Giovedì 25 Aprile 2024

Energas, nota delle associazioni

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OGGETTO: impianto di stoccaggio GPL e relative opere accessorie in agro di Manfredonia, proponente Energas/Q8. Procedimento autorizzativo in capo alla PCdM (rimessione ex art.14-quater della legge 241/90)

 

Gli scriventi firmatari in relazione al procedimento autorizzativo in oggetto e agli ultimi incontri istruttori tenuti e previsti, finalizzati al pronunciamento del Consiglio dei Ministri,

 

Evidenziano e richiamano

1) gli incontrovertibili impedimenti di tipo urbanistico, paesaggistico, naturalistico e di sicurezza, già noti e motivo dell’opposizione di Comune e Associazioni, oltre che di mancata intesa della Regione Puglia, con relativi atti e ricorsi in essere in sede amministrativa,

2) l’incoerenza pianificatoria  di insediare un mega impianto di GPL proprio in una provincia già martoriata e aggredita senza alcun ritegno e senza alcuna compartecipazione delle popolazioni, da 1500 grattacieli eolici e centinaia e centinaia di ettari di distese fotovoltaiche su suolo agricolo;

3) le conseguenze di carattere sociale dopo OLTRE 20 ANNI di lotta all’impianto in questione, con osservazioni, controdeduzioni, ricorsi, denunce, attivismo, tensioni sociali, grandi manifestazioni studentesche, opposizioni di cittadini con migliaia di partecipanti. Nessun procedimento autorizzativo in Italia ha mai visto una cosi lunga e argomentata determinazione della società civile che rischia di essere oggi esasperata;

4) la scia ultraventennale di incoerenza e inaccettabilità nel perseguire provocatoriamente e a tutti i costi un modello industriale a ridosso della città, già cancellato dall’orizzonte del golfo di Manfredonia, dopo i disastri dell’industria chimica e a rischio di incidente rilevante che già hanno segnato drammaticamente la storia della Comunità con aree ancora inquinate e ferite ancora insanate;

5) la NON strategicità di questo deposito di GPL, combustibile funzionale a una ridotta area di consumi per riscaldamento in aree rurali e per autotrazione nei trasporti, settore di cui si deve necessariamente prevedere un ridimensionamento, con il potenziamento del trasporto collettivo e pendolare, e di cui si prevede una evoluzione verso la elettrificazione. L’approvvigionamento di GPL è intanto soddisfatto da 9 infrastrutture di grossa taglia in altrettante aree industriali costiere e diversi impianti di raffinazione, per complessivi oltre 320.000 mc. Il GPL, si ricorda, non è spiccatamente utilizzato per la produzione termoelettrica, come il gas naturale previsto, in prospettiva, anche in luogo del carbone. Appare incomprensibile, quindi, l’inserimento di tale impianto nel Decreto cd “Semplificazioni bis” convertito con L.108 del 30.7.21 (allegato 1 bis, punto 3.2.5)  tra le “Opere, impianti e infrastrutture necessarie al raggiungimento degli obiettivi fissati dal Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC)”, contemplando le infrastrutture di stoccaggio, trasporto e distribuzione di GPL;

6) i bisogni dell’economia cittadina, orientata a voltare definitivamente e irreversibilmente pagina, verso uno sviluppo diverso con produzioni industriali coerenti con la vocazione territoriale, evitando ulteriore consumo di territorio, in armonia con l’enorme potenzialità turistica dei suoi 18 km di costa, della nuova area archeologica di Siponto (ricadente nell’area delle opere di impianto) per la quale la comunità nutre grandi aspettative e dal Parco Nazionale del Gargano. Sul confine di quest’ultimo sorgerebbe l’impianto e sui valori dell’area protetta ricadrebbero gli effetti detrattori, con sottrazione di prospettive di attrattività e di fruizione ambientale e turistica;

7) l’inevitabile riapertura della procedura di infrazione comunitaria (causa C388/05) che ha già portato negli anni passati alla condanna dell’Italia (sentenza della Corte 20.9.2007) per alterazione di habitat prioritari con la industrializzazione nella stessa zona di una parte della ZPS ivi presente. Questo nuovo impianto industriale, inconfutabilmente ricadente in ZPS e segnatamente su habitat prioritari, determinerebbe nuovamente la stessa dinamica di degrado e sottrazione territoriale, con le stesse conseguenze;

8) l’imprescindibile rispetto reciproco che non deve mai venire meno nei confronti delle istituzioni apicali della Repubblica, ma anche di queste ultime nei confronti della Comunità locale e della volontà popolare. Volontà che si è largamente espressa con più di settemila firme al tempo raccolte in poco più di un mese e si è determinata ufficialmente con un Referendum cittadino con il 96% di contrari all’impianto.

 

Ribadiscono

L’opposizione decisa e non negoziabile all’impianto in questione.

 

Chiedono

  • che, coerentemente con quanto sopra accennato, il Consiglio dei Ministri faccia propria la posizione di Regione Puglia e Comune di Manfredonia esprimendo un diniego finale che chiuda definitivamente questo annoso procedimento decisionale.
  • che la presente sia espressamente rimessa all’attenzione del Presidente del Consiglio nonché dei Ministri chiamati ad esprimersi.

 

Consapevoli altresì

che la decisione è condizionata da pesi e contrappesi politici e che la stessa politica a tutti i livelli DEVE attivare la propria sfera di influenza, non solo in periodo elettorale, ma anche e soprattutto misurandosi sulle istanze della Cittadinanza attiva e in ossequio al servizio istituzionale di raccordo tra cittadini e istituzioni.

Invitano

parlamentari, consiglieri regionali, provinciali e comunali, rappresentanti di partiti, movimenti politici e associativi della Capitanata e della Puglia a intraprendere – pubblicamente, ufficialmente e concretamente – le debite azioni di sensibilizzazione nei confronti della politica nazionale e quindi di tutti i Ministri del Governo, affinché, chiamati ad esprimersi sul procedimento assumano le giuste considerazioni e valutazioni con un diniego all’impianto.

Si aspettano

Segnali decisi e significativi a conforto del ruolo proprio della politica, dentro e fuori gli organi di governo delle istituzioni.

 

Manfredonia 4 marzo 2022

 

Promotori:

Lipu Puglia,   il coord.  Vincenzo  Cripezzi

Manfredonia Nuova,   la Presidente  Iolanda D’Errico

Caons,   Il Presidente   Starace Matteo

Italia Nostra, Sezione Terra dell’Angelo,  la Presidente  Gioia Sforza

Coordinamento Salute e Ambiente  La Presidente   Maria Rosa Porcu

Magliette Bianche e Manfredonia Attiva Portavoce, Luigi Starace;

Territorio Zero, componente staff Luigi Starace;

Stigmamente,  Il Presidente Starace Luigi.

Fareambiente Puglia,    Il Presidente  Francesco Bacchelli

Europa Verde -Verdi Manfredonia, Cooportavoce Alfredo De Luca e Innocenza Starace

Fareambiente Puglia,    il Presidente  Francesco Bacchelli

Associazione Daunia TuR, il Presidente Giuseppe Frattarolo

Europa Verde -Verdi Manfredonia, Cooportavoce Alfredo De Luca e Innocenza Starace

Cooperativa Pescatori Sirio,  la Presidente Michela Di Candia

CittadinanzaAttiva Referente per Manfredonia Eleonora Pellico.

ANMI Il presidente Dino Salice

Operatrice Turistica Manfredonia Vittoria De Salvia;

 

 

 

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