Giovedì 2 Maggio 2024

Alla ricerca della pace

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Sulla falsariga del “Pace da Aristofane” la Bottega degli Apocrifi ha realizzato uno spettacolo con la partecipazione di 180 figuranti

  «QUANTE guerre ci sono oggi nel mondo? Come comincia una guerra? Come finisce? Come si fa a sapere se è finita davvero? C’è stato un momento in cui non ci sono state guerre sulla terra? La prima guerra chi l’ha cominciata? E poi la domanda più ricorrente di tutte: Perché?».

SONO gli interrogativi che pongono i partecipanti ad un “processo artistico” ovvero una “produzione di comunità” che «vede oltre 180 tra artisti, musicisti, bambini, adolescenti e semplici cittadini alla ricerca della Pace». Un tema impegnativo, di grande palpitante attualità che la Bottega degli Apocrifi ha affrontato richiamando “Pace, da Aristofane”, una rappresentazione teatrale fantasiosa che andrà in scena sabato 20 e domenica 21 aprile prossimo al teatro comunale “Lucio Dalla” di Manfredonia.

«UN PROGETTO, sostenuto dal Comune di Manfredonia, dal Teatro Pubblico Pugliese e dall’impresa sociale “Con i bambini”, di partecipazione artistica che si fonda sull’antico coro greco, presente tanto nelle tragedie che nelle commedie; ovvero un gruppo di cittadini (magari contadini, o donne, o saggi, addirittura uccelli, o rane) che prende parola collettiva in scena, anche attraverso il canto e la danza» spiegano Stefania Marrone che ha firmato il testo e Cosimo Severo che ha curato la regia. In dialogo collettivo, in buona sostanza, che dal palcoscenico arriva al pubblico, ovvero i testimoni: «un rispecchiamento tra palco e platea, un teatro che si fa agorà, pubblica piazza in cui vengono poste le questioni che stanno a cuore alla comunità» illustrano gli autori che chiariscono come la «Pace è un inno all’ingenuità, che scavalca l’accezione negativa con cui siamo soliti utilizzare questa parola che risale invece al suo etimo, ingenuus, ovvero nativo del luogo e quindi non bisognoso di filtri».

PROTAGONISTA della commedia di Aristofane messa in scena nel 421 a.C., è Trigeo, un contadino che stanco della guerra decide di salire sull’Olimpo e parlare direttamente con Zeus perché faccia tornare la pace. Una iniziativa da ingenuo, di un folle che la trasposizione teatrale della Bottega degli Apocrifi identifica in 150 adolescenti e 30 bambini che «con i loro corpi, i loro sguardi e le loro voci rendono di nuovo vive – cioè rimettono in questione nel nostro presente – le parole di un testo classico di oltre duemila anni fa». Nella costruzione scenica immaginata da Stefania Marrone e Cosimo Severo, si formano dei cerchi nei quali i ragazzi-protagonisti si ritrovano tutti sullo stesso piano e possono guardarsi negli occhi e respirare all’unisono ed infine porsi le domande sulla Pace perduta. Il coro che cresce d’intensità, si fa forte e insistente come a volersi far sentire oltre lo stesso teatro e coinvolgere l’umanità. E dare dunque voce ad un invito, un auspicio, una speranza sempre più sfuggente.

DOPO gli spettacoli, nella chiesa San Francesco da Paola, attigua al Teatro Dalla, la Bottega degli Apocrifi animerà una serie di incontri, moderati dal giornalista Felice Sblendorio, con attori, registi del Cartellone di spettacoli del Teatro Dalla.

INFO: 0884.532829 – 335.244842 – botteghino@bottegadegliapocrifi.it.

Michele Apollonio

 

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