Venerdì 26 Aprile 2024

Per quanti tifano Energas, sipontini e non Manfredonia: zona a rilevante rischio sismico

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Non manca giorno che la Sala Sismica INGV di Roma non registri scosse telluriche nel nostro bel Gargano, ormai assurto a dignità turistica internazionale. A proposito leggiamo sul quotidiano “la Repubblica” del 25 aprile che sul Gargano quest’anno si sono verificate già 63 scosse. L’ultima, del 23 c.m., è stata di magnitudo 3,9. Detto questo, va ricordato che nel passato si sono verificate frequenti scosse, anche distruttive come:

quella del 1223 che ha cancellato Siponto;

quella del 30 luglio 1627 con uno tsunami che ha sommerso gran parte della Capitanata, con una magnitudo di 6,7 superiore a quelle dell’Aquila, Irpinia e Friuli. I dati del terremoto del 1627 sono attestati nel Catalogo dei forti terremoti in Italia dal 1461 al 1990, edito dall’Istituto di Geofisica Italiano;

quella del 31 maggio 1646 che, oltre a distruggere Pulsano con il suo centro scrittorio, ridusse “a metà” Manfredonia.

Quindi, non è senza motivo che il territorio di Manfredonia sia stato classificato, in base all’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274/2003, aggiornata con la Delibera della Giunta Regionale della Puglia n. 153 del 2.03.2004, come zona sismica 2, nella quale possono verificarsi terremoti abbastanza forti.

Salvatore Valletta, presidente regionale dell’Ordine dei geologi, in un articolo apparso su l’Espresso il 25 agosto 2016 dice : ‘‘Contrariamente a quanto in genere si pensa, la Puglia è regione pericolosa dal punto di vista sismico non solo nelle sue zone più a Nord (Gargano, Capitanata e Subappennino) ma anche nel resto del territorio’’. Ciò è dovuto essenzialmente alla presenza di faglie, soprattutto quella di Valle Carbonara, quella di Rignano e quella di Candelaro.

Il nostro territorio, inoltre, sta cambiando, sia pure lentamente, nel suo aspetto morfologico, grazie alle spinte delle forze endogene dovute alle due placche africana ed euroasiatica, che spingono la costa adriatica verso quella della penisola balcanica. Questo è attestato da studi accreditati presso la comunità scientifica. La zona dell’Ippocampo è una chiara dimostrazione che la subsidenza è in atto. È nato un nuovo lago a cui ora bisogna dare un nome. I responsabili dell’Energas dovrebbero tener presente anche questo fatto.

La caratteristica essenziale dei terremoti è, ovviamente, la loro imprevedibilità e ciò dovrebbe far riflettere ulteriormente i sostenitori dell’Energas.

La fragilità del nostro territorio è chiaramente documentata nel grafico (n. 55) inserito nello Studio impatto ambientale (tomo II), presentato nell’ottobre 1999 dall’ISOSAR, ora Energas. Ecco il testo:

Lineamenti Tettonici –La situazione strutturale dell’area di Manfredonia è, nelle sue linee generali la seguente (cfr.fig. n.55):

  • a Nord di Manfredonia, a circa 3,0 Km, l’elemento strutturale predominante è una faglia corrente lungo la scarpata (frazione Montagna), a direttrice W.S.W. –E.N.E., che ha prodotto, durante il Pliocene, un abbassamento verso Sud di circa 450 metri della parte meridionale della monoclinale di Monte S. Angelo;
  • a Sud l’area è limitata da una grossa faglia, a direttrice N.E.-S.W., detta faglia Sorrento-Siponto che sembra orlare tutta la costa meridionale del Gargano;
  • a Ovest è limitata da una paleofaglia(?) a direttrice N.N.W.- S.S.E., detta “Paleofaglia di Belvedere di Ruggiano” che passa attraverso il centro urbano di Manfredonia lungo la “Vallata di Scaloria”mettendo a contatto i Calcari di Piattaforma con le Brecce di scarpata.

     L’attività tettonica attuale, intensa, sembra essere legata prevalentemente alla direzione E.-W e subordinatamente alla N.-S., come dimostrato dalla distribuzione degli epicentri sismici, mentre le direzioni N.W.-S-E., e N.E.-S.W. sembrano essere caratterizzate da una fase di relativa calma.

     Dal punto di vista geodinamico, non vi è dubbio che l’elemento tettonico di gran lunga più importante è costituito dalla megafaglia trascorrente che, con direzione all’incirca W.-E., taglia il Gargano da S. Severo a Mattinata ed attraversa l’Adriatico per una lunghezza controllata di oltre 200 Km. (Faglia trascorrente Garganica o Faglia di Carbonara).

La sua geodinamica è tuttora decisamente attiva.

 

Come al solito, si progettano e si autorizzano opere, senza tener debitamente conto delle peculiarità del territorio su cui si interviene, né della volontà dei cittadini, dell’Ente comunale e del Governo regionale interessati.

 

Comunicato CAONS Ing. Matteo Starace

Studio impatto ambientale (tomo II), presentato nell’ottobre 1999 dall’ISOSAR, ora Energas.

 

 

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