Sabato 27 Aprile 2024

Esemplare misura coercitiva per una violenza sessuale

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«NON AVVICINARSI ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona oggetto di violenza sessuale e in particolare al luogo di abitazione e di lavoro della stessa, mantenendo comunque in caso di incontro occasionale, una distanza minima di almeno duecento metri; di non comunicare con qualsiasi mezzo».

È QUANTO disposto dal Gip del Tribunale di Foggia, Roberta di Maria, nei confronti di un giovane di Mattinata denunciato dalla sua ex per vari atti riguardanti la sfera sessuale. Una misura che dovrebbe evitare quelle conseguenze estreme che le cronache purtroppo riportano in maniera sempre più di frequente. Lo scenario è quello di un copione ormai consolidato: «una convivenza – descrive il legale della donna, Pierpaolo Fischetti – finita male, un figlio di mezzo; da una parte un ex 25enne nullafacente con la concezione arcaica del padrone, e dall’altra una ragazza giovanissima indipendente che lavora tutto il giorno, importunata dal suo ex dovunque si trova con volgarità di ogni genere fino a metterle le mani addosso sulle parti intime».

LE OPPORTUNE indagini svolte dai carabinieri di Mattinata hanno suffragato quanto denunciato dalla ragazza vittima «di reati di violenza sessuale aggravata e violenza privata aggravata» da cui la misura cautelare nei confronti del giovane di non avvicinarsi alla ex.

UNA VICENDA che va ad aggiungersi al lungo elenco di eventi analoghi di degrado e di turbamento che sgomenta non solo per la censura che suscita nella società civile, ma soprattutto per rappresentare pensieri ed atteggiamenti distorti in uomini che non concepiscono il fallimento sentimentale e comportamentale. Da Mattinata, cittadina incastonata nel più antico Gargano, viene un esempio di coraggio e coerenza civile: una giovane donna che si ribella e reagisce nei confronti di un certo retaggio culturale arcaico che non riconosce il rispetto dei sentimenti e dunque di chi quei sentimenti vuole affermare. La protagonista di questa storia non ha taciuto, non ha avuto timore dei falsi chiacchiericci che in questi casi si addensano ed ha affrontato a viso aperto una situazione scabrosa che ha rifiutato fino a denunciarla pubblicamente.

«LA RABBIA di stupirsi ancora oggi – chiosa l’avvocato Fischetti – di tali atteggiamenti denunciati, induce a riflettere su come attualmente sia ancora conteso il corpo di una donna che appartiene solo a lei; le ferite, le umiliazioni e le afflizioni che qualcuno vorrebbe perpetrare alla propria compagna o chi ti ha rifiutato, mortificandola anche con epiteti agghiaccianti dinanzi a tutti e con gesti orrendi, ormai nel sentire comune fanno sì che questi soggetti siano fortemente sanzionati e per il loro alto tasso di dannosità e per la loro intollerabile disumanità: oggi non ci si volta più dall’altra parte, anzi».

PER TANTI VERSI una vicenda drammatica illuminata dall’atteggiamento della vittima e dalla decisa presa di posizione del giudice penale del Tribunale di Foggia: la speranza è ora quella che questa storia dai tanti spunti esemplari, sia dissuasiva per eventuali altre evenienze simili e induca ad evitare epiloghi che troppo spesso hanno occupato la cronaca nazionale.

  Michele Apollonio

 

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