Giovedì 25 Aprile 2024

PUG e Comparti, M. Basta (NCD): 'Strategia affaristica o incapacità?'

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Una sinistra allo sbando e senza dignità politica anziché chiedere scusa pentendosi degli scempi prodotti con l’assenza di pianificazione urbanistica, tenta di riabilitarsi agli occhi dei cittadini rinnegando il suo operato degli ultimi 15 anni. Troppo tardi! Oggi i fatti e la stessa sinistra danno ragione ad un’opposizione che negli ultimi 10 anni ha sostenuto in ogni sede una diversa visione di sviluppo urbanistico della città.

Con il PUG l’amministrazione di Manfredonia focalizza l’attenzione su alcuni temi strategici per lo sviluppo urbanistico della città ai fini di migliorare la vivibilità e la qualità urbanistica del tessuto urbano.

Gli interventi riguarderanno il piano coste ed il recupero del rapporto della città con il mare, il piano di recupero del centro storico ed infine, la ricostruzione del bordo urbano. Nel progetto si legge che le aree CB che si trovano a corona tra il vecchio ed il nuovo edificato, sono strategiche nel ricucire il tessuto urbano e quindi colmare i vuoti urbanistici che negli anni sono stati creati. Gli spazi CB sono quelli di completamento tra il vecchio edificato e le nuove zone.

Tali spazi sono stati lasciati vuoti, in quanto dovevano essere il luogo dove realizzare tutti gli standard urbanistici che per legge sono obbligatori in riferimento all’edificato: destinazione a verde, servizi, attrezzature. Impianti sportivi…., in poche parole tutto ciò che migliora la qualità urbana e la vivibilità della città.

Questi standard obbligatori per legge e mai realizzati furono destinati all’interno dei CB mentre oggi decidono di portarli nei valloni.

I canaloni diventano i parchi verdi urbani, dove garantire il loro mantenimento significa garantire anche la sicurezza idraulica di tutto l’abitato. Peccato che si è costruito ultimamente nei canaloni vedasi Gozzini, Algesiro e comparto CA9.

Premesso che con la L.20 del 2001 ( DRAG documento regionale di assetto generale) la Regione Puglia esortava i Comuni a rivisitare le tradizionali dinamiche di pianificazione sostituendo lo strumento del PRG con quello del PUG e che i lavori nei comparti CA sono iniziati in data successiva al gennaio 2006.

Il NCD Manfredonia si chiede: come mai hanno iniziato a lavorare nei comparti CA nel 2006 considerato che già dal 2001 l’amministrazione di sinistra aveva lo strumento normativo per cambiare rotta?

Leggiamo nell’aggiornamento del DPP di febbraio 2014: “ in questi ultimi anni si è avuta un’espansione urbana che ha prodotto un notevole consumo di suolo e poca qualità urbana ed edilizia. I comparti realizzati, senza alcuna logica programmatoria e localizzativa, hanno cosparso il territorio di una tassonomia di palazzine con recinto, con totale indifferenza per l’orografia ed il contesto più generale”.

A leggere tali gravi affermazioni appare evidente il fallimento della programmazione fatta dalle passate amministrazioni di sinistra che nonostante avessero lo strumento per correggere la politica urbanistica dal 2001, non lo facevano! Un vero e proprio atto di autoaccusa, un mea culpa che purtroppo scarica i suoi effetti su cittadini inconsapevoli! Come mai non è stata applicata la L.R. 20 del 2001?

In realtà l’amministrazione comunale nel 2004 aveva affidato ad una STU società di trasformazione urbana- ecosfera di Bologna-, lo studio per riqualificare le aree dei comparti CB5-CB6-CB7, sfruttando lo strumento previsto dalla L.20 del 2001, pagando alla stessa per consulenza € 300.000,00 circa.

La domanda che NCD Manfredonia pone è il seguente: perché l’amministrazione paga una consulenza di circa € 300.000 nel 2004 in conformità alla L.R. 20 del 2001, fa partire dei comparti di espansione CA nel 2006 dimenticandosi dei comparti CB5-CB6-CB7, ed a distanza di 6 anni critica la scelta urbanistica dei comparti CA e torna sui suoi passi riprendendo la strada interrotta con il progetto di Ecosfera?

O meglio, si abbandona il progetto di Ecosfera costato circa € 300.000 per seguire i nuovi progetti del Waterfront e del PIRP, insistenti sulle stesse aree!

Ricordiamo a noi stessi che l’attuale assessore all’urbanistica è il progettista del Waterfront.

L’attuale situazione urbanistica è diretta conseguenza del fallimento del contratto d’area che questa sinistra non ha saputo gestire!

Infatti, è figlia dell’entusiasmo che il contratto d’area aveva portato sul territorio; a seguito delle rosee previsioni che quantificavano in circa 1.500 le nuove unità lavorative furono pianificate le azioni urbanistiche per rispondere alla richiesta di appartamenti per le nuove probabili 1.500 famiglie.

A tal fine era stata pronosticata una crescita della popolazione di Manfredonia di circa 10.000 abitanti che avrebbe portato la popolazione a circa 70.000 per il 2010. In virtù di tale previsione furono calcolati come necessari circa 5.000 nuovi alloggi. Ad oggi la popolazione si è ridotta di circa mille unità con 57.000 abitanti!

Tale sbagliata previsione, a seguito del completo e prevedibile fallimento del contratto d’area, ha prodotto un’offerta superiore alla domanda; numerosi giovani illusi dall’Eldorado del contratto d’area hanno acquistata casa contraendo mutui che oggi non riescono a pagare avendo perso il posto di lavoro.

Al danno si unisce la beffa! Oggi a questi ragazzi viene detto che le case che hanno acquistato dieci anni fa con tanti sacrifici, sono state un errore urbanistico ed edilizio, quindi l’amministrazione fa marcia indietro e punta dritto alle zone più appetibili ( a vantaggio di chi?)

La strategia del PUG è quella di prendere volumetrie dei comparti CA6-CA7-CA8 non ancora partiti e destinarle alle aree CB, al fine di garantire il principio del non consumo del suolo.

In questo modo si premiano i proprietari di terreni in zone periferiche, garantendogli di edificare in pieno centro cittadino! Portare queste volumetrie all’interno della città sembra un metodo per congestionare ulteriormente il tessuto urbano, soprattutto quelle aree che dovevano essere destinate ai servizi per la cittadinanza, al verde, ai parcheggi, agli impianti sportivi. Servizi la cui realizzazione spetta ad un’amministrazione che dopo tanti anni, gestendo anche un contratto d’area, non è riuscita a realizzare neanche in minima parte.

Considerato il contesto socio economico locale, l’assenza di domanda e la presenza di una fortissima offerta in ambito immobiliare, riteniamo che il miglior modo per non consumare il territorio sia quello di preservarlo o al massimo destinare quelle aree per migliorare i livelli di standard.

Una cosa è certa! La sinistra ha fallito anche nella pianificazione territoriale della nostra amata Manfredonia! Strategia affaristica o incapacità? A voi la risposta.

Comunicato Stampa

Il Presidente del Circolo
Avv. Basta Michelangelo Antonio

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Commenti

  • Ma fino ad ora dove eravate !!!!
    Dovreste vergognarvi tutti
    Cercate voti !!!!

    Il mentore 26/02/2014 18:28 Rispondi
  • bravo presidente

    cittadino 26/02/2014 15:19 Rispondi
  • Analisi perfetta ed inquietante. Manfredonia ha bisogno di Amministratori ONESTI finalmente! Se ti candidi, caro Michele, sarò il primo a votarti!

    Doniano 26/02/2014 13:18 Rispondi
  • GRANDE MICHELE! Bisognerebbe denunciarli tutti gli Amminastritori. Attuali e passati. VERGOGNA!!!

    Cittadino 26/02/2014 13:16 Rispondi

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