Giovedì 18 Aprile 2024

COS’È UN ECOMUSEO?

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Da pochi giorni si sono spente le luci sulla kermesse che nella giornata del 21 novembre ha inaugurato tre grandi opere ristrutturate, restaurate e restituite alla nostra città: il fossato del castello, l’ex convento di San Francesco e gli ipogei paleocristiani. Durante l’inaugurazione una parola ricorrente è risuonata nei vari discorsi: Ecomuseo. Ma cos’è quest’Ecomuseo ci siamo chiesti, alla stessa maniera immaginiamo saranno stati in tanti a farsi la stessa domanda, perciò abbiamo fatto qualche ricerca. L’ “Ecomuseo di interesse regionale”, in effetti, non è un vero e proprio museo, né un progetto, né un luogo fisico ma viene istituito “allo scopo di recuperare, testimoniare, valorizzare e accompagnare nel loro sviluppo la memoria storica, la vita, le figure e i fatti, la cultura materiale, immateriale, le relazioni fra ambiente naturale e ambiente antropizzato, le tradizioni, le attività e il modo in cui l’insediamento tradizionale ha caratterizzato la formazione e l’evoluzione del paesaggio e del territorio regionale”. Il termine può fare riferimento a un territorio caratterizzato da ambienti di vita tradizionali (tipo pastorale), può indicare patrimoni naturalistici e storico-artistici più diversi particolarmente rilevanti e degni di tutela, restauro e valorizzazione. L’ecomuseo, diversamente da un normale museo, non è circondato da mura o limitato in altro modo, ma si propone praticamente come un’opportunità di scoprire e promuovere una zona di particolare interesse per mezzo di percorsi predisposti, di attività didattiche e di ricerca che si avvalgono del coinvolgimento in prima persona della popolazione, di professionisti, delle associazioni e delle istituzioni culturali. Manfredonia ha avviato già da tre anni le pratiche per far richiesta alla regione del titolo ufficiale di Ecomuseo (le pratiche sarebbero l’insieme delle risorse artistiche, culturali che noi abbiamo come il Carnevale, adesso gli ipogei, il fossato ecc.) e presentate alla regione entro gennaio. L’associazione “Mosaicomera” si è proposta volontariamente come Capofila (dopo i forum tra le varie associazioni di categoria) per raccogliere tutta la documentazione circa i beni culturali e le nostre risorse, ma è sempre il Comune che avanza la richiesta alla regione. Per quest’anno sarà difficile che Manfredonia riesca ad ottenere questo riconoscimento, poiché la documentazione necessaria non è ancora sufficiente, ma l’anno prossimo ci riproveremo e magari nel frattempo avremo altre “carte” da presentare e certamente più chanches… se nel frattempo i vandali non demoliscono tutto il lavoro.

Rossella Di Bari

Foto anteprima Bruno Mondelli

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