Sabato 27 Aprile 2024

Qual è la natura demaniale delle aree retropotuali?

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La destinazione di quelle aree chiesta dall’Autorità di sistema portuale

 LA CAPITANERIA di porto di Manfredonia ha avviato la procedura di delimitazione delle aree demaniale retroportuali. L’avvio del procedimento è stato richiesto dall’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale nella cui giurisdizione rientra il porto di Manfredonia, ai sensi degli articoli 32 del Codice della navigazione e 58 del relativo Regolamento di esecuzione, e si riferisce al tratto compreso tra la radice del pontile del Bacino alti fondali di Manfredonia (attuale limite demaniale marittimo) e le retrostanti aree.

«SI TRATTA di un procedimento normato dal Codice della navigazione – spiga il presidente dell’AspmAm, Ugo Patroni Griffi – volto all’accertamento della natura demaniale di quelle aree, se cioè fanno parte del Demanio necessario portuale o no: se hanno natura portuale fanno parte del demanio statale, se non ce l’hanno faranno parte del Consorzio ASI di Foggia. Una chiarificazione necessaria – evidenzia Patroni Griffi – ai fini della stesura del Piano regolatore portuale in fase avanzata di redazione tant’è che a brevissimo saranno programmati incontri con gli operatori portuali per sottoporlo al loro esame. Così come stanno andando avanti i preparativi per l’inizio delle opere sul porto alti fondali per le quali sono in corso di nomina le Commissioni tecniche».

INTERVENTI basilari per razionalizzare una situazione portuale per tanti aspetti progredita disordinatamente senza i necessari supporti organizzativi. Il bacino alti fondali, comunemente detto porto industriale per la sua origine legata ad una industria che lo ha alimentato, è rimasto isolato da un contesto (l’adiacente area industriale) del quale necessariamente è parte integrante. Con le nuove prospettive che si aprono con la rifunzionalizzazione di quel porto-isola proiettato in una dimensione extra-provinciale, è del tutto indispensabile introdurre e organizzare gli opportuni strumenti operativi, a cominciare dal piano regolatore portuale e dunque della ricognizione delle aree che ne debbono fare parte, ma anche escluse.

LA NECESSITA’ della chiarificazione della natura di quelle aree «è stata ritenuta condivisibile, trattandosi di aree aventi caratteristiche di demanio marittimo ai sensi dell’articolo 28 del Codice della navigazione, in esito ai preliminari incontri tenutisi presso questa Capitaneria di porto, presso la Direzione marittima di Bari e presso il superiore Ministero delle infrastrutture e dei trasporti» annota il comandante della Capitaneria di porto di Manfredonia, capitano di fregata Nicola Cilento che rileva altresì come «tali aree risultano necessarie al completamento delle attività di mantenimento dei traffici portuali e di sviluppo delle potenzialità commerciali e industriali del Bacino alti fondali di Manfredonia».

IL COMANDANTE Cilento ha pertanto provveduto a dare pubblica comunicazione dell’avvio del su indicato procedimento mediante pubblicazione per trenta giorni, nell’albo pretorio dei Comuni di Manfredonia e Monte Sant’Angelo, sul sito istituzionale della Capitaneria di porto di Manfredonia, dell’Agenzia del Demanio di Puglia e Basilicata, del Provveditorato interregionale per le Opere pubbliche di Bari, dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale.

EVENTUALI osservazioni degli interessati dovranno essere presentate entro il termine stabilito, per iscritto alla Capitaneria di porto di Manfredonia. Le osservazioni saranno valutate dall’apposita Commissione delimitatrice che alla scadenza dei trenta giorni, procederà alle operazioni di delimitazione mediante opportuno sopralluogo nelle aree interessate.

Michele Apollonio

 

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