Venerdì 19 Aprile 2024

La minoranza presenta i suoi cento giorni

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Abbiamo assolto con impegno e lealtà il nostro ruolo

NELL’ANALIZZARE i primi cento giorni dell’amministrazione Rotice, la minoranza consiliare aveva concluso registrando «pochissimi i provvedimenti adottati e tra questi alcuni destano numerose perplessità». Una analisi respinta dallo stesso sindaco Rotice che ha accusato la minoranza di «ricercare visibilità mediatica a tutti i costi aggrappandosi a strumentali, artefatte e frivole questioni».

UN APPREZZAMENTO che ha dato l’opportunità alla minoranza-opposizione di esporre non senza spunti polemici, l’attività politica-amministrativa dei propri primi cento giorni di presenza a Palazzo San Domenico. «Il Sindaco e la maggioranza che lo sostiene – rieleva in una nota – sono evidentemente stati sorpresi dalla capacità dimostrata dai consiglieri di minoranza in Consiglio comunale, a partire dai quattro ex candidati sindaco, di avviare sin dai primi giorni successivi alle elezioni comunali un dialogo ed una collaborazione proficua, riuscendo a mettere da parte le ragioni politiche che in campagna elettorale li hanno visti su fronti contrapposti  e ne hanno impedito l’alleanza nella fase di ballottaggio». I consiglieri delle forze politiche oggi all’opposizione ricordano che «rappresentano il 70 per cento dei voti espressi dagli elettori, e pertanto meritano il rispetto che si deve a chi ha comunque avuto consenso dalla stragrande maggioranza degli elettori; rispetto che si deve innanzitutto al loro ruolo di opposizione in Consiglio comunale».

ENTRANDO nel merito delle questioni “strumentali, artefatte e frivole”, la minoranza consiliare evidenzia come «al di là del ruolo propositivo che stiamo svolgendo nelle singole commissioni, che inizierà a portare sicuramente i suoi frutti a breve, in tale ottica vanno viste anche le mozioni e le interrogazioni presentate al Sindaco e alla Giunta comunale, sebbene non tutte confluite nel dibattito in Consiglio comunale per via di una discutibile interpretazione restrittiva del Regolamento». Viene pertanto fornito un elenco dei temi sottoposti all’attenzione dell’amministrazione comunale: Sicurezza urbana; Stato delle urbanizzazioni nella zona industriale e Pip; Illegittima occupazione di aree gravate da usi civici; Inquinamento delle acque del Golfo a causa del persistente afflusso di acque non depurate  (per inefficienza del depuratore cittadino e per lo stato di inquinamento del torrente Candelaro); Oasi Lago Salso e mancata presa in consegna dei terreni; Situazione critica della Casa di Riposo “Anna Rizzi”; Situazione dell’Ospedale cittadino; Parcheggi a pagamento; Chiusura del LUC; Stabilizzazione LSU.

EVIDENZIA altresì una serie di attività riconducibili al ruolo di controllo e di sindacato ispettivo che la legge assegna al Consiglio comunale, tra cui: evidenza di situazioni di incompatibilità con coinvolgimento del Prefetto, e di illegittima istituzione di un organismo di consulenza a supporto degli organi di direzione politica con relativo quesito al Prefetto a alla Procura della Corte dei conti; rimesse all’attenzione del Prefetto le interpretazioni del regolamento consiliare che condizionano il libero dibattito in aula consiliare; la proposta di istituzione di una commissione speciale sulla sanità e sull’ospedale di Manfredonia respinta dalla maggioranza; fino alla richiesta che anche la Città di Manfredonia esprimesse la propria condanna all’aggressione armata.

«RITENIAMO – conclude la minoranza – di aver finora assolto con impegno e lealtà al nostro ruolo di consiglieri comunali di opposizione nell’interesse esclusivo della città e questo assicuriamo di voler fare anche nei prossimi mesi». Nella prospettiva di una fattiva e leale collaborazione fra tutte le forze presenti in Consiglio nell’interesse della città, auspicano i cittadini che con tanta pazienza aspettano di vedere messe da parte le contrapposizioni elettorali e finalmente occuparsi delle promesse e delle prospettive tanto “realisticamente” sciorinate in campagna elettorale. «A Palazzo San Domenico si pensa a litigare – è la reazione della gente – invece di darsi da fare a pensare come risollevare l’economia della città sempre più in regresso».

Michele Apollonio

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