Venerdì 26 Aprile 2024

Dicembrino: "Niente debiti, riduzione capitale sociale Ase dovuto a rinuncia di parte del credito col Comune"

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Il 12/01/2015, in seduta straordinaria, l’assemblea dei soci ha approvato il bilancio intermedio dell’ASE e quindi la riduzione del capitale sociale a seguito della perdita su crediti scaturita dalla transazione avvenuta con il Comune di Manfredonia.

Ha altresì approvato le modifiche all’oggetto sociale inserendo la:

  • gestione degli impianti di depurazione reflui e rifiuti liquidi; gestione dei mercati all’ingrosso
  • gestione dei mercati pubblici all’ingrosso e al dettaglio, aree mercatali, mercati generali ed eventi fieristici;
  • gestione  per conto terzi dei servizi ambientali, aree produttive, industriali e commerciali.

Poiché sull’argomento, in occasione della pubblicazione degli atti di Consiglio Comunale del 30/12/2014, si è sviluppato, tramite le testate informatiche, un vivace dibattito, con interventi seri e meritevoli di attenzione e contravvenendo al mio personale convincimento di non rispondere a coloro che non si qualificano apertamente, ritengo opportuno se non doveroso fornire all’opinione pubblica le ragioni che mi hanno indotto a proporre all’assemblea dei soci la riduzione del capitale sociale.

L’ASE S.p.A. vantava nei confronti del Comune di Manfredonia un credito di Euro 7.910.600,44, maturato dal 1992 al 2011 e poiché l’Amministrazione Comunale, per effetto anche delle restrizioni economiche imposte dal Governo, era in seria difficoltà nel farvi fronte, si convenne di aderire alla richiesta avanzata dallo stesso circa una soluzione contrattuale mirata ad eliminare ogni possibile contenzioso legale tra le parti.

Tale patto “transattivo”, ai sensi dell’art. 1965 cod. civ. e seguenti, è stato perfezionato con delibera di G.M. 342 del 23 novembre 2011 e successive delibera di C.C. 63 e 64 del 29 novembre 2011 e con delibera dell’A.U. dell’ASE n.10 del 24 febbraio 2012.

Con la transazione stipulata tra ASE S.p.A., rappresentata dall’A.U., ed il Comune di Manfredonia, rappresentato da Dirigente del 3° settore, in data 09.05.2012, veniva determinato il credito vantato da ASE nei confronti del Comune di Manfredonia che prevedeva, a fronte di € 7.910.600,44 di cui € 7.068.365,12 maturati al 31.12.2010 e € 842.235,32 maturati al 31/12/2011, una situazione certa e definitivamente concordata di € 5.657.469,89, erogabile secondo un piano di rientro scadenzato, che se pur con diversi ritardi, ha visto il Comune erogare all’ASE, una prima trance di € 1.866.349,92 e, su riconoscimento dei crediti presso il MISE e con l’accesso alla Cassa DD.PP. una seconda trance di euro 3.791.119,97 a saldo il 29.10.2014.

In detti atti si precisava, testualmente, che “ove mai le modalità ed i termini di pagamento non dovessero essere, per qualsiasi ragione, rispettati, l’accordo dovrà considerarsi automaticamente risolto con decadenza di tutti i benefici concessi e che le somme e/o i beni trasferiti alla Società resterebbero comunque acquisiti dall’ASE S.P.A.”

Si disponeva anche, che a cura del terzo settore, la trasmissione “di tutti gli atti inerenti il presente accordo, alla Sezione Regionale di Controllo per la Puglia della Corte dei Conti”.

Gli atti sono stati trasmessi alla Corte dei Conti, Sezione Regionale per la Puglia.

La transazione si è perfezionata sul piano economico esplicando, quindi, gli effetti giuridici in data 29/10/2014 con l’avvenuto accredito in favore dell’ASE del saldo dovuto.

Ora che fosse già certa una perdita su crediti fin dall’epoca della transazione è un dato di fatto incontrovertibile, avendo l’intera Giunta, tutti i Consiglieri Comunali, la stampa e le testate informatiche ricevuto nel dicembre 2012 un dossier sull’ASE, curato dall’A.U., contenente note storiche, riflessioni, considerazioni e commenti sulla società del Comune di Manfredonia; così come, è incontrovertibile il fatto che nelle relazioni dell’A.U. allegate ai bilanci di previsione dell’ASE dal 2012 in poi veniva sempre richiamata ed evidenziata la transazione sottoscritta.

Fin dal 2012, quindi, e non come sostenuto da alcuni, tutte le questioni gestionali dell’ASE erano state portate all’attenzione degli amministratori pubblici, dei cittadini e/o almeno di tutti quelli che leggono e commentato le notizie informatiche.

E’ evidente, quindi, che la perdita che ha portato alla riduzione del Capitale Sociale non è dovuta a debiti e quindi a non oculata gestione, bensì alla rinunzia di parte del proprio credito vantato nei confronti del Comune, per le ragioni esposte, e che in buona sostanza ha in qualche modo favorito il Comune, proprietario al 100% della partecipata, e non ha gravato sui cittadini.

Solo in data 29/10/2014 poteva essere considerata effettivamente chiusa la transazione che ha determinato la perdita su crediti di euro 2.253.130,55 e quindi una perdita effettiva di bilancio alla data del 31/10/2014 di euro 1.926.109.

Questa circostanza, per effetto dell’art. 2446 cod. civ. ha fatto scattare l’obbligo di convocare l’assemblea dei soci per gli opportuni provvedimenti.

L’art. 2446 del codice civile sancisce che “quando risulta che il capitale è diminuito di oltre un terzo in conseguenze di perdite, gli amministratori, e nel caso di loro inerzia il collegio sindacale, devono senza indugio convocare l’assemblea per gli opportuni provvedimenti. All’assemblea deve essere sottoposta una relazione sulla situazione patrimoniale della società, con le osservazioni del collegio sindacale. La relazione e le osservazioni devono restare depositate in copia nella sede della società durante gli otto giorni che precedono l’assemblea, perché i soci possano prenderne visione”. Si omettono i commi successivi.

L’Amministratore Unico ha prodotto la relazione sulla situazione patrimoniale indicando all’assemblea la necessità di ridurre il Capitale Sociale non ritenendo perseguibile ne il riporto a nuovo della perdita ne la copertura della stessa.

Il riporto a nuovo della perdita dovrebbe far presupporre la capacità dell’ASE di fare utili, cosa questa assolutamente impossibile stante la natura della società che come noto è una società in house interamente partecipata dal comune ed il cui corrispettivo, se non si vuole gravare anche con le perdite sui cittadini, è determinato dai costi effettivi di gestione senza remunerazione del capitale.

La copertura della perdita non è proponibile perché andrebbe ad inficiare le ragioni per cui si è detto e si è realizzata la transazione. Come a dire che, prima abbiamo rinunciato ad una parte del credito ed oggi ne richiediamo, sotto forma di ripiano perdita, la copertura.

I Revisori dei Conti, cosi come previsto dalle leggi, hanno prodotto la loro relazione ad integrazione degli atti da approvare ed hanno espresso il loro parere favorevole alla proposta solo con la maturazione giuridica della transazione che ha determinato la perdita.

E’ evidente che anche l’organo di controllo, cioè i revisori dei conti, che ha seguito tutto l’iter formativo che ha determinato la perdita su crediti, in data 29/10/2014 ha dovuto rappresentare con la propria relazione all’assemblea dei soci (art. 2446 c.c.) .

Quindi, sia l’Amministratore unico che i revisori dei conti, ognuno per la propria competenza e responsabilità, hanno adempiuto compiutamente agli obblighi di legge.

La competenza alla deliberazione del ripiano delle perdite è attribuita all’assemblea straordinaria e, se delibera per la riduzione del capitale, scatta l’obbligo della modifica dello statuto.

Il management aziendale, stante l’obbligo di modificare lo statuto e tenendo presente i progetti di sviluppo futuro dell’Azienda, ha ritenuto opportuno di proporre all’assemblea dei soci l’estensione dell’oggetto sociale aggiungendo al punto 4 dello statuto sociale i seguenti nuovi servizi:

  • gestione degli impianti di depurazione reflui e rifiuti liquidi; gestione dei mercati all’infgrosso
  • gestione dei mercati pubblici all’ingrosso e al dettaglio, aree mercatali, mercati generali ed eventi fieristici;
  • gestione gestionegestione per conto terzi dei servizi ambientali, aree produttive, industriali e commerciali.

Ciò non significa l’automatico incremento delle attività ma la solo possibilità che, su mandato della proprietà i predetti servizi potranno essere espletati e gestiti dall’ASE S.P.A. società in house, interamente partecipata dal COMUNE DI MANFREDONIA.

Comunicato stampa

Amministratore Unico

Giuseppe Dicembrino

 

 

 

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  • dicembrino santo subitooooooooooooooooooo

    gino 14/01/2015 15:10 Rispondi

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