Martedì 30 Aprile 2024

Non cambia nulla se non cambiamo Noi

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I 351 km2del Comune di Manfredonia rendono complesso e vario il nostro territorio. Tratti collinari/montuosi, aree agricole, aree industriali, zone urbanizzate, aree protette, località dedite al pascolo e grandi boschi. Lunghe aree costiere e tanti porti. Un territorio vasto che richiede un impegno notevole nella sua manutenzione, gestione e valorizzazione. Per fare tutto questo occorre la mano strategica del governo politico e l’indispensabile vigilanza e contributo dei quasi 60 mila abitanti che vivono ed usano questo territorio. Lo sviluppo delle aree non è sempre stato strategico, basti pensare alle urbanizzazioni dei nuovi comparti completamente scollati dal contesto cittadino che non poche problematiche hanno comportato a chi ha dovuto/voluto gestire quello sviluppo e a chi in modo temerario ha localizzato la propria abitazione in quella periferica area. Un contesto ambientale quindi difficile da manutenere e soprattutto da tenere pulito ed in modo decoroso. E se da un lato l’Amministrazione comunale si arrabatta a cercare una soluzione per essere ovunque, con le poche risorse umane e le ancora più scarse risorse economiche, dall’altro lato molti cittadini danno il loro meglio per rendere la città indecorosa, disordinata e sporca. Una miscela che ci porta a puntare il dito l’uno contro l’altro. Il compito di sbrogliare la matassa dell’igiene e del decoro urbano spetta all’ASE SpA, azienda municipalizzata alla quale la politica non riesce a dare una strategia di medio periodo. Un eccessivo turnover nell’area manageriale, non gli consente di affrontare le difficili sfide che quotidianamente  è tenuta a gestire con grandissime difficoltà. Dal 5 maggio di quest’anno abbiamo un nuovo Amministratore Unico ASE, il bareseFabio Diomede, che succede a Franco La Torreche ha retto l’incarico per circa sei mesi, preceduto da Adriano Carboneamministratore per un anno circa, che prese il posto di Francesco De Feudisin carriera come Amministratore Unico per due anni e mezzo. Prima c’era Giuseppe Dicembrino, che ha retto l’incarico per due anni. Persone assunte dalla politica, tutti, compreso l’ultimo voluto dal dirigente del settore ambiente che con il Sindaco sta cercando di risolvere le molteplici difficoltà dell’uso del nostro territorio e della (loro?) mala gestione dello stesso. Una nuova strategia quindi per l’ASE che a breve assumerà 16 operatori ecologici e 4 autisti per i soli mesi estivi, per sopperire ad un periodo in cui la gestione dell’igiene diventa più importante e strategica per via del maggior flusso di gente, anche perché ASE non cura solo il territorio di Manfredonia ma anche gli impegnativi territori di Vieste e Zapponeta. In arrivo, a dare man forte all’area manageriale un consulente, sempre proveniente dall’area di Bari e avvezzo alla gestione dei rifiuti, l’Ing. Vincenzo Gadaleta e per completare l’organico è in arrivo un Direttore Generale che sarà individuato con evidenza pubblica, iniziativa avviata dalla gestione Carbone. Si ricomincia da capo quindi con il dott. Diomede che in questo primo mese ha iniziato a prendere le misure con un territorio che in effetti non conosce, con un’azienda molto complessa ed articolata, con la gestione della raccolta differenziata che ha distratto molto la pulizia delle strade. Ma ci auguriamo nel brevissimo di poter vedere mutata la situazione, grazie al supporto del piccolo plotone di nuovi operatori e grazie all’arrivo di due macchine spazza strade, una arrivata il 20 giugno e l’altra attesa per fine mese. Non di facile gestione anche la pulizia e manutenzione delle spiagge (solo quelle dal porto turistico fino alla fine della riviera sud di gestione del Comune) e delle aree portuali sotto la giurisdizione dell’Autorità portuale di Sistema. I due enti lo scorso anno, in estate inoltrata, stipularono una convenzione per la pulizia delle aree costiere, atto diventato nullo poiché l’Autorità di Sistema affido a società diversa da ASE la manutenzione delle aree. Quest’anno tra i due enti, dopo un po’ di cortocircuito, pare si sia trovata una “provvisoria soluzione”anche se sono in corso procedimenti giudiziari, un carosello tra ASE, Comune e Autorità Portuale. Nocciolo della contesa il monumento alla nostra incapacità di gestire: il Mercato Ittico, una delle tante opportunità di sviluppo e lavoro che si è tradotto in costi e contenziosi a discapito delle tasche dei contribuenti. E se in città ed in periferia troviamo rifiuti depositati nel posto sbagliato, nelle aree portuali la cura dell’igiene non è meno complicata, grazie a molti incivili che pensano che quello sia il punto ecologico di raccolta dove depositare i propri rifiuti urbani e di troppi pescatori che pensano che il loro luogo di lavoro non debba essere preservato bensì violentato, alla faccia di quella parte della città che ha voglia di migliorare la propria terra. Lo spazio comune è di tutti, preserviamolo.

Matteo di Sabato

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