Venerdì 19 Aprile 2024

Oasi Lago Salso e Governo Draghi: la transizione ecologica passa da qui e ora

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Manfredonia si conferma un laboratorio anche per il neo governo Draghi. Il Lago Salso può diventare la prima stazione di “transizione ecologica” in cui sviluppare gli atti d’indirizzo del nuovo Ministero guidato da Roberto Cingolani. Il “Modello Manfredonia” per la sua combinazione di sistemi produttivi, decisamente non in filiera, la ricchezza di patrimonio storico, culturale e naturalistico si presta a diventare attrattore di numerosi fondi del Recovery Fund perché contiene una serie di elementi critici che possono diventare positivi se gestiti, finalmente, con un indirizzo di sviluppo che parta dal territorio e dalle sue potenzialità inespresse. Qui natura, biodiversità e aree abbandonate possono generare benefici diretti anche per l’indotto e nel lungo periodo. Il Lago Salso, sintetizza questo mix e può fare da traino alla rinascita di Manfredonia, e non solo, attraverso un piano concreto con l’adattamento alla nostra realtà dei modelli virtuosi e non con “il copia e incolla” come, per esempio, il vecchio progetto dell’ex Daunia Risi. Mentre la vicenda legale fa il suo corso, nella diatriba tra il Comune di Manfredonia, il Centro Studi Naturalistici ed il Parco del Gargano, i media ospitano le polemiche, le proposte operative da sottoporre al Governo sono numerose e generano valore e sbocchi occupazionali esattamente come è avvenuto per esempio nel Delta del Po, in Laguna di Marano ed in Camargue. Quelle zone d’importanza ambientale strategica a livello internazionale, riconosciute dalla Convenzione di RAMSAR, generano circa 300.000 posti di lavoro diretti e 1,2 milioni d’indotto. L’Oasi Lago Salso, patrimonio immenso ed inesplorato, non è solo un recettore di progetti europei a carattere scientifico ma è un laboratorio a cielo aperto di oltre 550 ettari in cui attirare investimenti ed innovazione nel segno della natura. Sarebbe auspicabile che si attuasse la proposta della commissione prefettizia di un concorso d’idee nazionale per la valorizzazione del Lago Salso al fine di attirare contributi di pensiero, proposte e piani di sviluppo sostenuti da analisi di fattibilità economica cantierabili che contribuiscano a far crescere l’area, rispettando l’ecosistema. Gli esempi non mancano: ci sono intere aree simili al Lago Salso hanno generato benessere solido in Lettonia, in Francia, in Danimarca, in Croazia e in Africa: turismo esperienziale, sempre più richiesto ed alternativo ai modelli “Sole-Mare” e che si presta alla destagionalizzazione, ma anche la creazione di glamping, la versione lusso dei campeggi che fa della natura il suo vero valore aggiunto. Le infrastrutture esistenti, prima che si perdano completamente, possono essere convertite ad attrattori di imprese innovative anche nel settore dell’artigiano, dell’arte con gli spazi di co-creazione e co-working per le produzioni agroalimentari sostenibili; possono nascere impianti di acquaponica ed aree per la pet therapy, lo sgambamento degli animali domestici; spazi per l’arte ed il teatro a cielo aperto, per l’osservazione del cielo, itinerari benessere e turismo distanziato non solo anticovid-19. Qui è possibile generare economia e bene-essere applicando a ciò che esiste attraverso i principi dell’economia circolare, accessibilità e biorimediazione.

Michela Cariglia

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