Venerdì 26 Aprile 2024

Studiosi dal mondo nelle faggete UNESCO della Foresta Umbra

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Una delegazione internazionale di esperti di faggio ha visitato nei giorni scorsi le faggete UNESCO della Foresta Umbra. Undici studiosi, provenienti da Europa, Stati Uniti, Iran e Giappone, hanno potuto apprezzare da vicino i secolari alberi da poco insigniti del prestigioso marchio, esemplari ideali per lo sviluppo di nuovi modelli di gestione sostenibile delle risorse forestali.

A guidarli nella Riserva Naturale di Falascone e nella Particella Pavari, insieme a Claudio Angeloro, Comandante del Reparto Carabinieri Biodiversità della Foresta Umbra, Alfredo Di Filippo(Professore di Botanica presso l’Università della Tuscia di Viterbo e curatore della candidatura UNESCO delle faggete italiane) e Tetsuya Matsui, coordinatore insieme a Di Filippo del gruppo IUFRO(Organizzazione internazionale dei centri di ricerca sulle foreste), che ha chiamato a raccolta oltre cento scienziati provenienti da tutto il mondo nel congresso internazionale su faggio e faggete svoltosi a Viterbo alla fine dello scorso mese di settembre.

La visita degli esperti – dichiara il vicepresidente del Parco Nazionale del Gargano Claudio Costanzucci-rappresenta non solo un motivo di orgoglio per il Gargano ma anche uno stimolo a proseguire studi e ricerche su un polmone verde che continua a riservare sorprese naturalistiche di elevato spessore scientifico. Una visita di alto profilo che segue di pochi mesi quella di Stefan Schnitzer, tra i maggiori esperti al mondo di liane di cui è ricca la nostra foresta”.

Di particolare rilevanza la presenza nel gruppo di studiosi di Eric Zenner, docente di Selvicoltura alla Pennsylvania State University (USA) e Tsukasa Fukushima(University of Agriculture and Technology di Tokyo, Giappone), tra i massimi esperti del genere Fagus nell’Emisfero Nord.

I luminari dei faggi – spiega Alfredo Di Filippo– sono stati letteralmente folgorati dalla bellezza della Foresta Umbra e dal suo stato di conservazione, apprezzandone sia la biodiversità che la struttura colossale degli alberi che la popolano”.

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Ambiente · News

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