Domenica 28 Aprile 2024

Omelia dell’Arcivescovo a conclusione della processione in onore della BVM Regina di Siponto – 31 agosto 2016

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1. Questa sera la Madonna di Siponto si è fatta nostra compagna di viaggio, si è affiancata a noi, ha camminato per le nostre strade, si è affacciata sulla soglia delle nostre case, ha sostato davanti al nostro Ospedale. Ella ha intercettato le nostre domande e ha raccolto i nostri gemiti. Ha incrociato i nostri sguardi e si è calata nelle nostre vicende. E per tutti stasera ha una parola di conforto, d’incoraggiamento e di speranza.

2. Cari Amici, da qualche tempo mi vado chiedendo perché la gente di Manfredonia prende quasi d’assedio ogni anno questa festa. La motivazione, credo, non va cercata solo nella spinta suscitata da qualche richiesta o necessità, ma nel desiderio di fare provvista di speranza e, più di quanto non si pensi, di esprimere riconoscenza alla Vergine Santissima.
Forse in mezzo alla folla si nasconde o si confonde anche chi non è solito frequentare le nostre liturgie, e tuttavia non ha rinunciato a quest’appuntamento di preghiera, anche solo per sentire la dolcezza dello sguardo di Maria.
Sì, come il Signore Dio ha voluto aver bisogno di una Madre, così noi non possiamo fare a meno dello sguardo della Vergine Maria, che è sguardo di tenerezza, di bontà e di misericordia.

3. Cosa ha da dirci stasera la Madonna? Maria ci insegna che senza rinnovamento spirituale e senza valori autentici non c’è vero progresso sociale.
Che questa processione sia il simbolo di una città che dietro a Maria e alla luce del Vangelo vuole sempre migliorare, diventando ancor più una comunità accogliente e ospitale; solidale e giusta; attiva e creativa; partecipe e costruttiva.
Maria ci aiuti a superare il nostro individualismo e il nostro egoismo.
Non possiamo non pensare in questo giorno di festa al terremoto del Centro-Italia, che ha distrutto interi paesi e provocato numerose vittime. Giunga da questa piazza un grande abbraccio a quelle care popolazioni così duramente provate e ai generosi operatori – tecnici e volontari – che da subito si sono messi all’opera per portare soccorso.

4. Ma siamo preoccupati anche per la crisi economica che, dalle nostre parti, si sta prolungando oltre ogni previsione e che sta gettando nella disperazione i lavoratori, le famiglie e i giovani.
Quanti giovani sono senza prospettive e senza speranza! In questi anni la nostra società si sta privando, colpevolmente, della loro creatività, del loro talento, della loro energia! Spesso sentiamo dire da loro parole di rassegnazione: “Perché studiare se non si intravvedono prospettive di occupazione?”.
E che dire di quei comportamenti che portano al degrado ambientale, sociale e morale, per cui non ci meravigliamo più del male e del danno procurato?
Faccio ancora una volta appello perché in ogni programmazione – a qualsiasi livello – si tenga conto sempre del bene comune e vengano bandite quelle scelte che rischiano di sacrificare l’incantevole bellezza del nostro territorio alla logica dell’interesse più spietato.

5. Siamo chiamati tutti a spenderci con passione per la nostra Città e farci responsabili del suo sviluppo.
In questi ultimi anni Manfredonia ci appare più nuova e più bella per i grandi restauri fatti ai nostri monumenti simbolo: oltre al Castello, agli Ipogei Capparelli e alle fabbriche di san Francesco, mi riferisco alla Basilica di Siponto e all’Abbazia di San Leonardo, tornate al loro antico splendore. Anche il Museo diocesano, che ho voluto aperto sempre e per tutti, è un importante segno della storia e della vivacità della nostra terra.
Sappiamo però che ciò che rende una città nuova è il cuore nuovo della gente, è la sensibilità verso il patrimonio comune, è la passione educativa delle scuole, è dare ideali limpidi, alti ed esigenti alle nuove generazioni.
Manfredonia, non temere e guarda con speranza al tuo futuro! Osa puntare in alto perché ne hai tutte le possibilità e le risorse spirituali e morali, culturali ed imprenditoriali, politiche e sociali!
Manfredonia, sii fedele alle sane tradizioni cristiane, prenditi cura dei poveri e degli anziani, sii accogliente con i pellegrini e gli stranieri, poni ascolto alle esigenze dei giovani, abbi a cuore la sorte delle famiglie! E la Regina di Siponto sia sempre al tuo fianco perché tu possa meritare la benedizione che il Salmista dedica a Gerusalemme: “Di te si dicano cose stupende, Città di Manfredonia” (cf Sal 87,3).

Viva Manfredonia! Viva la Regina di Siponto!

Foto di Matteo Nuzziello

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