Venerdì 26 Aprile 2024

Palazzo Celestini allagato durante un concerto

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Riceviamo e pubblichiamo

“Spero che vengano presi dei seri provvedimenti”.

Ha iniziato così il suo discorso d’apertura all’ultima serata di concerto Luciano Pompilio, Direttore Artistico e organizzatore del tredicesimo Festival Internazionale di Chitarra.

Suddiviso in sette serate, di cui l’ultima ha avuto luogo il 10 settembre, il Festival ha avuto luogo a Palazzo Celestini, allagato a partire da poco prima delle otto a causa della pioggia entrata dall’ingresso.

La parte destra della struttura, invece, ha visto scendere una grossa perdita di acqua direttamente dal tetto. La pioggia, scaricata durante il temporale, è caduta lungo tutta la parete allagando il pavimento e rischiando di raggiungere le poltrone. Passando, peraltro, accanto a estintori, prese elettriche, caloriferi.

“È un peccato per l’essere umano, è un peccato per questa struttura, costruita in questo modo” ha proseguito Pompilio.

Si è, grazie a Dio, detto contento di essere venuto a Manfredonia Davide Giovanni Tomasi, solista in questa serata di chiusura, che ha accettato di esibirsi nonostante avesse appena guadagnato la finale di un prestigioso concorso a Monaco e dovesse ripartire appena conclusa l’esibizione.

“Devo ringraziare il Comune, ma con riserva” ha proseguito Pompilio “augurandoci che vengano adottate delle soluzioni”.

L’episodio, che era già stato segnalato al Sindaco, come da precedenti dichiarazioni dello stesso Pompilio, “è una cosa che accade costantemente, ogni volta che c’è un congresso o un concerto e piove la sala si allaga, da circa 10 anni” come hanno confermato alcuni degli spettatori.

Fortuna che gli artisti di questo paese, anche quando super premiati, non provino, nell’esibirsi, la stessa vergogna che provano i loro ospiti nel riceverli.

Fortuna che i direttori artistici di questo paese non disdegnino di impugnare scope e stracci per spalare la pioggia. Non sarebbe certo quello, il loro lavoro.

Il concerto, completamente autofinanziato dai propri organizzatori, ha scelto una sorte che diverse esibizioni sono costrette a perseguire, in assenza di finanziamenti esterni, pur di vedere la luce.

Il tocco leggero e appassionato di Davide Tomasi ha comunque reso possibile lo svolgimento di questa serata, che ha visto una partecipazione modesta ma tenace. Nessun accompagnamento a parte quello, involontario e costante, dei battiti di pioggia sul pavimento.

I Capricci, come uno dei brani centrali nel repertorio dell’artista, sono spesso tra i pezzi più suggestivi all’ascolto, capaci di farsi apprezzare anche da parte di un pubblico incolto.

Ci si augura non debba essere un capriccio, una bizzarria, un moto di ribellione dei manfredoniani, quello di istituire una raccolta fondi per quel denaro, destinato alla cultura, che non si riesce a tirar fuori in altro modo dalle casse pubbliche. Nemmeno dopo dieci anni.

 

Antonella Attanasio

 

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