Giovedì 10 Ottobre 2024

L’Rt scende sotto 1, nessuna regione cambia colore ma 9 restano in rosso almeno fino al 20 aprile

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L’indice di contagio a 0,98, cala anche l’incidenza per 100mila abitanti. Sette Regioni hanno ancora più di 250 casi settimanali per 100mila abitanti, due un Rt superiore a 1,25

Scende a 0,98 sotto la soglia d’allarme di 1 il valore dell’Rt nazionale che la scorsa settimana era a da 1,08. L’incidenza si attesta a 232 casi ogni 100mila abitanti contro i 240 della scorsa settimana.

Sono questi i valori che i tecnici dell’Iss e del ministero della Salute stanno esaminando e che dovrebbero essere confermati nel Monitoraggio settimanale che sara’ presentato oggi.

Dopo Pasqua non ci saranno spostamenti di colore per le Regioni, nove delle quali però, in base ai dati rilevati dalla Cabina di regia, anche questa settimana hanno uno scenario da zona rossa. E quindi dovranno aspettare almeno altre due settimane, cioè fino al 20, prima di passare in arancione. La regola del governo prevede infatti che si debbano avere numeri da arancione per due monitoraggi consecutivi prima di essere classificati in quel colore. Intanto continua a scendere l’Rt nazionale, che torna sotto 1 e arriva a 0,98. In calo anche l’incidenza, che è a 232.

A vedere confermato il rosso a causa dell’incidenza superiore a 250 casi per 100mila abitanti sono Valle d’Aosta (380), Piemonte (337), Friuli Venezia Giulia (331), Puglia (318), Emilia-Romagna (297), Lombardia (268), Toscana (260). Ci sono poi due Regioni che resteranno nella zona con più restrizioni almeno per altre due settimane a causa dell’Rt superiore a 1,25. Si tratta di Calabria e Campania (anche la Valle d’Aosta supera questo limite). Oltre a queste 9 Regioni sono in rosso anche il Veneto. le Marche e la Provincia di Trento che questa settimana hanno invece dati da arancione e sperano di passare quindi in quel colore il 13 aprile. In tutto nella zona con più restrizioni restano dunque 11 Regioni e una provincia. Le altre sono tutte arancioni.

L’epidemia sta rallentando molto lentamente in Italia, tanto che ci sono ancora 14 Regioni con l’occupazione dei posti letto di terapia intensiva superiore alla soglia di sicurezza del 30%.

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