Venerdì 26 Aprile 2024

“Andrà tutto bene…”

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Sylvia Browne, una sensitiva, nella sua opera “PROFEZIA” (edita da Mondadori, nell’anno 2004), ha scritto: “Entro il 2020, diventerà prassi indossare le mascherine chirurgiche guanti di gomma, a causa di un’epidemia di una grave malattia simile alla polmonite che sarà refrattaria ad ogni tipo di cura. Dopo aver provocato un inverno di panico assoluto, sembrerà scomparire definitivamente per altri dieci anni”. Una Cassandra dei tempi nostri? Alla quale, ovviamente, non è stato dato alcun credito. A prescindere…Piuttosto, oggi, i più sentenziano che quanto ci sta accadendo è la “giusta punizione che il Signore ci sta comminando per le numerose colpe che abbiamo: guerre, odi razziali, dittature, omicidi e varie”. E’ di tutta evidenza che, per quanto possa sembrare attendibile la detta conclusione, non è assolutamente vero che Dio ci stia infliggendo pene e disgrazie. Il Signore che ci ha creato vuole solo il nostro bene e ci profonde continuamente Amore e, per noi, elargisce solo il meglio: “Si, ma Lui è l’Onnipotente, perché non interviene? Perché ci lascia morire? Dov’è?”. Allora, meditiamo, interroghiamoci per trovare la giusta risposta. E’ pacifico che Dio tutto può e con un solo cenno ci può liberare da questa maledizione, ma, abbiamo detto che il Signore vuole solo il meglio per noi. “Perché non lo fa?”. Innanzitutto, una premessa: il coronavirus non è stato mandato da Dio, perché, abbiamo detto, Egli, per noi, profonde solo Amore e ci colma di bene. La nostra negligenza, la nostra disattenzione, gli interessi materiali che ci occupano, per i quali profondiamo i nostri sforzi e dedichiamo il nostro tempo, non ci hanno fatto individuare, capire, intervenire quando quel maledetto virus, nato e diffuso da un animale- forse un pipistrello -ha incominciato a prendere piede nei nostri organismi. Non gli abbiamo dato grande importanza, non lo abbiamo soffocato, annientato in sul nascere. Senza trascurare che le tragiche esperienze precedenti – ebola – colera, ecc. non ci hanno insegnato che dovevamo attrezzare i nostri presidi sanitari, per eventuali altre simili calamità.  La conseguenza è stata quella che vediamo oggi, tutti i giorni, migliaia di morti ed un danno economico incommensurabile. Con colpevole ritardo, stiamo cercando di annientarlo, di sconfiggerlo, se pur, al solito, continuando a far bella mostra della nostra irresponsabilità. Ancora oggi, a dispetto dei numerosi, giusti divieti, molti trasgrediscono…”tanto non mi riguarda !”.  Dunque, “perché Dio non interviene? Perché ci lascia morire? Questo è il bene che ci vuole?” La risposta è proprio quest’ultima, perché ci ama e per noi profonde solo Bene! “Ma, dov’è? Si continua a morire!”. Sgombriamo la nostra mente dai pregiudizi, cerchiamo di ragionare, miopi come siamo, non lo vediamo. Come possiamo chiamare la risposta che il nostro Paese ha dato alla Cina, quando ha fatto pervenire aiuti ed il suo pianto di dolore? Come possiamo chiamare il ricambio che la Cina sta effettuando in questi giorni, dimostrando la sua riconoscenza, ricambiando bene con bene? Non solo, la Russia, l’Albania, memore di quanto e quando l’abbiamo aiutata, la Francia… Come possiamo chiamare il sacrificio – anche con il dono della vita – che stanno profondendo i nostri medici, i sanitari, gli infermieri, le forze dell’ordine, sorprendentemente anche alcuni politici? Quanti hanno contratto il virus per stare in trincea! E la gente comune? Si scoprono le famiglie, i vicini di casa, i condomini (si erano mai salutati prima?), all’unisono fanno sentire la loro voce, il loro canto d’amore, che non è indifferenza, sprezzo del dolore che ci sta martoriando, ma una manifestazione di affetto, di ottimismo. Ad ogni manifestazione si sta cantando, all’unisono, l’inno di MAMELI: “Fratelli d’Italia”. Quando mai, salvo rari casi, abbiamo dato segno dell’amore per la nostra Italia, per i nostri colori, per la nostra storia? E non da ultimo – ed è forse , anzi, senza forse, la testimonianza più bella, più sentita, ”la scoperta”  della preghiera. Il santo Rosario, implorando Maria, tutti i Santi e soprattutto quel Dio che abbiamo dimenticato, trascurato, forse anche disconosciuto, abbarbicati alle miserie di questo mondo. Allora, come possiamo definire tutto questo?  A chi dobbiamo dare il merito di tanta ricchezza, di tanto amore? All’unico vero, grande AMORE che, a dispetto dei miscredenti, in queste ore di tormento, di dolore, di sacrifici, ci sta dimostrando che EGLI c’è, ci AMA e ci sta dando il MEGLIO, l’infinito suo BENE che ha sempre profuso per noi, al punto di sacrificare per noi anche il suo diletto FIGLIO, GESU’!

A questo punto, facciamo voti che tutto quanto abbiamo sofferto e viepiù tutto quanto ci è stato donato ci sia d’insegnamento, di sprone a non ripetere gli errori del passato, “a far cessare le guerre a deporre i fucili”, come ci supplica Papa Francesco,   a rendere “Il mondo migliore di come lo abbiamo trovato”.  

Onorino di Sabato

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