Venerdì 11 Ottobre 2024

Urologia Hi Tech all’Ospedale Tatarella di Cerignola. Per l’Ipertrofia Prostatica Benigna stop alla chirurgia, solo energia termica e vapore acqueo

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Da oggi, presso l’Ospedale di Cerignola, le persone affette da Ipertrofia Prostatica Benigna (IPB), con i sintomi urinari ad essa associati, potranno essere trattate senza ricorrere alla chirurgia, ma con la sola energia termica e vapore acqueo.

La Struttura Complessa di “Urologia”, eccellenza del territorio pugliese, ha infatti introdotto di recente, i nuovissimi trattamenti Rezum che impiegano una procedura che molti urologi hanno già definito “rivoluzionaria”.

Si tratta di trattamenti urologici innovativi, capaci di affrontare efficacemente la patologia senza complicanze e senza effetti collaterali.

Una patologia diffusa e progressiva

L’Ipertrofia Prostatica Benigna colpisce l’80% degli italiani over 50. Si manifesta con l’aumento volumetrico della prostata che, ingrossandosi, comprime l’uretra, ostacolando la fuoruscita dell’urina. La patologia è progressiva, peggiora con il tempo e, se non adeguatamente trattata, può provocare danni permanenti alla vescica.

I primi trattamenti sono, di norma, farmacologici, ma il ricorso alla chirurgia è tuttora la soluzione maggiormente adottata quando i farmaci non risultano efficaci.

Il nuovo sistema, minimamente invasivo

Il nuovo sistema Rezum (dalla ricerca Boston Scientific) utilizza la corrente di radiofrequenza per generare energia termica sotto forma di vapore acqueo che viene iniettato nella prostata.

La nuova tecnologia – spiega il Direttore di Urologia del “Tatarella”, Gennaro Annunziata – è il filo conduttore dei nuovi trattamenti non invasivi che non solo rispondono a esigenze cliniche ma hanno anche un impatto di grande rilevanza nella “sfera psicologica” dei pazienti poiché puntano a preservare le corrette funzioni sessuali e urinarie, senza alcun fenomeno di incontinenza”.

Certificato da studi clinici internazionali

L’efficacia della tecnologia Rezum è suffragata da autorevoli studi clinici. Il più recente, pubblicato sul Journal of Urology (Mc Vary et al. 2020), ha rilevato miglioramenti significativi e duraturi dei sintomi del tratto urinario fino a 5 anni dopo la procedura.

Lo scorso anno, inoltre, il National Institute for Health and Care Excellence (NICE), ente del Dipartimento della Salute inglese, ha ufficializzato le raccomandazioni all’uso di Rezum, rilevandone l’efficacia clinica per pazienti affetti da IPB con sintomi urinari da moderati a gravi, il basso rischio di disfunzioni sessuali, il miglioramento di qualità della vita.

Modalità di accesso

“ll trattamento, minimamente invasivo, viene erogato dal Sistema Sanitario Nazionale e prevede solo un brevissimo ricovero ospedaliero”.

Si accede al servizio previa valutazione urologica.

Per informazioni:

  • annunziata@aslfg.it;
  • 419490 (dal lunedì al venerdì, ore 17,00-19,00).

Vito Marchitelli

 

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Capitanata · Comunicati · News

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