Domenica 28 Aprile 2024

La Chiesa Santa Maria del Carmine di Manfredonia e il suo organo a canne

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Sono dieci le chiese che sorgono all’interno del perimetro del centro storico di Manfredonia, se si considera anche San Pietro dei Celestini, che in origine rappresentava una chiesa e che oggi invece accoglie l’auditorium comunale del Palazzo dei Celestini. Tra le chiese del centro storico sipontino un ruolo importante è ricoperto dalla chiesa Santa Maria del Carmine, la prima che si incontra lungo il chilometro di passeggiata se si imbocca corso Manfredi da sud. La chiesa si apre davanti una piccola piazza rientrante rispetto al perimetro disegnato dal corso sul quale sorge e ben distanziata dal monumentale Palazzo dei Celestini, suo dirimpettaio. Semplice tanto nelle linee architettoniche quanto nelle decorazioni, è all’interno che la chiesa rappresenta un vero gioiellino del nostro centro storico. L’edificio chiesastico, rispetto ad altri del perimetro manfredino-angioino-aragonese delle mura dell’antica città, risulta avere una connotazione particolarmente rilevante nell’ambito delle manifestazioni culturali. Matteo Spinelli da Manfredonia ci riferisce di una “casa palizzata nella contrada di San Lorenzo, addetta alla Congregazione laicale de’ pescatori sipontini eretta nella chiesa di Sant’Elia sotto il titolo di Santa Maria del Carmine, essendo stata una tal casa lasciata alla suddetta congregazione in Testamento nell’anno 1627 nel dì 4 luglio da Donato de Felice da Sansevero, all’ora benestante e commorante nella moderna Siponto”. Lo storico continua evidenziando che “fu parimente infervorata nella divozione altra radunanza laicale di pescatori sipontini già eretta nella chiesuola di S. Elia dirimpetto a’ PP. Celestini e dedicata alla Madonna del Carmine in soffragio del Purgatorio” sotto la protezione dell’Angelo Custode e di S. Niccolò vescovo di Mira, poi San Nicola di Bari. Sempre secondo Spinelli, nella seconda metà del XVIII secolo “Congregati Pescatori andiero elemosinando per la Città, colle medesime elemosine ingrandirono tal Chiesuola nella forma che a’ nostri giorni si vede (1785)”. La chiesa del Carmine (così è chiamata dalla gente di Manfredonia) affonda, dunque, le proprie radici nei secoli 1600-1700, combinandosi con la pre-esistente struttura dedicata a Sant’Elia e assumendo le attuali forme e caratteristiche artistico-strutturali soltanto nel secolo successivo, dopo varie trasformazioni e quando ormai nella città garganica era fortemente maturato il culto della Madonna del Monte Carmelo, sito presso l’Alta Galilea. La chiesa di Santa Maria del Carmine è oggi apprezzata soprattutto per la bellezza degli interni che culmina nella cupola sovrastante l’altare maggiore, recentemente recuperato. Degno di lode è il bellissimo organo a canne i cui lavori di ripristino sono terminati nel 2011. Della ditta Consoli Cavalier Francesco di Locorotondo, l’organo è degli inizi del 1900 ed occupa un ruolo rilevante tra gli organi di Puglia, sia per l’importanza del nome della ditta da cui fu prodotto che per la pregevole fattura dello strumento munito di ben 622 canne.

Giovanni Gatta

foto di Lorenzo Tagliamonte

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