Sabato 27 Aprile 2024

La rinascita di San Leonardo in Lama Volara

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Sono giunti al termine i lavori di restauro di quel gioiello della nostra terra che è San Leonardo. Presto la chiesa, il convento e i locali restaurati verranno inaugurati ufficialmente. Dopo gli innumerevoli trascorsi che nei secoli passati l’hanno visto devastato, distrutto e lasciato in abbandono, adesso finalmente questo magico luogo ritorna a nuova vita. Grande merito va a Mons. Michele Castoro, che nel 2011 affidò la chiesa e l’hospitium restaurati alle cure di un gruppo di giovani religiosi della comunità dei “Ricostruttori della preghiera”. La loro passione e le innumerevoli iniziative, attraendo fedeli a San Leonardo, sono state una ragione in più per convincere il Ministero dei Beni Culturali, tramite l’ex direttrice del Segretariato Regionale, dott.ssa Isabella Lapi, e soprattutto l’arch. Nunzio Tomaiuoli, che era giunto il tempo di investire per far rivivere questo antico complesso. Nel 2013 il MIBACT, Direzione Regionale per i Beni culturali e Paesaggistici della Puglia, ha inserito San Leonardo, assieme ai siti di Santa Maria di Siponto e del Museo archeologico del Castello di Manfredonia, in un progetto POIN finalizzato alla costituzione di un vero e proprio polo museale nella Puglia settentrionale. I lavori di restauro, diretti dall’architetto Francesco Longobardi della Segreteria Regionale dei Beni Culturali, sono stati lunghi e complessi. Le fabbriche conventuali, che presentavano il maggior stato di degrado, visti anche i numerosi crolli, sono state oggetto di importanti lavori di ripristino. Nella chiesa invece sono stati eliminati gli interventi degli anni ’50, rifatti gli arredi sacri, rimossa la pavimentazione in cotto, impermeabilizzato il tetto e rifatti gli impianti. Il restauro delle strutture, inoltre, ha dato la possibilità ai restauratori di attingere notizie storiche su San Leonardo finora sconosciute. Parliamo della stratificazione nella chiesa di ben due livelli di pavimentazioni, quello medievale e quello secentesco, delle strutture fondali del grande loggiato medievale, riemerse nel lato sud della facciata dell’edificio dell’ex ospedale e delle numerose sepolture affiorate intorno alla chiesa, in una delle quali sono state rinvenute anche delle monete antiche. Sono venuti inoltre in luce un trave in pietra decorato con iscrizione, una lastra tombale in caratteri gotici probabilmente destinata alla sepoltura di un cavaliere teutonico, resti delle effigi delle committenze succedutesi al governo dell’abbazia, una croce dell’Ordine Teutonico, e gli stemmi di alcuni cardinali commendatari. Tutti testimoni di secoli di storia del convento, destinati a essere esposti nel museo che presto verrà allestito. Ma il fulcro della rinascita di tutto il complesso di San Leonardo sarà il ritorno del grande crocifisso ligneo, uno dei più straordinari reperti di arte romanico-gotica dell’Italia meridionale, anch’esso presto a casa dopo tanto peregrinare. Il solstizio è vicino, e quest’anno sarà possibile ammirarlo attraverso il rosoncino splendente di nuova luce, ripristinato nella sua originaria configurazione a undici petali. L’hospitium, che adesso è la casa dei Ricostruttori, tornerà ad accogliere i pellegrini, con alcune camere al primo piano e un auditorium al piano terra. Il grande convento alle spalle della chiesa, sul lato est ospiterà la comunità dei Ricostruttori, mentre nella restante parte, sul lato ovest, vedrà allestito un piccolo museo, in cui verranno esposti anche i reperti ritrovati nell’area intorno alla Basilica di Siponto. Al piano terra prenderà posto un ricco lapidarium mentre al primo piano sarà testimoniato il fenomeno storico del pellegrinaggio al Gargano. Non solo un risveglio nella fede, attraverso l’impegno e il lavoro instancabile dei Ricostruttori, ma anche la rinascita di un luogo finalmente restituito alla sua originaria vocazione.

Mariantonietta Di Sabato

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