Martedì 23 Aprile 2024

I numeri e le fantasie del turismo nostrano

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Manca un progetto strategico solido e lungimirante

L’afflusso turistico nell’area di Manfredonia ha invertito il suo trend arretrando sui livelli antecedenti al 2009 quando il totale delle presenze, tra italiani e stranieri, superò la soglia delle duecentomila unità: esattamente 208.207 presenze corrispondenti a 53.953 arrivi.

Il report riferito al 2013 della Regione Puglia per Manfredonia, riporta i seguenti dati: totale arrivi 56.976, presenze 184.400; dei quali italiani 48.035 arrivi per 151.385 presenze e stranieri 8.941 arrivi per 33.015 presenze. Il soggiorno medio è pertanto di 3,2 giorni che sale a 5,72 giorni ad agosto il mese con il maggio afflusso di turisti nazionali, ma scende a 1,45 giorni a luglio il mese preferito dagli stranieri (tedeschi in testa seguiti da francesi, belgi e via via tutti gli altri).

I numeri di cui innanzi sono quelli registrati presso le strutture ricettive, non sono pertanto comprensivi degli arrivi e delle presenze (vale a dire i giorni effettivi di permanenza in loco) di turisti o assimilati tali che trovano una sistemazione diversa da quella alberghiera. Poi ci sono i giornalieri (bagnanti o semplici visitatori della città) sulla cui consistenza non vi sono dati che ne diano una qualche indicazione.

Quella di una metodica rilevazione dei dati numerici sul fenomeno turistico come su ogni altra attività economica o sociale in atto sul territorio, è una esigenza imprescindibile per avere una visione concreta di quanto accade e premessa essenziale per impostare le politiche più acconce e dunque calibrare gli interventi.

Per rimanere nell’ambito turistico, lo studio comparativo dei dati disponibili possono dare indicazioni preziose per connotare meglio un settore sul quale pare si voglia puntare per dare una scossa all’immobilismo economico di cui soffre Manfredonia. E al tempo stesso smontare illusori trionfalismi o indirizzi a dir poco avventurosi e affrontare il problema con lucido e responsabile realismo.

Quei 3,2 giorni di permanenza a Manfredonia del turista racchiude tutta una serie di indicazioni sulle quali andrebbe imbastito una seria riflessione per poi procedere di conseguenza. E’, per esempio, ben lontano dagli 8,41 giorni di presenze di Peschici, ai 7,53 di Vieste, ai 7,34 di Vico-San Menaio, ai 5,73 di Mattinata. (Discorso a parte è per San Giovanni Rotondo: la presenza di 1,8 giorni si spiega con il ricambio pressoché giornaliero degli arrivi.)

Il Gargano certamente ha un suo valore aggiunto che i garganici hanno saputo utilizzare dotandolo della strutture di base essenziali. Che valgono per il periodo estivo. Manfredonia oltre all’estate ha tutto il necessario e forse di più, anche per gli altri mesi, anzi sono gli altri mesi dell’anno il valore aggiunto straordinario fatto di riferimenti che attengono alla cultura, ai beni architettonici, alla gastronomia, poco o niente affatto valorizzati. Mancano, ad esempio, le strutture essenziali per dare al turismo una valenza economica seria e sicura. E’ inconcepibile che Manfredonia esibisca come emblema del “suo” turismo il fantasma di quell’albergo Gargano che ha rappresentato il soffio di ottimismo per quell’idea di turismo che Manfredonia ha speranzosamente coltivato. Da alcuni anni è lì abbandonato e cadente in attesa della ruspa che è da ritenere arriverà prima che il gallo canti. Più che a creare e consolidare le basi che fanno turismo, pare si privilegiano sagre e spettacoli che rimangono fini a sé stessi. Mancano persino le indicazioni dei beni che il territorio ha, per esempio il castello-museo.

Insomma, non pare ci sia chiarezza di idee e men che meno un progetto strategico solido, lungimirante, e dunque sul da farsi. Vi sono sovrapposizioni che finiscono per annullarsi vicendevolmente. Ad operare sul territorio sono l’ufficio IAT (Informazione Assistenza Turismo) ex Regione Puglia passato alle dipendenze e spese del Comune; il Gal DaunOfantino con la struttura turistica sulla Piazzetta mercato; l’Agenzia del turismo ultima creazione con contenuti e mansioni tutti da chiarire; c’è anche la Pro Loco che svolge un ruolo a sé ma di rilievo; e poi c’è anche il Comune che però, a quanto pare, ha abdicato alle sue funzioni sul settore ritenuto importante ma non tanto evidentemente da assegnare un assessore referente. Non si può certo dire che manchi la fantasia.

Lungi dal pensare ad un  nesso tra queste situazioni e i numeri esposti all’inizio, ma è verosimile supporre che così combinati sarà difficile che si vada nella direzione giusta.

Michele Apollonio

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Commenti

  • Analisi fredda e lucida da parte di chi fa giornalismo in questa città da una vita. Piuttosto che attaccare in questo modo così vile la testata giornalistica e Michele Apollonio si provi a contestare nel merito i numeri sciorinati e le idee messe su carta. Invece no, per voi è più semplice nascondersi come fate al vostro solito: attaccare quello che oggi ritenete un avversario fino al punto di rischiare una denuncia per diffamazione. Questa è Manfredonia purtroppo, questi sono i soggetti che probabilmente gestiscono i nostri soldi pubblici, questo è il solito modo di fare di chi si sente padrone della città. La città non è la vostra piuttosto cominciate a consapevolizzare di trovare un lavoro serio. Mendicanti che vivete del latte della politica da oltre 15 anni!!! Un consiglio a Michele Apollonio e alla redazione: NON MOLLATE!

    leo 17/05/2014 23:50 Rispondi
  • Trovo molta povertà di spirito e di democrazia leggendo le …….. che scrive. Credo che ognuno di noi abbia il giusto spazio su questo portale. Certamente il Cappellaio Matto che lo è di nome e di fatto è assolutamente di parte. Michele Apollonio, giusto o sbagliato ha espresso il suo libero pensiero, ManfredoniaNews.it libertà di espressione. Ma perchè tirare in ballo l’editore (che io conosco molto bene e di cui ho grandissima stima) le strategie, l’accaparrasi spazi ecc. Conosciamo bene le persone che ruotano dietro a questo portale e sappiamo che non sono “leccatori” di professione. Mettono al servizio della nostra città il loro intelletto esaltando le cose belle ed anche le cose brutte. Accettiamo le critiche posivite e negative, contestiamole, confrontandoci, si, ma in modo più educato e non in modo rozzo come fa questo Cappellatio Matto di nome e di fattoche sono certissimo ha un sacco di scheletri nell’armadio e che a differenza del sig. Apollonio si nasconde dietro ad un Nick. Si vergogni Vile di un Cappellaio matto di nome e di fatto. Lei è come tanti in questa città, non ha il coraggio di manifestare pubblicamente il suo pensiero, perchè è POVERO, POVERO, di spirito e perchè lei, non e’ persona libera, ha un padrone che se vedesse il suo nome su questo portale potrebbe bastonarla e riportarla nei ranghi. Mi mortifica leggere queste demenze anche perchè le donne e gli uomini che sono dietro a questo sito sono persone per bene e meritano rispetto. PER CONCLUDERE, accetto il suo pensiero diverso da quello di Apollonio, non accetto le illazioni fatte sulle scelte del giornalista di collaborare con la gazzeta piuttosto che con manfredonianews ed il tirare in ballo strategie disfattiste. Quanto di vero c’è in quello che scrive apollonio? MI faccia l’analisi al contrario smonti quello che ha detto, io non sono esperto di turismo ma non credo si possano scrivere cose così, solo per sentito dire, e non me lo aspetto da un giornalista che da oltre 40 anni racconta la nostra storia, sempre dal suo punto di vista, così come lo faremmo noi. Buona giornata CAPPELLAIO MATTO, DI NOME E DI FATTO.

    CAPPELLAIO MATTO DI NOME E DI FATTO 16/05/2014 8:15 Rispondi
  • Il solito Michele Apollonio, che ogni tanto sforna le sue teorie frutto solo di una mal celata invidia, nonché di una chiara strategia volta a frantumare tutto ciò che non ruota intorno ai suoi servigi, o meglio i suoi desideri, chiaramente dietro lauta corresponsione, per poter offrire la sua penna al miglior offerente di turno. Tutti noi non ci spieghiamo come mai il nostro buon Apollonio non collabori più con la Gazzetta, non ha più il suo lauto contratto con l’ufficio stampa del nostro comune. Poi questo prendere di mira sempre l’Agenzia del Turismo? Perché? Il giornale che la ospita attualmente La usa come testa d’ariete per rompere un fronte o mettere in discussione il lavoro di un Cda? O solamente fa tutto questo (come Sua prassi) per poter ricevere delle offerte e quindi rendere i Suoi servigi al cospetto del padrone di turno? Si legga bene le carte e si informi meglio e con serenità da vero giornalista sulle funzioni degli enti che Lei ha citato. Le consiglio vivamente di informarsi di più del lavoro fatto da questi ultimi, il giornalismo é cambiato, provi a cambiare pure Lei, c’è sempre un tempo per redimersi. Ah proposito un consiglio al suo editore, ci risulta essere socio dell’Agenzia del Turismo, faccia che il suo giornale amplifichi l’attività della società che ha deciso di far nascere altrimenti un colpo alla botte ed uno al cerchio rischia di romperla…sta botte.

    Cappellaio matto 15/05/2014 22:27 Rispondi
  • “Come di fa a non apprezzare il lavoro fino a adesso svolto dall’Agenzia?”
    SI!GIUSTO! Apprezziamo il lavoro svolto fino ad adesso facendo un piccolo resoconto: ehm…allora…incominciamo da…ah si…dunque…dicevamo….ricapitolando…dimenticavo che…a pensarci bene anche…come non ricordare…

    il disertore 15/05/2014 15:58 Rispondi
  • Scusi pasquale cosa ha fatto l agenzia? Manfredonia non è mai stata così abbandonata a se stessa. Fate un giro per i giardini della nostra città. L agenzie non può attivarsi per richiamare l’attenzione?? Per favore… Se fossi presidente dell agenzia del turismo si metterei io a ripulire le spiagge!!!dai… Occorre attenzione e cura e il signor de Meo dovrebbe battersi per questo!!

    Ciccio 15/05/2014 15:00 Rispondi
  • Caro Michele Apollonio, mi riferisco al tuo articolo dove non condivido alcuni punti:
    – non hai fatto nessun riferimento ai dati che viviamo in un periodo di crisi, e i giorni di permenenza media si abbassano sempre di più.
    – non è vero che c’è una sovrapposizione di Enti che trattano lo stesso argomento: esiste l’Ufficio IAT (Informazione Accoglienza Turistica), non Assistenza e l’Agenzia del turismo nella stessa sede. Il fatto che il Gal abbia ricevuto i locali dal Comune per affinità turistiche, ben venga un altro ufficio informazione, ubicato in quel posto al centro della città. La cosa che mi fa rabbia e che si debba sempre criticare e non apprezzare il lavoro svolto. Credimi non cresceremo mai. Come di fa a non apprezzare il lavoro fino a adesso svolto dall’Agenzia?. Bisogna essere proprio CIECHI E DISONESTI..MI FERMO QUI….

    pasquale 15/05/2014 12:57 Rispondi

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