Sabato 27 Aprile 2024

Cominciati gli incontri per definire gli assetti della futura governance della CCIAA di Foggia per il quinquennio 2018-2023

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Dopo l’apertura formale del procedimento di rinnovo del Consiglio Camerale, avviato lunedì 11 giugno dall’Ente con la pubblicazione dell’avviso e della documentazione da presentare da parte delle organizzazioni di categoria, sono cominciati gli incontri per definire gli assetti della futura governance della CCIAA di Foggia per il quinquennio 2018-2023.

Le associazioni provinciali di Confcommercio, Confartigianato, CNA, Casartigiani e Compagnia delle Opere, che già lo scorso mandato si presentarono in apparentamento per concorrere all’assegnazione dei seggi in Consiglio, hanno deciso di confermare l’intesa politico-programmatica che nel 2013 portò all’elezione di Fabio Porreca alla guida della CCIAA.

Per i vertici delle associazioni firmatarie dell’accordo si tratta della naturale conseguenza di un percorso condiviso che in questi anni le ha viste procedere congiuntamente, nell’interesse esclusivo delle imprese delle categorie rappresentate, in tutti i consessi e i tavoli di confronto aperti sul territorio.

Una intesa che – sottolineano i presidenti delle associazioni – prosegue anche in questa fase di rinnovo per la Camera di Commercio di Foggia. Un accordo tra commercianti, artigiani, piccole e medie imprese che, ovviamente, rappresenta solo il primo passaggio di un iter che doverosamente deve coinvolgere – attraverso il dialogo e il confronto a tutto campo e senza preclusioni – le rappresentanze degli altri settori produttivi.

Per questo Confcommercio, Confartigianato, CNA, Casartigiani e Compagnia delle Opere, dopo la loro intesa, invitano le rappresentanze del mondo agricolo e dell’industria ad un tavolo di concertazione per individuare, in una logica di sistema territoriale, strategie, azioni e forme per la conduzione dell’Ente in grado di dare impulso alle politiche di sostegno alle imprese.

Un supporto alle aziende che ha nella Camera di Commercio, pur con le difficoltà che la riforma non ancora conclusa ha generato, il naturale punto di sintesi di istanze non più rinviabili, se si vuole dare davvero al nostro territorio una opportunità di rilancio economico.

 

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