Sabato 27 Aprile 2024

Come sono fatti gli pneumatici invernali: scopriamo la tecnologia delle gomme per auto

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Gli pneumatici invernali sono un particolare tipo di gomma per veicoli a quattro o più ruote; come si può facilmente intuire, sono progettati, sviluppati e realizzati per essere impiegati in specifiche condizioni ambientalie e climatiche: in presenza di forti precipitazioni (pioggia o neve) oppure quando il manto stradale è ricoperto di fango, neve o ghiaccio. Grazie ad una serie di particolari caratteristiche, infatti, consentono di affrontare contesti di guida anche piuttosto critici garantendo, al contempo, parametri prestazionali di alto livello, a tutela della sicurezza dei passeggeri.

In Italia, gli pneumatici invernali possono essere utilizzati tutto l’anno, senza limitazioni; su molte strade (specie quelle montane e pedemontane), le autorità competenti fissano un obbligo esplicito di utilizzo valido per un lasso di tempo che solitamente va da novembre ad aprile. Chi circola sia in estate che in inverno con le gomme invernali può approfittare del periodo di ‘bassa stagione’ per procedere ad un’eventuale sostituzione delle stesse; data la minor richiesta, è più probabile intercettare offerte vantaggiose, soprattutto consultando un rivenditore specializzato online come Euroimport Pneumatici, il cui sito è visitabile all’indirizzo https://www.euroimportpneumatici.com/.

Ma cosa rende così ‘speciali’ gli pneumatici invernali? Una ventaglio di caratteristiche tecniche frutto di un costante processo di sviluppo tecnologico da parte delle aziende produttrici. Quella che all’apparenza ha l’aspetto di una semplice ‘gomma’, in realtà è il risultato di un complesso ciclo di produzione, che utilizza tecnologie e soluziono specifiche.

Il pattern del battistrada

La struttura del battistrada di uno pneumatico invernale è contraddistinta da una geometria complessa, formata da intagli e scanalature che si intrecciano secondo un pattern (disegno) con una funzionalità ben precisa. I solchi longitudinali, ad esempio, si ‘aprono’ ciclicamente verso l’esterno della gomma: in tal modo, durante la guida su fondi bagnati, contribuiscono a deviare verso l’esterno l’acqua accumulatasi sulla strada, evitando problemi di aderenza dovuti all’aquaplaning (slittamento e scarsa tenuta di strada).

Inoltre, le gomme invernali presentano delle piccole scanalature a zigzag sui tasselli del battistrada; questi intagli si ‘aprono’ durante la marcia, spingono l’acqua o la neve verso l’esterno e ottimizzano l’aderenza nell’area di contatto tra lo pneumatico e la strada. Al contempo, questi particolari solchi sulla gomma, aprendosi e chiudendosi, agiscono come una specie di ‘morso’, che cattura la neve che ricopre il manto stradale. Questo effetto è voluto, perché è proprio la neve bloccata negli intagli a migliorare la trazione dello pneumatico, grazie ad un effetto ‘frizione’ con la neve stessa; la gomma, infatti, tende a scivolare sulle superfici innevate, mentre il grip neve-neve è migliore rispetto a quello gomma-neve.

La mescola e la struttura dello pneumatico

Quella che viene normalmente definita ‘gomma’ è in realtà una struttura complessa, composta da più parti sovrapposte, a partire da un anello di acciaio che forma il cosiddetto “tallone“. Si tratta dell’elemento di contatto tra lo pneumatico e il resto del gruppo ruota; lo strato superiore è composto da un tessuto di fibre di nylon e poliestere, sopra il quale trova posto un rivestimento di filamenti di acciaio, a formare la struttura portante dello pneumatico ricoperta esternamente da uno strato di gomma. Nello specifico, una mescola di gomma e altre sostanze, tra cui la silice, dalla quale dipende la ‘durezza’ del battistrada. Le gomme a maggior contenuto di silice sono proprio quelle invernali, che quindi risultano più ‘morbide’ rispetto a quelle estive o multistagionali. Tra gli altri materiali che compongono la mescola c’è il nero di carbone, che serve ad aumentare la tenacità della gomma mentre lo zolfo migliora l’elasticità. In aggiunta, specifici additivi vengono spesso adoperati per ammorbidire la mescola in fase di lavorazione; negli pneumatici di moderna generazione verranno impiegati con crescente frequenza materiali sostenibili, dagli scarti delle lavorazioni agricole alla gomma riciclata.

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