Venerdì 26 Aprile 2024

Matteo Paolantonio. Pittore di ‘razza speciale’

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Sono trascorsi più di trent’anni da quando un bimbo smilzo, piuttosto timido, di nome Matteo con particolare inclinazione al disegno  fu  affidato (come allievo/apprendista) dai genitori al noto pittore e scultore sipontino Franco Troiano.  Fu la sua famiglia, come spesso accade in questi casi, ad accorgersi prontamente di quella sua attitudine.  Matteo abitava al terzo piano del palazzo di fronte al mio (intendo della mia casa natale) nel centro della nostra città. Fino al 1987 (ultimo anno in cui ha vissuto stabilmente a Manfredonia prima di trasferirsi a Firenze per frequentare l’Accademia di Belle Arti ) fu per me, a tutt’oggi disegnatore autodidatta,  un vero punto di riferimento. Sempre prodigo di incoraggiamenti e di preziosi consigli.

I suoi disegni (soprattutto ritratti dal vero e copie di disegni dei maestri), tutti eseguiti con tecnica impeccabile, erano a dir poco ammirevoli.  Vedere, a suo tempo, quelle tavole era per me una sorta di privilegio in quanto Matteo, per sua natura alquanto schivo, mostrava poco volentieri i suoi lavori. Passavamo intere ore a parlare della tecnica del chiaroscuro e dei grandi maestri del Disegno. Spesso mi torna in mente quel particolare periodo della mia vita. E, quindi, non di rado penso a quel momento in cui Matteo era quasi un mèntore per me.Tuttavia, con il passare degli anni, la mia insopprimibile tendenza al caricaturale (unitamente alla mia passione per la Satira, in ogni sua forma ed espressione) mi ha fatto allontanare da quel mio modo paradossalmente accademico di ritrarre cose e persone (facendomi riflettere non poco sulla cosiddetta funzione trascendente e, quindi, sul dualismo tra raffigurazione estetica e raffigurazione artistica per dirla con C. G. Jung).

Ma trorniamo a Matteo ossia a Matteo Paolantonio (1970). Da allora ne ha fatta di strada. Attualmente vive ed opera a Reggello (FI). Insegna Discipline Pittoriche presso il Liceo Artistico ‘Piero della Francesca’ di Arezzo. E’ un affermato professionista presente in importanti cataloghi d’Arte (ad esempio: Catalogo dell’Arte Moderna – Gli Artisti Italiani dal Primo Novecento ad oggi – N. 46 – 2010 – editoriale Giorgio Mondadori )[…] Ha esposto in numerose rassegne e mostre personali in Italia e all’estero e le sue opere si trovano in diverse collezioni private. […] Così è scritto alla fine della biografia pubblicata sul suo elegante e fruibile sito web www.matteopaolantonio.it. (il cui link è segnalato anche nel suo profilo Facebook: https://it-it.facebook.com/matteo.paolantonio.3).Sitoin cui è possibile prendere visione di un numero notevole di opere del Nostro. Lavori, perlopiù paesaggi toscani (eseguiti dal 1998 al 2010), che dimostrano inconfutabilmente che quel bimbo magro e alquanto riservato è divenuto negli anni fra i pittori più apprezzati del panorama italiano. Un artista di rango, dunque, di cui questa città deve andare fiera.

Concludo con questo brano tratto dallo scritto ‘La vocazione di Matteo’ del Prof. Vittorio Santoianni (Accademia di Belle Arti di Firenze) facente parte del catalogo della mostra di esordio del Nostro, avvenuta nel 1996, ‘MATTEO PAOLANTONIO – Vedute di paese’ (Centro Arte Contemporanea del Comune di Montecatini Terme):

[…] Dai mestri d’oltralpe l’asse della sua ricerca si è spostato sull’Ottocento italiano, per poi indirizzarsi verso i Macchiaioli toscani e in ultimo, concentrarsi su Fattori: e proprio sull’opera di questo pittore, ha discusso la tesi con cui si è diplomato, nel 1992, nella scuola di pittura di Roberto Giovannelli, presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze. Gli anni succesivi lo vedono impegnato nella pittura di paesaggio, alternata a seminari sul disegno guidati nell’Accademia ed a sessioni di copia da dipinti di Fattori nella Galleria d’Arte moderna a Palazzo Pitti. Nella produzione pittorica elaborata da Paolantonio nei pochi anni che lo separano dal suo apprendistato artistico, ho riscontrato una significativa incoerenza coi suoi dati anagrafici e biografici. La qualità e compiutezza del lavoro non corrisponde alla sua giovane età, e non per un malinteso concetto di precocità, nozione sempre ambigua nelle Arti, ma perché il nostro pittore appartiene, a mio giudizio, ad una razza speciale: è la razza dei pittori “naturali” o di vocazione, impastati con la materia principale di cui è composta la Pittura, vale a dire il Colore.[…]

All’amico e al pittore di ‘razza speciale’ (per dirla con il Prof. V. Santoianni) Matteo Paolantonio, che vedo sempre più di rado, auguro di raggiungere traguardi ancora più alti. D’altronde Matteo è stato abituato fin da piccolo a vedere le cose dall’alto… D’altra parte la sua vita artistica (e non solo) ha avuto inizio, nella nostra città, dall’alto di quel terzo piano…

Francesco Granatiero

 

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