Venerdì 19 Aprile 2024

La libertà in Dostoevskij

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A una società impegnata nel dibattito sulla libertà di espressione, Dostoevskij propone il tema della libertà di amare invece che di porsi in termini puramente reattivi.

Martedì 17 marzo 2015 presso Palazzo dei Celestini gli studenti delle classi 5^A, 5^B, 5^C, 5^G e 5^N del Liceo Linguistico e delle Scienze Umane “A. G. Roncalli” hanno avuto l’opportunità di prendere parte alla conferenza intitolata “Dostoevskij: l’enigma della libertà” tenuta dalla studiosa e scrittrice russa Tatiana Kasatkina, esperta a livello mondiale di Fëdor Dostoevskij.

L’incontro con la professoressa Kasatkina si pone a conclusione di un percorso didattico svolto nelle classi incentrato sul tema della libertà, a partire dalla lettura che ne dà Dostoevskij nel poema “La leggenda del Grande Inquisitore” inserito nel romanzo “I fratelli Karamazov”.
La conferenza si è aperta in musica, tra le note di canti popolari inerenti al tema della libertà, a seguire un intervento della professoressa la quale in conclusione ha risposto ad alcune delle nostre domande.

Come ha raccontato in altro contesto, la professoressa Kasatkina scoprì Dostoevskij all’età di undici anni quando, in una Russia in pieno regime sovietico, trovò nei suoi libri, se non delle risposte, almeno qualcuno che, come lei, si poneva domande sulla vita e sulla libertà.
Il fondamento della libertà – ha spiegato la professoressa Kasatkina – sta nel non rispondere in modo reattivo, non comportandosi come l’altro vorrebbe che si facesse, bensì agendo indipendentemente da qualsiasi provocazione, seguendo il bello e il bene che emergono nel proprio cuore.
L’errore sta quindi nel concepire la libertà come libertà di rispondere a qualsiasi sfida, esattamente come il Grande Inquisitore sfida Cristo: “Dì qualcosa, arrabbiati! Io non voglio il tuo amore, perché io stesso non ti amo.” Cristo non ribatte, ma gli dà un bacio.
Rifacendosi al bacio con il quale Gesù Cristo risponde alle provocazioni del Grande Inquisitore, la professoressa Kasatkina ha concluso che non è possibile porre fine alle inimicizie distruggendo la parte in opposizione, il nemico, ma solamente includendola, amandola incondizionatamente.

In aggiunta all’importante esperienza culturale, dunque, l’intervento della professoressa Kasatkina ha fornito agli studenti una nuova prospettiva su se stessi e sul loro modo di comportarci nei confronti di un mondo che ogni giorno li provoca a rispondere in modo reattivo, minando così la libertà di scegliere chi essere e come agire.

Lorenza Foglia

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