Giovedì 25 Aprile 2024

Le Neurotecnologie di “Vibre” made in Manfredonia

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La nostra società post-moderna è permeata dalle tecnologie digitali che consentono gli scambi di informazioni in tempo reale tra utenti, macchina e sistemi di gestione. La vita quotidiana si sviluppa tra quella reale e virtuale. L’economista J. Rifkin sosteneva <Accedo ergo sum> in “l’Era dell’accesso”. L’uomo e la macchina interagiscono, utilizzando i new media elettronici che sono alla portata di tutti come un semplice smartphone. Attraverso una semplice chat, i “frammenti della nostra vita” vengono “usati/sfruttati” dai gestori delle telecomunicazioni per usi commerciali. Le aziende e le istituzioni moderne investono risorse umane ed economiche per affinare “l’intelligenza artificiale” al fine di fornire servizi utili alla collettività che diventa utente/consumatore di beni e servzi. Un valido esempio che analizzeremo è legato alle biotecnologie neurali. L’Ingegnere manfredoniano, Raffaele Salvemini, racconta ai microfoni di Manfredonianews come è nato il progetto “Armonia”. <Esso è un sistema di riabilitazione neurologica destinato ai pazienti colpiti da ictus che presentano problemi agli arti superiori>. Il progetto è stato sviluppato dalla Startup innovativa “Vibre Neurotechnologies” fondata dall’ing Salvemini nel 2018 insieme ai suoi colleghi ingegneri biomedici e infomatici che si specializzarono al Campus di Cesena dell’Università di Bologna. “Vibre” ha vinto il premio Innovate for Society del Futureland ed è arrivato in finale all’Emilia 4.0, lo scouting tour di Confindustria Emilia, sviluppato in collaborazione con dPixel. Nel 2020 è stato presente nell’elenco dei Forbes 100 under 30. Asserisce l’ing Salvemini “Grazie ai primi investimenti di privati, il gruppo di “Vibre” ha allestito un laboratorio per proseguire nella ricerca sulle interfacce neurali, spaziando dalla medicina fino all’arte“. Nasce così BrainArt, un sistema innovativo che sfrutta l’intelligenza artificiale per decodificare i comandi mentali attraverso l’analisi dei segnali cerebrali. Trasforma le emozioni e i flussi di pensieri in un’opera d’arte fatta di linee e colori. Continua Salvemini “La strategia che abbiamo messo a punto ha permesso di individuare qualcosa di ancora più innovativo: “pattern cerebrali unici”. Ciò significa che ogni persona è individuabile sulla base del flusso cerebrale, creando una vera e propria impronta mentale“. Da questo nuovo sviluppo, Vibre allarga i propri orizzonti, allacciando partnership con aziende del calibro di Edison Spa con il progetto “Windy Minds”. Esplicita Salvemini: “Con Edison lavoriamo proprio sul sito eolico di Foggia, andando a monitorare il carico di fatica mentale dei lavoratori e i micro sonni durante la manutenzione delle pale eoliche. https://energycue.it/caschetti-neurali-migliorare-efficienza-lavorativa/33500/

La ricerca&sviluppo degli ingegneri di Vibre nel campo del Brain Computer Interface (BCI) delle interfacce neurali, non si arresta, abbracciando anche il settore dell’autenticazione biometrica e della cybersecurity. Il loro progetto MindPrint ha il grande vantaggio di rappresentare una password in costante cambiamento. Il segnale cerebrale subisce modificazioni continue, quindi il sistema MindPrint autentica e aggiorna i dati all’ultima versione del cervello. Asserisce Salvemini “Vogliamo offrire alle grandi aziende un nuovo strumento ultra-affidabile di autenticazione basato sui nostri flussi cerebrali”. Le possibili applicazioni di questa nuova tecnologia aprono scenari che oggi sembrano fantascenza ma che potrebbero essere molto più vicini di quanto immaginiamo. “In futuro potremo autorizzare un pagamento con il solo pensiero, aprire la nostra auto e garantirci una migliore sicurezza alla guida anticipando colpi di sonno improvvisi o facendo in modo che sia impossibile avviare il motore se siamo ubriachi. L’attuale tecnologia permette l’analisi della nostra mente grazie a una sorta di cerchietto da applicare sulla testa, che poi può trasmettere i dati a qualsiasi apparecchio o lanciarli nel web. Puntiamo a ridurre l’ingombro di questi dispositivi fino a renderli quasi invisibili e a integrarli nei classici DPI utilizzati sul lavoro”. L’Ing Salvemini ci confida che il loro obiettivo è di rendere le “neurotecnologie” utilizzabili da chiunque come si usano gli orologi che ci informano sul battito cardiaco e analogamente saremo in grado di sapere informazioni sulla nostra mente.  Auguriamo al nostro concittadino Ing. Raffaele Salvemini di continuare a realizzare importanti progetti nel campo scientifico delle neurotecnologie per migliorare la qualità e la sicurezza della vita di tutti. Manfredonia ha tanti talenti come l’ing Raffaele Salvemini che realizzano ambiziosi progetti, auspichiamo che un giorno possano rientare in Capitanata per poteziarne le peculiarità.

Grazia Amoruso 

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