Domenica 28 Aprile 2024

Scalfarotto: Francesco Marcone non è morto invano

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“Sono passati vent’anni da quel tragico 31 marzo del 1995 in cui il direttore dell’Ufficio del Registro di Foggia, Francesco Marcone, venne assassinato nel portone di casa. Mi spiace che i miei doveri mi impediscano di partecipare alle iniziative previste per oggi, perché la memoria di quel sangue e di quell’esempio è tuttora viva e nitida.” lo dichiara il sottosegretario alle Riforme del Governo Renzi e parlamentare pugliese del Pd Ivan Scalfarotto.

“La verità giudiziaria sul delitto Marcone” aggiunge il sottosegretario “è sghemba e incompleta; ma non c’è alcun dubbio sul fatto che quel giorno venne ucciso un eroe civile, un funzionario dello Stato che non intendeva piegarsi al malaffare.”

“Francesco Marcone non è morto invano” aggiunge l’esponente Pd “perché, anche grazie al coraggio dei suoi familiari e della società civile foggiana, si è impedito che il suo assassinio venisse derubricato a cronaca nera, si sono combattuti i diversi tentativi di depistaggio e si è fatta emergere in tutta la sua evidenza la mentalità mafiosa incistata in troppi settori della società foggiana e della sua stessa classe dirigente.”

“Quella battaglia di verità” conclude Scalfarotto “è ben lontana dall’essere conclusa. Ma senza l’esempio di Francesco Marcone, senza l’insegnamento di chi ha scelto il dovere anziché la convenienza, non l’avremmo neanche incominciata. Da qui la gratitudine che devono a Marcone tutti i Foggiani onesti e l’impegno a proseguire partendo dalla trincea che lo ha visto cadere: quella della legalità e del senso del dovere.”

foto www.spaziosociale.it

 

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Capitanata · News

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