Martedì 16 Aprile 2024

La sirena antiaerea di Manfredonia ha ripreso a suonare

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Riascoltare a distanza di 73 anni il suono gelido e assordante della sirena antiaerea posta all’angolo della chiesa di S. Benedetto, tra via Campanile e via Tribuna, a pochi metri dalla mia abitazione, dove ho trascorso i miei primi trent’anni, è stata una emozione fortissima, quasi traumatica. Avevo poco più di cinque anni, ma il ricordo di quei momenti è rimasto sempre  vivido nella mia mente. 8 settembre del 1943., ore 20:30. La radio annuncia l’armistizio chiesto dall’Italia agli Stati alleati. Tutti esultano e gridano per le strade “la guerra è finita”. Non più il suono assordante della maledetta sirena, ma quello delle campane del campanile dell’Orsini che annuncia la lieta novella. Finalmente è terminato l’incubo della guerra.  Nonostante siano trascorsi tanti anni, i miei ricordi mi portano a rivivere  alcuni di quei momenti. Il palazzo Frattarolo  requisito dai tedeschi fungeva da Ufficio comando. Piazza Duomo invasa da mezzi militari. Era un via vai di soldati. Dopo l’armistizio, di gran carriera i tedeschi abbandonano la città. Sopraggiungono i soldati alleati e lo stesso palazzo Frattarolo occupato, questa volta, dagli alleati dove viene insediato l’Office  of Air Force-Town Major- Manfredonia. Per noi bambini, quasi ignari dei guasti della guerra, invece, era sempre festa perché i soldati ci regalavano caramelle e cioccolatini. Tutto questo appartiene al passato. Un passato da non dimenticare. Bene ha fatto il sindaco Angelo Riccardi a consentire il ripristino della sirena (sogno che per anni ho accarezzato con mio fratello Giuseppe), finalmente divenuto realtà. Felicissima anche la scelta del 25 aprile, giorno che ci ricorda la liberazione dalla tirannia fascista. Anche se assordante, oggi il suono della sirena sarà per annunciare momenti piacevoli, di giubilo, pur non dimenticando i motivi per cui è stata installata. “Un paese che ignora il proprio ieri, non avrà un domani” (Indro Montanelli).

Matteo di Sabato

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