Mercoledì 24 Aprile 2024

Parte la rievocazione storica della Socia… Uno, Duo, Tre, Stella (Foto&Video)

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Una delle tante caratteristiche del Carnevale Città di Manfredonia è “la socia”. Realtà legata al divertimento puro realizzato grazie allo spirito d’iniziativa di alcuni amici o famigliari che organizzavano in piccoli locali serate danzanti e non solo. Era il periodo dei gruppi mascherati, comitive che si organizzavano, vestiti con costumi per lo più inventati al momento. I classici erano il pagliaccio o l’abito da sposa indossato rigorosamente da un uomo. Luogo di ritrovo storico era “A Chisa Grand” ovvero Piazza Giovanni XXIII. Centinaia di persone si davano appuntamento qui e quando finalmente erano presenti tutti i ragazzi della comitiva, si partiva alla ricerca della Socia. Sì, non si conosceva l’ubicazione, ma con un veloce un tam tam si scambiavano le informazioni tra i gruppi e così si dava il via alla caccia, il famoso “ball pe chése”. La Socia, non era altro che un semplice piano terra dove il più delle volte si smontava la mobilia sistemandola in una stanza più piccola, mentre quella più grande si addobbava con festoni, coriandoli, maschere di cartone e i favolosi poster dei film di “Maciste contro Ursus”, “Mezzogiorno di Fuoco”, “Totò contro Maciste”, film di altri tempi. L’ingresso era gratuito. Tutte le socie erano aperte ai gruppi mascherati fino alle 20:00, dopo quell’ora, il tempo di una pulitina, una piccola sistemata delle sedie e si riapriva alle 21:00, ma a pagamento. Sì, di sera si pagava, poche lire in verità e nel prezzo spesso era compresa anche la bevanda e una farrata oppure un pezzo di pizza. Qui, si ballava, si scherzava, la domenica della pentolaccia si rompeva la “pignata” e in alcune socie si eleggeva anche la Miss. Purtroppo, con l’entrata in vigore della legge 626 del 1994, la legge sulla sicurezza degli ambienti, rese queste vere fucine di creatività, illegali. Le socie scomparvero e i veglioni presero il sopravvento. Il piccolo sketch organizzato lasciò il posto agli spettacoli. Fu davvero un duro colpo per questa particolare e originale caratteristica del carnevale sipontino, che scomparendo trascinò nell’oblio anche i gruppi mascherati spontanei. Oggi il mito è rievocato dall’inventiva di Bruno Mondelli con la sua associazione Arte in Arco e in collaborazione con l’Agenzia del Turismo. Nei giorni di Carnevale presso il Centro “Anna Castigliego”, i locali adiacenti alla Chiesa Stella, si potrà ballare in una vera socia. Per chi vuole riprovare l’allegria della socia, lo può fare prenotandosi con il proprio gruppo di massimo 20 persone facendo rivivere quei brividi ormai appartenenti a passati ricordi. La socia del 12 febbraio sarà dedicata agli over 70 e ai ragazzi diversamenteabili, mentre il 16 febbraio sarà per i bambini.

Antonio Marinaro

 

Foto di Lorenzo Tagliamonte

 

Foto di Antonio Marinaro

 

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Carnevale · ManfredoniaNewsTV · News

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