Sabato 27 Aprile 2024

San Leonardo di Siponto e i suoi simboli

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Di Aldo Caroleo, Archeoclub Siponto

Il Portale dell’Abbazia di San Leonardo di Siponto è senza alcun dubbio una delle massime espressioni artistiche della scultura non solo pugliese ma Italiana.

Le sculture di san Leonardo sono riferibili agli ultimi decenni del XII Secolo, periodo che corrisponde a quello di Guglielmo II detto “Il Buono”, per distinguerlo dal suo predecessore Gugliemo I detto “Il Malo” .

Con Gugliemo II l’iconografia ha un forte sviluppo, poiché si volevano trasmettere dei “messaggi” che oggi diremmo “politici” : dalla glorificazione celeste del re, alla esaltazione della maestà regia.

Nel mosaico del duomo di Monreale vi è raffigurato proprio Guglielmo II che riceve da Cristo la corona; particolare più chiaro nelle lettere musive: “ DI MIA MANO”.

Come avremo modo di vedere nei prossimi interventi , (se i lettori avranno la pazienza) anche in San Leonardo vi è un simile messaggio.

Tecnicamente il Portale sipontino si compone di una ricchissima fascia, arcuata intorno alla lunetta, con architrave e stipiti, e di un protiro di insolite proporzioni, con leoni stilofori e grifi che avremo modo di commentare nei prossimi articoli.

Il portale di san Leonardo (come anche quello di Santa Maria Maggiore di Siponto) non è inserito nella facciata occidentale , ma su quella rivolta a Nord, parallela alla strada e quindi visibile ai viandanti e pellegrini che percorrevano la “ strata peregrinorum “. I due portali si presentavano alla loro attenzione in tutta la loro maestosità, non solo per la loro bellezza ma perché, contemplandoli vi si scopriva il loro significato teologico.

Il Portale. Significato Teologico.

Il Portale è la “Porta del Tempio”, che di per sé rappresenta un limite tra lo spazio esterno profano, e lo spazio intermo, sacro. Esso consente il passaggio dall’uno all’altro, sempre paragonabili ai mondi Terreno e Celeste e quindi è un luogo simbolico per eccellenza. Il portale è quella porta che consente alle pecore di entrare al sicuro nell’Ovile rappresentato dalla Chiesa di Cristo.

L’Evangelista Giovanni ci soccorre in questo passo del suo Vangelo:

“..Gesù disse: in verità vi dico: Io sono la Porta delle pecore…Io sono la Porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvo; entrerà ed uscirà e troverà pascolo..” (Gv. 10, 1-10).

Il Portale quindi, viene identificato con Cristo, autentico Limite tra le condizioni umana e divina ed Unico passaggio che conduce alla salvezza. Il significato supremo della porta e del Tempio non consente ad alcuno di entrare in quest’ultimo senza aver prima abbandonato tutti gli elementi profani della quotidianità umana..

L’anima umana, prima di incontrarsi con la divinità che sta nel tempio, deve essere ammonita sulla sua bellezza, come la Sposa nel Cantico dei Cantici:

“..se non ti conosci, esci….”   (Ct . 1,8)

E gli artisti medievali facevano della porta e del Portale un sistema simbolico significativo per i credenti e i pellegrini. Un utilissimo strumento didattico. Insomma una vera e propria “Bibbia per i poveri”.

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  • FINALMENTE UN PO’ DI CULTURA.!
    …no solo sagre di cozze e canalicchi..ecc
    GRAZIE.

    Giuseppe 27/07/2015 19:47 Rispondi

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