Domenica 28 Aprile 2024

Stefano Simone: due chiacchiere con il giovane regista sipontino

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Inseguire una passione come quella del cinema non deve essere semplice soprattutto quando si nasce in una piccola realtà come quella di Manfredonia.
Cos’è che ti motiva a non demordere?

 Diciamo che quella del cinema è sempre una strada molto tortuosa, a prescindere da dove si nasca. Però, personalmente, credo che per un regista indipendente come me sia più facile realizzare i propri film in posti periferici tipo Manfredonia che nelle grandi città.
Ho realizzato 5 lungometraggi e a settembre giro il sesto, non credo che ci sarei riuscito mai se mi fossi trovato in una metropoli.

I tuoi ultimi lavori stanno avendo un bel riscontro: parlacene in breve.
Gli ultimi due lungometraggi di finzione sono ‘WEEKEND TRA AMICI’ e ‘GLI SCACCHI DELLA VITA’ ed entrambi hanno avuto ottimi riscontri di critica e pubblico e grazie alla Running Tv International, hanno raggiunto il pubblico di tutta Italia con proiezioni in tv locali ma molto seguite che coprono l’intera penisola da Nord a Sud. Per un regista indipendente è un traguardo non da poco, specie di questi tempi. Ultimo lungo è il docufilm ‘IL MIO AMICO PEPPE ZULLO’ che è stato accolto positivamente dal pubblico dopo la proiezione del 28 febbraio al LUC di Manfredonia.
Oltre ai lunghi ho realizzato anche vari videoclip e corti per le scuole, anche questi con bel riscontro.

Quali progetti hai in cantiere?
A settembre giro il prossimo film ?FUOCO E FUMO’ che tratterà il tema del bullismo scolastico. Approccio crudo e realistico, in pieno stile Stefano Sollima.
Gli attori, fatta eccezione per qualche adulto, sono tutti ragazzi dell’I.T.E. ‘Toniolo’, location principale del film.

Pensi di continuare qui o di spostarti in altre città?
Non so, non faccio programmi a lunga scadenza.

 In cosa il cinema potrebbe ancora migliorare e tu che contributo pensi di riuscire a dare?
Io penso che il cinema italiano stia finalmente tornando alla ribalta grazie ad una nuova ondata di giovani registi che, finalmente senza vezzi ma con radici fortemente ancorate al passato neorealista, stanno realizzando davvero grandi film che riescono a coniugare alla perfezione l’intrattenimento con temi molto attuali.
Stefano Sollima è per me sicuramente il migliore tra i giovani della nuova generazione con il suo ?ROMANZO CRIMINALE- LA SERIE e ‘GOMORRA- LA SERIE’.
Gabriele Mainetti non lo conosco ancora ma spero di vedere quanto prima il suo ‘E LO CHIAMAVANO JEEG ROBOT’ di cui ho sentito parlare molto bene.

Qual è il tuo approccio al ‘mestiere’?
Prima delle riprese, scrivo una sceneggiatura tecnica con tutte le indicazioni del caso: inquadrature, stacchi, eventuali movimenti di macchina, in modo da risparmiare tempo e facendo in modo che il film sia già ‘premontato’. Dopo di che con gli attori lavoro sui personaggi e sulla funzione che hanno nella storia e poi sul set si lascia sempre spazio all’improvvisazione.

Stefano Simone dice del suo ultimo lavoro, ancora da realizzare: ‘Il titolo del film sarà Fuoco e fumo. Ultimamente si sente parlare spesso di bullismo e cyber bullismo, per cui un giorno ho deciso che potesse essere interessante raccontare una vicenda trattando questo argomento. Così ho parlato col dirigente scolastico Pellegrino Iannelli dell’I.T.E. “Toniolo” che si è dimostrato subito disponibile. Mentre stavamo ancora concludendo la sceneggiatura, abbiamo fatto un casting tra i ragazzi che si presentavano di volta in volta e, dopo un’attenta valutazione, ho scelto quelli che potevano andare meglio per ogni singolo ruolo. Oltretutto, l’istituto tecnico economico si presta molto come location, essendo tra le scuole più grandi della Puglia e quindi potrò avere ampio margine di movimento.
La storia ruota attorno ad un gruppo di ragazzi che, sin dall’inizio dell’anno scolastico, si trovano a dover fronteggiare un gruppo di bulli (5 in tutto, compreso una ragazza). La vicenda si sviluppa alternando momenti tipicamente da noir ad altri come la classica storia di formazione. Diciamo che anche in questo caso, un pò come ne GLI SCACCHI DELLA VITA e in parte minore nei miei lavori precedenti, il film non avrà un unico stile. Alla fine, però, l’elemento thriller è quello più in evidenza, anche per come finisce la storia. Come succede sempre nei miei film il finale, per quanto positivo, sarà aperto e lascerà un pò di amaro in bocca allo spettatore. Tengo a precisare che il tema del bullismo verrà trattato in maniera fisica; non m’interessa il cyberbullismo, anche per un discorso prettamente visivo e d’impatto sullo spettatore, oltre al fatto che trattasi di una cosa sviluppatasi negli ultimi anni, mentre quello classico è un fenomeno che risale a tantissimi anni fa e purtroppo è sempre ricorrente, ovunque. Le riprese inizieranno l’1 settembre e, salvo, imprevisti, in 17 giorni concluderemo.
Lo stile del film sarà ovviamente estremamente realistico, diretto e crudo. Il punto di riferimento sarà Stefano Sollima, miglior regista italiano del momento e degli ultimi anni, ma anche William Friedkin e Peter Berg. Utilizzerò prevalentemente macchina a mano, sperimentando anche nuove soluzioni visive, e l’audio sarà in presa diretta. Non segnerò posizioni particolari per gli attori, lascerò abbastanza margine di libertà. Non batterò nemmeno i ciak per non creare la tipica atmosfera da “set”. Chiaramente, pur svolgendosi al sud, darò alla storia un respiro molto ampio, dinamiche e episodi che possono succedere ovunque e comprensibili a chiunque.
Inoltre, questa sarà la quinta volta in cui mi troverò a lavorare con dei ragazzi e, oltre ad essere sicuro già da adesso che si tratterà ancora una volta di una bellissima esperienza, sarà soprattutto un’altra occasione per arricchirmi ulteriormente da un punto di vista umano’.

Marilina Ciociola

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