Venerdì 26 Aprile 2024

Questa sera "Un caffè con la storia" con la Prof.ssa Isetti

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Un tesoro nascosto, dall’inestimabile valore storico-culturale, giace nel sottosuolo di Manfredonia pronto a vedere la luce. Trattasi del complesso di grotte Scaloria-Occhipinto, il quale questa sera sarà al centro dell’ incontro pubblico “Un caffè con la storia” che il “Club di Territorio Touring Club Italiano di Manfredonia”, con il patrocinio del Comune di Manfredonia, “Manfredonia Turismo” e “Gal Daunofantino” e con la collaborazione dell’Associazione “GarganoExperience”, ha organizzato per le ore 19,00 presso il terrazzo panoramico dell’Infopoint turistico di Piazzetta Mercato.

Ad illustrare lo stato dell’arte e discutere delle ipotesi di valorizzazione del sito sarà la dott.ssa Eugenia Isetti, Presidente dell’Istituto Italiano per l’Archeologia Sperimentale di Genova, da anni impegnata nello studio e nei lavori di recupero dell’importante sito sipontino. Ad introdurre l’argomento saranno Vincenzo D’Onofrio (Console TCI), Michele De Meo (Presidente “Manfredonia Turismo”) e Salvatore Zingariello (vicesindaco del Comune di Manfredonia).

L’incontro sarà un’occasione per divulgare e prendere consapevolezza dello straordinario complesso di grotte che l’uomo ha frequentato per millenni, dalla più remota preistoria fino al Medioevo: il sistema Scaloria-Occhiopinto. In questa lunga storia, solo per pochi secoli durante il Neolitico, Grotta Scaloria è divenuta sede di un culto tanto misterioso quanto spettacolare nelle manifestazioni che sono arrivate fino a noi e che l’hanno trasformata in un vero e proprio santuario, luogo d’incontro di genti provenienti forse da aree anche molto lontane.

Numerosissimi vasi splendidamente dipinti, oggi conservati al Museo di Manfredonia, erano posti a raccogliere le acque di stillicidio della Grotta, lungo un percorso estremo che tra pozze d’acqua color smeraldo e una vaschetta rituale scavata nella concrezione fra le stalattiti color del latte conduce a oltre 40 metri di profondità al lago sul fondo del grande salone inferiore.

Le indagini archeologiche hanno riconosciuto che la grotta, frequentata dalla fine del Paleolitico, ebbe la fase di occupazione più intensa circa 7000 anni fa, quando nel Camerone superiore si accendevano focolari e si seppellivano i morti, mentre la parte più profonda della cavità ospitava il misterioso culto delle acque.

L’Istituto Italiano di Archeologia Sperimentale di Genova ha recentemente ripreso gli scavi in Grotta Scaloria, a seguito di un progetto di ricerca di cui fanno parte la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia, l’Università di Genova, il Museo di Archeologia Ligure, l’Università di Cambridge e quella di Los Angeles (Cotsen Institute-UCLA). Durante le ricerche sono stati raccolti numerosi dati che hanno portato alla formulazioni di nuove ipotesi e stimolanti interrogativi che confermano la rilevanza e peculiarità di questo straordinario sito archeologico.

Ufficio Stampa Manfredonia Turismo – Agenzia di Promozione

 

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