Sabato 27 Aprile 2024

I gadget del fiorista Massimo col miraggio del turismo

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SE C’È un aspetto che fa tanto richiamo turistico, quello è la serie di gadgets, ovvero piccoli oggetti sui quali sono riprodotte le varie immagini caratteristiche della località, e dunque tazze, sottobicchieri, calamite di ogni foggia, tovaglie, piatti, ciondoli e via discorrendo. Un campionario vastissimo, variamente assortito, vistosamente colorato che esprime le peculiarità del luogo del quale esprimono un valore di testimonianza, rappresentano l’essenza idealizzata del luogo, costituiscono un compendio dell’esperienza turistica: sono pertanto ricercati dai turisti che l’acquistano per portali a casa come souvenir della vacanza.

UN CERIMONIALE standard in ogni località turistica. È anzi una componente che fa turismo. Un richiamo per tastare l’indice turistico della località di riferimento. A Manfredonia vetrine che espongono quel tipo di gadgets non ce ne sono. Ma ce n’è una che fa eccezione (e purtroppo non fa turismo). Si trova peraltro a Monticchio, il popoloso rione che guarda il Gargano. È quella di un negozio di fiori il cui titolare, Massimo, è attivissimo nel promuovere il turismo con iniziative straordinarie. Per questa estate, così come per quella degli anni precedenti, ha realizzato una serie di gadgets esposti nella vetrina affacciata su Via Gargano, passaggio obbligato del turismo che corre verso il promontorio tuffato nell’Adriatico.

È PERTANTO un osservatorio attendibile dei flussi che Massimo registra diligentemente. «Quest’anno e fino ad oggi – rileva – registro un regresso di passaggi di mezzi, specie di camper, di almeno il 50 per cento rispetto agli anni ante Covid. Purtroppo Manfredonia è tagliata fuori dai circuiti turistici. Per fare e radicare turismo occorre che ci sia una costante attenzione per la città. Un turista vuole sentirsi proiettato in un’altra dimensione da quelle usuale, non vuole essere distratto dalle cose usuali che non vanno, tipo ordine, sporcizia, accoglienza e via dicendo. Il turismo non è un passatempo, ma una grande e sensibile risorsa economica, che richiede una impostazione mentale che coinvolga tutti, dagli amministratori fino all’ultimo dei cittadini».

L’ESEMPIO dell’offerta di gadget turistici è significativo e lampante. In città mancano negozi che espongano quel tipo di oggettistica semplice, poco costosa, ma tanto attraente. Il che la dice lunga sulle sbandierate pretese turistiche. Certamente a determinare la valenza turistica della città, non è quella sola mancanza. Sono tante, troppe. Accumulate in anni di abbandono e trascuratezza al punto che a poco a poco hanno determinato un degrado inammissibile. Una scusante che non giustifica la mancata corsa a cercare di salvare il salvabile. La situazione di offensivo abbandono della stazione ferroviaria è inammissibile. Così come è inaccettabile che i pullman di linea debbono arrivare e partire dal marciapiede di una strada trafficatissima.

  Michele Apollonio

 

 

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