Venerdì 19 Aprile 2024

“Restare o andarsene?”

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Questo è il dilemma davanti al quale si trovano i nostri giovani che ricevono offerte di lavoro lontano dal loro luogo di nascita o addirittura all’estero. Ed è questo che si sono chiesti due giovani fratelli sipontini da poco laureati. Andrea e Marco Nasuto, 22 e 24 anni, laureati rispettivamente in International Finance alla Bocconi l’uno, e in Ingegneria Aerospaziale a Roma La Sapienza l’altro. Dopo varie esperienze all’estero, hanno entrambi ricevuto offerte per andare a studiare in Nordamerica e in Europa, con la possibilità poi di restare. Ed ecco il dubbio: che fare? Andare o restare? Da qui è nata in loro la necessità, il bisogno profondo di confrontarsi, di sapere, di approfondire, e forse, in fondo, ricevere un conforto sulla scelta da fare. Bisogno che hanno concretizzato a modo loro. Per un mese, investendo nel costo di un cavalletto per la macchina fotografica, con la collaborazione di amici e della comunità, Andrea e Marco hanno corso (nel vero senso della parola, visto che sono appassionati di questo sport) attraverso il Gargano incontrando persone disposte a raccontare, a raccontarsi; e con queste storie hanno realizzato un documentario che parla della loro terra d’origine, sì, ma allo stesso tempo testimonia un’italianità che all’estero è spesso recepita esclusivamente sotto forma di cliché: una cartolina con pizza, spaghetti e mandolino. Quell’italianità che andando all’estero non si perde, dicono Andrea e Marco, anche se si cerca in qualche modo di integrarsi e comprendere le tradizioni del luogo in cui si vive. L’altra ragione che ha spinto i due giovani fratelli a realizzare questo lavoro è la mancanza di un documentario che parli della nostra terra, non limitandosi ai monumenti e agli scorci panoramici, ma abbracciando qualcosa di più profondo, che dica di noi, di come siamo fatti. “Vivendo all’estero – affermano – ci siamo resi conto che, al di là delle specifiche tradizioni e dei campanilismi (del tutto invisibili agli stranieri), noi garganici siamo fatti di una pasta, di una materia comune. Ed è per questo che abbiamo chiamato il documentario “Made of Limestone”, cioè “Fatti di pietra calcarea”, come è la nostra terra”. Dunque non solo un documentario sul Gargano, ma in fondo un po’ uno specchio, un ritratto sociale, umano ed economico del nostro paese. Una ricerca che possa dare al Promontorio un’apertura internazionale. A questo scopo il documentario è stato interamente realizzato in inglese, con i sottotitoli in italiano, e il 24 aprile scorso è stato pubblicato, in via totalmente gratuita e fruibile da chiunque, sul sito creato appositamente www.madeoflimestone.com.

Mariantonietta Di Sabato

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Commenti

  • un consiglio?
    scappate il più lontano possibile

    porto turistico senza barche 30/04/2014 11:45 Rispondi

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