Sabato 27 Aprile 2024

L’Istituto Comprensivo “Ungaretti – Madre Teresa di Calcutta” finanzia il restauro del tabernacolo di Santa Chiara

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Mercoledì 18 gennaio, presso la chiesa di Santa Chiara, ha avuto luogo la presentazione del restauro del tabernacolo dell’altare maggiore. L’intervento è stato interamente finanziato dall’I.C. “Ungaretti – Madre Teresa di Calcutta” ed è durato sette mesi; il manufatto, affidato alle mani esperte del restauratore Vito Carella e dei suoi stretti collaboratori, è tornato a Manfredonia in una veste rinnovata, ma pur fedele all’aspetto che un tempo doveva mostrare ai fedeli della bellissima chiesa manfredoniana.

Alla manifestazione,  impreziosita dal coro di voci bianche dell’istituto comprensivo, diretto dalla prof.ssa Rosangela Trigiani, sono intervenuti Sua Eccellenza Mons. Castoro che ha da subito preso a cuore il progetto di restauro, insieme a don Salvatore Miscio, rettore del seminario arcivescovile di Manfredonia e a don Alessandro Rocchetti, Direttore dell’Ufficio per i Beni Culturali della nostra diocesi.

Ospiti d’onore dell’evento la Dott.ssa Antonella Simonetti, funzionario storico dell’arte e la dott.ssa Maria Letizia De Bellis Vitti restauratrice, entrambe della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio.

Il tecnico esperto del settore Vito Carella ha illustrato le varie fasi del delicato intervento di restauro sul tabernacolo.

L’Assessore Giuseppe La Torre ha espresso viva soddisfazione e sentita gratitudine nei confronti della comunità scolastica che ha finanziato il progetto.

Il Dirigente scolastico Donida Lopomo ha spiegato come il traguardo raggiunto sia stato il risultato di uno sforzo comune e condiviso, che ha accompagnato tutto un lavoro di ricerca storica sulla chiesa e sui suoi manufatti.

“E’ significativo” ha concluso l’Arcivescovo Mons. Michele Castoro “che i ragazzi, grazie alla scuola, imparino a sentire proprie le bellezze artistiche della città e a farsi carico della loro tutela”.

Una considerazione ampiamente condivisa dalle professoresse Quitadamo e Santoro che sono state dall’inizio il “motore” di questo progetto. e con il loro entusiasmo, con la passione personale per la ricerca storica, hanno trasfuso nei ragazzi il piacere di costruire bellezza, scoprendo le meraviglie del passato che la bellissima città di Manfredonia custodisce.

 

 

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