Venerdì 19 Aprile 2024

Attività serali e rispetto del riposo altrui, equilibrio difficile

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Il Comune non può decidere l’orario di apertura o di chiusura di un’attività commerciale. Lo ha confermato la Corte Costituzionale dopo la legge del 2011 del Governo Monti. Ergo, nessuno può decidere quando un locale deve chiudere i battenti, per di più il Comune o le forze dell’ordine che non possono assolutamente, lo dice la legge, imporre l’orario di chiusura di un’attività regolarmente in funzione. Ma va rispettata anche la quiete pubblica. Infatti la Corte di Cassazione ha anche stabilito che per gli schiamazzi notturni devono rispondere penalmente i gestori dei locali notturni. Infatti, la condotta di chi non impedisce che gli schiamazzi dei propri clienti, anche all’esterno del locale, rechino disturbo ai residenti della zona, integra il reato di disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone. Il reato è punito più o meno severamente: con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a 309 euro. E, in caso di recidiva, il gestore potrebbe trovarsi giù la serranda. Non per una questione di orario, ma perché disposto dall’autorità competente. Cosa significa? Che il gestore del locale, pur non avendo limiti di orario, deve prestare attenzione al rumore che i propri clienti fanno sia dentro che fuori dal locale. Questo dei locali notturni che radunano un elevato numero di gente nelle ore notturne è un tema assai caldo e delicato soprattutto negli ultimi mesi a Manfredonia, poiché, in mancanza di discoteche (che non avrebbero vincoli di disturbo alla quiete pubblica), i giovani sipontini passano tutta la loro serata davanti al locale che preferiscono (american bar, pub o bar che sia) fino a tarda sera scatenando l’ira dei residenti che chiamano le forze dell’ordine che, arrivando sul posto, fanno cessare l’attività del locale. Motivo? Il “rumore” dei clienti. Il problema si fa più discusso se l’attività in questione si trova in pieno centro, fra le abitazioni e fra i condomini. E qui parte una vecchia guerra. Da una parte i residenti che vogliono riposare e non sentire schiamazzi e rumori durante la notte, dall’altra le attività commerciali che in quelle ore vedono la maggior parte del loro pubblico e quindi naturalmente la maggior parte del loro guadagno necessario per portare avanti l’attività. La legge non è poi così chiara e presenta dei controsensi. Se un gestore non può avere limitazioni sull’orario di apertura e di chiusura, come può limitare la gente che va a consumare nel locale? Certo, si può invitarla a non “gridare” ma se ci sono 200 persone che parlano tra loro, anche con tono della voce moderata, creeranno un rumore che sarà fastidioso per gli abitanti della zona ma che il proprietario del locale non può eliminare. A meno che non mandi via le persone fisicamente oppure con la chiusura del locale. Insomma, qual è la soluzione? Difficile a dirsi, qualcuno continua a sostenere che un certo tipo di attività commerciali non debbano nascere tra le abitazioni, dall’altra invece chi sostiene che, coloro che abitano nel pieno centro della città, non possono lamentarsi oltre misura di questa problematica, poiché si andrebbe a limitare la vita giovanile e il lavoro di un settore che andrebbe maggiormente protetto e tutelato. La soluzione ideale sarebbe il buon senso e il compromesso. Almeno nel weekend e nelle festività si deve permettere di andare un po’ oltre. Una città che dovrebbe vivere di turismo come Manfredonia, non può avere le proprie vie del centro in silenzio da mezzanotte in poi per dodici mesi l’anno. Certo, sarebbero contenti i residenti della zona, ma così facendo farebbero morire alcune attività commerciali che vivono sulla movida giovanile. D’altra parte è anche vero che questi locali non possono diventare delle discoteche a cielo aperto. Dunque sarebbe opportuno tentare sempre la via della conciliazione per il bene di tutti. Mantenere un rapporto di buon vicinato è importante per vari motivi, quindi è sempre consigliabile cercare, se possibile, di preservarlo. Il primo passo quindi, per coloro che denunciano questo problema nelle vicinanze del loro appartamento, è quello di fare presente la problematica al gestore del locale, che sia un bar, un pub, un ristorante o una discoteca, e cercare insieme una soluzione condivisa. Facciamolo per il bene della nostra città.

Flavio Ognissanti

 

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