Venerdì 26 Aprile 2024

Migranti accolti a Siponto: Solidarietà e integrazione

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Dallo scorso 23 agosto Manfredonia ha un’altra sede, oltre alla Casa della carità, per l’accoglienza dei richiedenti asilo. Infatti la nuova struttura di accoglienza Casa Scalabrini di Siponto, promossa dai Missionari Scalabriniani, ha partecipato al bando emanato dalla Prefettura di Foggia ed è risultata idonea all’accoglienza di 33 persone. Casa Scalabrini 16 attua quella che si chiama “prima accoglienza”, ovvero un luogo di attesa dove queste persone vengono portate per espletare tutte le procedure di riconoscimento. Dopo essere stati trasferiti nei centri di prima accoglienza, i migranti vengono chiamati in questura, dove si accerta che la loro richiesta di essere considerati rifugiati politici abbia fondamento, cioè se provengono realmente da zone di guerra o sono perseguitati per ragioni tribali, religiose o di discriminazione e non sono fuggiti dal proprio paese per ragioni economiche. I centri di prima accoglienza, finanziati dalle Prefetture, a loro volta finanziate dal Ministero degli interni, hanno dei parametri a cui attenersi perché possano essere ritenuti tali. La diaria giornaliera per ogni rifugiato deve essere utilizzata per fornire un certo tipo di nutrizione, servizi importanti, come trovare qualcuno che insegni la lingua, o pagare l’autobus per andare a scuola, o procurarsi una consulenza legale, uno psicologo, o la mediazione culturale per comprendere chi non parla nessuna lingua europea. E poi per far fronte alle utenze di luce e acqua del luogo in cui vivono, procurarsi gli abiti, del denaro per pagarsi una scheda telefonica, il necessario per l’igiene personale e anche un po’ di liquidi per piccole esigenze personali. Inoltre serve per pagare tutti gli operatori che si occupano dell’accoglienza. Nel momento in cui la commissione accoglie la richiesta di rifugiato politico scatta la “seconda accoglienza”, ad opera dei comuni che fanno una convenzione con i centri presenti sul territorio attraverso un progetto che si chiama SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) e che prevede l’accoglienza in appartamenti o in centri collettivi, e lo svolgimento di una serie di attività per favorire la loro integrazione sul territorio. Nel caso la commissione respinga la richiesta di rifugiato politico, i migranti sono costretti a lasciare il centro e fare appello tramite un avvocato, sostentandosi autonomamente. Molti lasciano il centro poco dopo essere arrivati, perché non vogliono essere riconosciuti, o non vogliono proseguire il percorso di accoglienza come rifugiati. I minori non accompagnati vengono protetti in maniera diversa: dopo essere stati riconosciuti come minori (perché molti fingono o non sanno la loro reale età), vengono trasferiti in strutture adatte. Quattro di loro sono stati accolti al Liceo “Roncalli” dove hanno modo di socializzare con i loro coetanei e imparare la nostra lingua. “Noi cerchiamo di fare molto di più di quello che il governo ci chiede di fare per queste persone, – ci ha riferito Padre Pio Finizio, Direttore dell’Ufficio Migrantes per la Diocesi di Manfredonia, Vieste e San Giovanni Rotondo e responsabile di Casa Scalabrini -, è la missione della chiesa e degli scalabriniani. Il nostro scopo non è solo quello di gestire dei fondi, ma delle persone e dare loro il meglio possibile perché possano superare il terribile trauma del viaggio che hanno affrontato per giungere fino in Italia, spesso costato anni di sofferenze e di sfruttamento”. Un viaggio, spesso forzato, che segna per sempre e che richiede una grandissima dose di coraggio, visto che costa la vita a tanti di coloro che lo affrontano (solo nel 2016 sono morte ben 4000 persone). Perciò riteniamo che lo spettacolo che con sguardo distaccato guardiamo ogni giorno in televisione dei barconi fatiscenti, con i quali centinaia di persone raggiungono le coste del nostro paese, merita una maggiore attenzione e consapevolezza da parte nostra, e che queste persone che accogliamo nella nostra città siano degne di tutta la nostra comprensione e, come si può, del nostro aiuto.

Mariantonietta Di Sabato

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Commenti

  • COSA STANNO A FARE QUESTI EXTRCOMUNITARI: A MANGIARE? A DORMIRE? AD INDOSSARE ABITI DI MARCA? A POSSEDRE I PHONE DA 700 EURO. CE BISOGNO DI FARE QUALCHE DOCUMENTO PARTICOLARE PER ESSERE CONSIDERATO EXTRACOMUNITARIO?

    SIPONTINO VERO 06/12/2016 13:16 Rispondi
  • Battateli via!!!Immigrati in centri di accoglienza e in Hotels,terremotati ITALIANI IN TENDA,CHE VERGOGNA!!!!!!!

    Serrot 06/12/2016 12:30 Rispondi

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