Lunedì 18 Marzo 2024

Dall’uomo qualunque ad un’amministrazione qualunque

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In 77 anni nonna cambiata granché la situazione politico-amministrativa

UNO DEI TEMI sui quali si accentua una pur sommessa discussione politica, è se la coalizione che governa Manfredonia è di destra o di sinistra, passando magari da un centro ambivalente. Di fatto la formazione che siede a Palazzo San Domenico da un anno e mezzo, si compone di un gruppo di liste civiche riconducibile a Gianni Rotice e da Forza Italia. Una coalizione irrequieta e fortemente criticata che è andata perdendo pezzi tant’è che si ritrova con un assessore mancante dopo che ne sono stati bruciati due. E non si riesce a coprire la casella vuota. I due azionisti dell’amministrazione comunale, sono l’uno contro l’altro armati sul nome da estrarre dall’urna. Ma non è soltanto questione di nomi e di poltrone: almeno fino ad ora, questo governo cittadino – è il giudizio diffuso – ha sostanzialmente deluso le aspettative della campagna elettorale. Viene considerato il peggiore della lunga storia politica-amministrativa di Manfredonia. Che era partita con un exploit impensabile.

IL PRIMO sindaco dei 21 dell’era repubblicana, è stato eletto dal “Fronte dell’Uomo Qualunque”, una formazione politica ideata dal giornalista satirico e commediografo Guglielmo Giannini, che alle votazioni del 1946 per eleggere i membri dell’Assemblea costituente, contese alla Democrazia cristiana (2.851 voti, 25,26%) e al Partito comunista italiano (2.673 voti, 23,68%), il primato dei suffragi popolari: ottenne 2.464 voti pari a 21,83%. Come ben annunciava il titolo, lo stesso del giornale “L’Uomo Qualunque”, il movimento si proponeva come forza di rottura della politica del tempo. Un movimento antesignano per tanti aspetti, del contemporaneo “5Stelle”, non a caso sorto per iniziativa di un comico.

ALLE ELEZIONI amministrative della primavera del 1946, L’Uomo qualunque ottenne risultati incredibili in tutta la Puglia, ma fu a Manfredonia che sbaragliò il campo con un exploit straordinario conquistando la maggioranza assoluta dei seggi ed eleggendo come sindaco l’ingegnere Matteo Cainazzo. Giannini in un impeto di gloria proclamò Manfredonia “Capitale ideale del qualunquismo meridionale”. Una esperienza durata soltanto quattro mesi: Cainazzo fu costretto alle dimissioni e le elezioni del novembre successivo portarono a Palazzo San Domenico il comunista Nunzio Casalino.

IN QUESTI 77 anni di governo cittadino, per come sono andate le cose, quel giudizio sulla città di Giannini, è stato richiamato spesso. I sindaci venivano eletti da coalizioni a geometria variabile con una forte alternanza tra PCI e DC (il Psi governò nel 1961) ma anche con ben undici intervalli di Commissari prefettizi. Le cose non sono in qualche modo migliorate con l’elezione diretta dei sindaci (1995 Gaetano Prencipe) la cui serie è stata interrotta bruscamente dall’intervento dello Stato che ha sciolto il ventesimo consiglio comunale per infiltrazioni mafiose. Un evento inedito che ha portato in Municipio una Commissione straordinaria che ha governato per oltre due anni.

UN PERIODO di riflessione, si riteneva, per una ripartenza su basi certe e vantaggiose che, a quanto la realtà amministrativa va palesando e si sperava, non trovano riscontro nell’azione della coalizione eletta alla guida della città che ad un anno e mezzo di vita non ha fatto capire che politica segue. Ed è crescente l’opinione dei cittadini che, richiamando la definizione di Giannini, ritengono che Manfredonia sia in pieno qualunquismo.

Michele Apollonio

 

 

 

 

Dall’uomo

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Commenti

  • Una realtà,un presente cittadino,presentato in modo troppo sintetico,per dare l’idea di un qualcosa che forse non è come sembra…come al solito.Questa amministrazione ha ereditato un modo di fare locale troppo campato in aria,per credenze,che ha visto un commissariamento che non ha ricevuto ascolto da nessuno (gli uffici interessati dalla sua relazione ne hanno avuto conoscenza per strane imprevedibili coincidenze da chi non aveva neanche programmato una tale situazione)…poi…l’emergenza, già si veniva dalla crisi economica del 2008,che ereditava le altre classiche crisi economiche,poi il dover mantenere la pace…e ricordiamo che per coincidenza, è morta la quasi centenaria regina di inghilterra,a Manfredonia sono cambiati i parroci di diverse parrocchie,come la cattedrale,dopo decenni,alcuni medici di base storici della città sono andati in pensione…e poi…un centrodestra alle prime esperienze…e Forza Italia che ha un circolo con anziani davanti all’ingresso,dove non si può neanche guardare…Non c’è telefono,non si sa chi sia il segretario,il presidente..
    Non si può fare neanche una caramella..
    Hanno preferito lo scherzetto..

    Fede 03/06/2023 22:24 Rispondi

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