Sabato 20 Aprile 2024

PAC post Covid: il miraggio dei “servizi di prevenzione”

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Il portale della Regione Puglia, nell’apposita sezione segnala: “Per supportare i pazienti pugliesi colpiti da Covid-19 che, a seguito di guarigione, necessitano di sottoporsi a visite e controlli per monitorare il decorso della malattia, sono stati approvati due pacchetti di day-service gratuiti per valutare una eventuale compromissione cardio-polmonare e per un check-up generale. La Giunta regionale ha così introdotto il codice di esenzione <P01> e si applica in fase di prescrizione dei pacchetti di controllo o di prestazioni di specialistica ambulatoriale”. Il Servizio di Prevenzione è poco pubblicizzato dall’ASL che dovrebbe investire il servizio di prossimità svolto dai medici di famiglia, oberati per la campagna vaccinale, e che non sempre riescono a prescrivere questi importanti controlli, gratuiti per il paziente. A più riprese, durante l’incontro “Dalla Resilienza al Progetto del Futuro”, l’Assessore alla Sanità, Pier Luigi Lopalco, ha sostenuto l’importanza della prevenzione e dell’assistenza territoriale in questa fase post-emergenziale. Il numero di pazienti Covid guariti che necessitano di follow up è notevolmente aumentato rispetto alla prima ondata, da qui la necessità di rafforzare i “servizi territoriali-assistenziali” per la loro presa in carico poichè, seppur negativizzati, continuano ad avere sintomi a distanza di tempo. L’obiettivo è di implementare il sistema di sorveglianza sanitaria post Covid, dedicando apposite agende di visite specialistiche sia ai pazienti curati in ospedale sia a quelli curati in casa. I cosiddetti PAC 63-64-65-66, ovvero i controlli rispettivamente a distanza di uno, tre, sei, dodici mesi dalla guarigione dal Covid, rientrano nel novero delle prevenzioni realizzabili negli ambulatori attrezzati con équipe multidisciplinare. In Capitanata sono stati individuati l’Ospedale D’Avanzo-Riuniti di Foggia e quello di San Severo per eseguire i suddetti check-up. A causa dell’incessante richiesta e l’esiguo personale sanitario già impegnato nelle urgenze, non si riesce a soddisfare il fabbisogno e a calendarizzare i controlli su menzionati secondo il protocollo regionale. Ciò vanifica lo scopo di prevenzione perché i tempi di attesa sono lunghissimi. L’Organizzazione Mondiale della Sanità considera fondamentale la riabilitazione di individui che hanno sperimentato il COVID-19, vagliando non solo le conseguenze della malattia, ma anche gli effetti dei trattamenti applicati. La riabilitazione è stata identificata come una strategia sanitaria essenziale, insieme a promozione, prevenzione, trattamento e cure palliative e serve intrinsecamente a ridurre la disabilità, con ampi impatti sanitari, sociali ed economici. L’ASL di Foggia dovrebbe meglio pianificare i vari PAC di controllo, distribuendoli nei diversi ambulatori di Capitanata così da alleggerire la presa in carico negli Ospedali di primo e secondo livello. Il “San Camillo” di Manfredonia, diventato ormai ospedale di base a causa dei continui tagli alla sanità, potrebbe meglio garantire il servizio di prevenzione a livello ambulatoriale evitando gli spostamenti – anche solo per prenotare – dei cittadini negativizzati dal Covid e provenienti dai comuni più disagiati e sprovvisti di adeguati mezzi pubblici. Le risorse del Piano di Ripresa e Resilienza serviranno anche per implementare le politiche di prevenzione ove assenti e dare un senso a quelle strutture di Comunità o case della salute per realizzare realmente i servizi territoriali.

di Grazia Amoruso

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