Sabato 27 Aprile 2024

Osservazioni CAONS sull'insediamento Energas di Manfredonia

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COMITATO ASSOCIAZIONI OPERANTI NEL SOCIALE
PER LA TUTELA E LA VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO DI CAPITANATA E DEL GARGANO CAONS

Oggetto: Osservazioni relative ad Avviso Pubblico (n. atto 33762), emesso in data 30-09-15 dal Comune di Manfredonia, avente come oggetto: “Istanza di autorizzazione per realizzare un deposito costiero di GPL, con annesso gasdotto di collegamento al porto industriale e raccordo ferroviario alla stazione Frattarolo della Società Energas S.p.a. (già Isosar s.r.l.)‟‟.

PREMESSO CHE

il progetto presentato dalla Energas S.p.A rientra tra le attività “a rischio di incidente rilevante” di cui al d.lgs. 334/1999, attualmente integrato con il decreto legislativo 26 giugno 2015, n.105;

a nostro parere non può essere ritenuto valido un progetto presentato nel 1999 dall‟allora Isosar, ora Energas, senza tener conto dell‟evoluzione tecnologica, soprattutto per questa tipologia di impianto che richiede la massima sicurezza;

la zona è interessata dalle faglie (allegato n.1, redatto da Isosar, ora Energas), di Candelaro, di Mattinata, di Rignano Garganico-Manfredonia, ecc. (allegato n 2), di Ortolino-Vallone Mezzanotte (Allegato 3) e che essa è interessata anche da altre inattive che, pur presentando gradi di debolezza, possono essere riattivate a causa degli sforzi tettonici che interessano il Gargano;

la stessa zona è fortemente sismica con fenomeni attivi sia in mare che in terraferma (pericolosità sismica di II categoria (allegati nn. 4, 5,6, redatti dal Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Foggia) e la valutazione sulla sismicità non è stata affrontata dalla società Energas in maniera adeguata presentando essa notevoli carenze, per cui allo stato attuale non risulta essere esaustiva e necessita di uno studio approfondito per dare tranquillità e sicurezza alla cittadinanza e alle popolazioni costiere;

non si è tenuto in debito conto che il deposito di GPL Energas dista circa 500 metri da alcuni opifici artigianali e che, a circa 900 metri dall‟impianto sorgono varie aree industrializzate e urbane;

la società Energas, il cui deposito sarà realizzato a ridosso dalla S.S. 89, annuncia che per la fornitura dei suoi clienti ricorrerà: a) al trasporto su gomma di ben 130.000 tonnellate annue di GPL servendosi di autobotti, le quali, di certo, transiteranno lungo la stessa statale (ad altissimo traffico, quindi, a pericolosità elevata); b) alla ferrovia utilizzando l‟unico binario della rete Foggia- Manfredonia, distante appena 60 metri dalla S.P. 59, anch‟essa con un rilevante traffico di auto, autotreni e mezzi agricoli;

il deposito di GPL sarà collegato alla rete ferroviaria, stazione di Frattarolo, mediante un raccordo di circa 1800 metri che attraverserà anche zone protette dal punto di vista faunistico;

il trasporto di GPL prevede una movimentazione di 100.000 ton/anno a mezzo di ferrocisterne, corrispondenti a circa 200 convogli/anno con frequenza giornaliera, che partendo dalla stazione di Frattarolo, attraverseranno quella di Foggia e altri centri abitati;

in caso di incidenti potrebbe verificarsi un effetto domino a causa della presenza: a) di un distributore di carburante per autotrazione della Esso (a circa 850 metri dal futuro impianto di GPL, Allegato 7); b) di reti di distribuzione del gas metano che, in alcuni tratti, saranno affiancate dal gasdotto di GPL (Allegato 8); c) di una cabina di decompressione del metano, posta a circa 90 metri dal più vicino binario di sosta e manovra dei convogli ferroviari e a poche centinaia di metri dall‟impianto di GPL;

l‟impianto dell‟acquedotto pugliese, che fornisce acqua alla Riviera Sud e al Comune di Zapponeta, confinando con il deposito di GPL (dista appena 150 metri dal baricentro del deposito stesso), in caso di incidente arrecherebbe gravi disservizi e notevoli disagi ai cittadini;

le zone adiacenti al sito in questione sono classificate come siti ad alto rischio idrogeologico (Allegato 9);

la società Energas descrive il territorio in questione come zona degradata, di scarso pregio ambientale e naturalistico, affermazione che cozza contro una realtà inoppugnabile dal momento che tale sito presenta una biodiversità vegetativa e faunistica oltremodo ricca tanto da essere classificato come zona SIC e ZPS (Allegati nn. 10, 11);

un lungo gasdotto attraverserà una zona sottoposta a vincolo archeologico (l‟antica laguna di Siponto, dove è accertata la presenza di un porto romano interrato (Allegato 12), costeggerà gli ipogei Capparelli che, dopo il recente restauro, sono da considerare un nuovo gioiello da tenere sotto gelosa custodia;

non corrisponde a verità quanto riportato nell‟aggiornamento dell‟Energas, trasmesso in data 10-11- 2014 al Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo che, a pag. 18 al punto 1.2.a, recita: “nelle aree direttamente interessate al progetto in esame ovvero nelle sue immediate vicinanze, non sono presenti beni architettonici‟‟; sono, invece, segnalati come beni architettonici: la Masseria di S. Spirito (Allegato 13), distante 800 metri dal sito di stoccaggio di GPL e circa 150 metri lateralmente dal raccordo ferroviario; la Masseria Pariti a circa 1300 metri (Allegato n. 14), la masseria Mascherone, la masseria Capparelli, la masseria Mustaccio, la Masseria Valente Coppa del Vento), ecc. (Cfr. PTCP della provincia di Foggia); inoltre, risultano essere sottoposti a vincolo archeologico: la Basilica di Santa Maria di Siponto, Masseria Cupola e il sito di Coppa Nevigata;

la località Santo Spiriticchio, su cui nascerà l‟impianto, è classificata come uno dei più importanti siti archeologici della Daunia che hanno restituito materiale ceramico eneolitico (Cfr. l‟art. pubblicato nel recente libro Venti del Neolitico. Uomini del Rame. Preistoria della Puglia Settentrionale, Claudio Grenzi Editore, Giugno 2015, pp. 76-80; Allegati nn. 15, 16);

dall‟indagine effettuata dalla dott.ssa C. Mazzotta, incaricata dall‟Energas per la ricognizione archeologica preventiva, sia di terra che di mare, è evidenziato che :“Fondamentale risulta riflettere sul principio che nessun rischio archeologico è valutabile nella sua totalità unicamente dalla ricognizione di superficie, in quanto non è possibile valutare a pieno l‟effetto che possono avere alcuni fattori sulla visibilità durante la ricognizione, quali: lavori agricoli, fenomeni podologici e/o di accumulo” e ancora „„L‟indagine archeologica subacquea non ha apportato alcun elemento archeologicamente degno di rilievo e questo probabilmente anche a causa della scarsa profondità

che, unita alla prossimità del litorale ed all‟azione meccanico-dinamica del moto ondoso sotto costa, non ha permesso la sopravvivenza di alcuna evidenza archeologica‟‟. A questo riguardo, per giungere a conclusioni di tal fatta, riteniamo che non siano stati utilizzati strumenti idonei e tecnologie appropriate ad effettuare indagini di ricognizioni di archeologia preventiva, cioè, sulla terra ferma, con l‟ausilio di un geo-radar e, nel tratto di posizionamento del gasdotto subacqueo, con le seguenti strumentazioni: geo-radar, side scan sonar e multibeam echosounder;

la presenza delle navi gasiere (da 15.000 – 20.000 tonn.) influirà notevolmente sul traffico delle imbarcazioni da pesca, da diporto, passeggeri e commerciali che dovranno mantenere le distanze previste e rispettare le zone di interdizione e tutto questo costituirà un impedimento allo sviluppo delle attività legate al mare;

la stessa Energas ipotizza l‟arrivo di un numero di navi/anno pari a 53 occupando il molo A5 del pontile “Alti Fondali” per circa 1.160 ore/anno;

la possibilità di incidenti, causati da errori umani, da collisioni, da procedure non sufficientemente sperimentate o da difetti tecnologici, specialmente delle attrezzature utilizzate per lo scarico/carico che non tranquillizzano la cittadinanza;

siamo di fronte all‟emergenza clima e che bisogna limitare al massimo i consumi derivanti dagli idrocarburi, quali petrolio, metano, GPL e dare maggiore impulso alle fonti rinnovabili;

la Puglia, specialmente la provincia di Foggia, non ha un programma di sviluppo che preveda grosse richieste energetiche, così come il PEAR Puglia vuole ridurre il fabbisogno di GPL, facendo ricorso ad altre fonti;

negli ultimi tempi si è registrato una diminuzione di richieste di GPL (quasi il 15% in meno l‟anno scorso);

la dichiarazione di „„infrastruttura strategica‟‟ sia un mera forzatura in quanto esiste una rete nazionale che è alimentata a metano e che soddisfa abbondantemente il fabbisogno della popolazione;

il CAONS

in considerazione della vetustà del progetto presentato, della tecnologia risalente al 1999 (più di 15 anni fa), anche se integrata con pochi aggiornamenti,

CHIEDE ALL‟ENERGAS

  •   che retroceda dalla volontà di istallare un mega deposito a così breve distanza dalla città, dove i venti spirano in maniera prevalente verso il centro abitato, dal mare e dai siti di rinomanza archeologica ed architettonica;
  •   che tenga presente l‟alta pericolosità del deposito dovuta anche agli attacchi terroristici, così come risulta dagli atti del Comitato di sicurezza interna degli Stati Uniti del 21 Aprile 2005 in cui si afferma che gli impianti di gas sono “tra gli obiettivi più attraenti per i terroristi”.
  •   che tenga presente ancora che anche le infrastrutture più sofisticate, a lungo sperimentate e teoricamente ritenute sicure, sono sottoposte a cedimenti e malfunzionamenti imprevedibili che possono essere causa di eventi incontrollabili;

Alle Osservazioni presentate dal CAONS si allegano n.16 foto Manfredonia, 23/12/2015

ESPRIME INOLTRE

LA SUA NETTA CONTRARIETA‟ ALLA REALIZZAZIONE DELL‟IMPIANTO DI GPL RIVOLGENDOSI ALLE AUTORITA‟ COMPETENTI AFFINCHE‟ VENGA SCONGIURATO TALE PERICOLO.

In considerazione dell‟alta valenza degli interessi della popolazione di Manfredonia e zone limitrofe, in merito alla richiesta di installazione del deposito costiero di GPL Energas, il Comitato CAONS, per opportuna conoscenza, trasmette copia delle presenti Osservazioni alla Procura della Repubblica di Foggia.

Comitato CAONS

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