Venerdì 26 Aprile 2024

I giudici danno ragione alle mamme: "In mensa si può mangiare il cibo portato da casa"

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La Corte d’Appello di Torino, con ben tre sentenze, ha fatto obbligo al Comune e alla Sovrintendenza scolastica del Piemonte di rispettare chi vuole che i figli frequentino il Tempo Pieno senza pagare il servizio di ristorazione, decidendo che i bambini hanno diritto di mangiare il proprio cibo durante l’orario della mensa. Quella che era partita come una protesta contro l’aumento delle tariffe sta volgendosi ora in una campagna di protesta per il diritto alla libera mensa. Su ricorso delle mamme, i giudici hanno accertato il diritto di ogni cittadino di decidere se aderire o meno al servizio di mensa scolastica, ovvero dotare i propri figli del pasto preparato a casa, da consumare insieme ai compagni negli stessi locali. Ed il Sovrintendente Scolastico del Piemonte ha affermato: “Non possiamo impedire ai bambini di portare il pranzo da casa e di mangiare insieme ai compagni”. Questa decisione, da parte del Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale di Torino, Dr. Fabrizio Manca, potrà coinvolgere presto tutta l’Italia, in maniera che le mense scolastiche aprano e si attrezzino anche per chi rifiuta di fruire del pranzo comune, portando il cibo da casa, sicuramente a chilometro zero, probabilmente più genuino, visti certi pasti offerti nella mensa scolastica, non sempre stuzzicanti, a quanto dicono le mamme, spesso a base di pesci congelati e non sempre bene odoranti, magari pescati in mari lontanissimi dal nostro e con generosa impanatura.

Come si vede la lotta delle mamme e dei padri di Manfredonia non è isolata e rivendica il ripristino dei diritti, non solo per avere una mensa a basso costo. Vent’anni di liberismo sfrenato, e questa “sinistra” senza memoria, ci hanno fatto dimenticare tanti anni di conquiste preziose per la società, in primis il diritto al lavoro; una sanità pubblica efficiente; assistenza alla maternità ed alla famiglia; servizi per gli anziani degni di un Paese civile; la gratuità della scuola pubblica, almeno fino al termine della scuola dell’obbligo. Si sta facendo indietro tutta, nella tracotanza di chi pensa che tutto vada pagato, nonostante la gran parte dei cittadini versino in media, tra tasse ed imposte, ben oltre il 50% dei propri guadagni, che non dovrebbero certamente servire solo a finanziare amministratori incapaci, politici di basso profilo, partiti e clientele.

Qualcuno dell’entourage di chi ci amministra ci ricorda che il servizio di mensa è un servizio pubblico a domanda individuale, come se questo non fosse il segno dei tempi, che punta a rimettere sul passato le lancette dell’orologio, a prendere molto dai contribuenti e dare poco in servizi collettivi ed alla persona. Questa vergogna tutta italiana fa in modo che chi ci governa scarichi l’intero peso della crisi, da loro stessi generata e nutrita, sui poveri cittadini, che la stanno pagando con ripetuti aumenti delle tasse e continua riduzione dei servizi.

Italo Magno

MANFREDONIA NUOVA

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Commenti

  • Grazie intanto al prof.Italo Magno per aver portato alla luce questa problematica,sono una mamma che questo anno ha deciso di iscrivere il proprio figlio ad una scuola materna privata dove non erogano il servizio mensa e dunque non saro’costretta a riprendere il bambino alle ore 12 ….ogni tanto immagino e sogno la mia Manfredonia come quei paesi del nord europa e penso mamma mia come sarebbe bello ma poi mi sveglio e penso impossibile fin quando ci saranno “le signore perplesse”))

    cittadina 06/09/2016 0:02 Rispondi
  • Sai solo strumentalizzare il popolo per interessi propri, magari per un tornaconto di voti per la prossima campagna elettorale. Se si parte dal presupposto che chi sceglie di lasciare i figli ad orario prolungato è perché lavora in quelle ore, mi chiedo come si fa a preparare un pranzo dalla mattina presto per mangiarlo alle 13. E se magari è alquanto bello che i bambini che mangiano il cibo della mensa devono stare a guardare quelli che se lo portano da casa. Si fanno delle opposizioni selvagge su argomenti delicati e controversi , solamente per mettersi in mostra . Proposte sensate sarebbero quelle di migliorare la qualità del cibo anche a costo di aumentare la tariffa . Perché a mio avviso , non credo che si spendano 2 o 3 euro al giorno per far mangiare il proprio figlio a casa. Come del resto si potrebbe fare più attenzione nell’accettare tutti i richiedenti mensa , accettando chi ne ha realmente bisogno del servizio .

    Perplessa 03/09/2016 18:11 Rispondi
    • Egregia perplessa, il tuo ragionamento non fa una piega, una madre, se tale, sa come nutrire bene il proprio figlio, se poi non ha denaro per pagare la mensa scolastica, in alternativa si prodiga a preparare pasti idonei da far mangiare al proprio figlio, perche’ l’illusione di pagare qualcosa in piu’ puntando su una qualita’migliore, e’una vera chimera, non e’che pagando un euro o due in piu’ si ottiene qualita’, gregia signora, ammesso che di cio’parliamo, una ditta che si occupa di mensa che lavora sulla quantita’ non sta a guardare il pelo null’uovo, deve fatturare, e con uno o due euro in piu’ non cambia la sostanza quando si
      produce industrialmente, la vera qualita’ la si ottiene se una
      madre cucina con le sue mani scegliendo la materia prima, allora
      si parla di qualit’ il resto sono solo strumentalizzazioni ipocrite.
      Da cio’ che scrivi perplessa mi fai capire che o sei una ingenua che crede alla favole, o sei una furba interessata. Io so chi sei ma ti lascio la scelta di ritirarti di buon grado dal commentare in questo modo, che classifica bene lapersona.

      antonella 05/09/2016 9:14 Rispondi
  • Vero.Adesso attrezziamo i bimbi anche se assurdo l’atteggiamento di questa amministrazione

    socrate 03/09/2016 9:37 Rispondi

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