Mercoledì 8 Maggio 2024

Il San Camillo de Lellis resiste alle polemiche

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Basta con le polemiche e le sterili congetture architettate dai politici per fomentare confusione e inutili allarmismi sul declassamento del San Camillo de Lellis! Siamo già in campagna elettorale? La gente è stanca delle scaramucce tra i politicanti. In questo clima di sfiducia verso i governanti non si può continuare a “giocare con le parole”, mascherando la verità dei fatti. Dagli opportuni approfondimenti, informiamo l’attento lettore, che secondo il disposto del Regolamento regionale n. 36/2012, recepito nella Delibera n. 77/2014 del D.G. Asl-FG, sulla dotazione dei posti letto dei vari reparti degli Ospedali di Capitanata, il Presidio Ospedaliero di Manfredonia insieme a quelli di Cerignola, San Severo e Lucera rappresentano, nello scenario della rete integrata dei servizi socio-sanitari regionali, i centri periferici denominati in gergo “satelliti” o “centri-Spoke” (raggi) deputati ad inviare al “Centro Hub” i pazienti candidati a determinate procedure altamente specialistiche. Quindi, qualora una persona con scompenso cardiaco acuto si presenti al Pronto Soccorso di Manfredonia o di Cerignola verrà prontamente dirottato verso l’Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo (centro-hub) in cui il reparto di Cardiologia è dotato della sezione UTIC (unità di terapia intensiva cardiologica) con annessa l’emodinamica 7 giorni su 7 H24 in gado di realizzare l’intervento necessario. Successivamente, laddove il paziente non vada incontro a complicazioni importanti, potrà essere nuovamente trasferito alla struttura dalla quale era partito per continuare la terapia riabilitativa. Secondo le disposizioni stabilite dalla Delibera D.G. dell’Agenzia Regionale Sanitaria n. 10 del 29 gennaio 2013 che articola l’intera rete cardiologica in quattro diverse tipologie, l’Ospedale di Manfredonia rientra in quella della “Cardiologia senza emodinamica e con la presenza dell’area critica”. Nella fattispecie non cambia nulla in termini di offerta dei servizi che rimangono gli stessi rispetto alla precedente organizzazione. Infatti il reparto di Cardiologia, con un incremento della dotazione dei posti letto da 11 a 16 di cui 4 destinati all’area critica, continuerà a garantire i servizi attuali dai 9 cardio-chirurghi anziché da 11 come previsto da regolamento. La polemica nata tra: “area critica” e “unità di terapia intensiva cardiologica”, termini prettamente tecnici, è solo per creare confusione nella mente del cittadino. Infatti i servizi dell’area critica: stemi in condizioni di stabilità dopo riperfusione, aritmie con necessità di monitoraggio, miocarditi con disfunzione ventricolare ed altri, continueranno ad essere garantiti nell’organizzazione dell’Ospedale di Manfredonia. Mentre per l’UTIC, la dotazione strumentale e le professionalità occorrenti sono particolarmente onerose tanto che solo i grandi centri ospedalieri-hub possono garantire, come è sempre stato. Ci auguriamo di aver fatto un po’ di chiarezza sulle vicissitudini del San Camillo de Lellis che continuerà a fornire delle ottime prestazioni socio-sanitarie alla cittadinanza.

Grazia Amoruso

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