Sabato 27 Aprile 2024

Figli e figliastri fanno i furbetti del Cup-Tosap

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È IL CANONE per l’occupazione di suolo pubblico, il famigerato CUP (ex COSAP) a sobillare la serenità dei contribuenti delle imprese commerciali in particolare. Le cartelle esattoriali ormai di vicina distribuzione contengono messaggi niente affatto edificanti. Si configurano come esplicite dichiarazioni di guerra. «Non c’è la volontà politica di gestire la grave situazione e si attribuiscono le colpe alle amministrazioni precedenti. Solita storia» ha fatto sapere in un circostanziato comunicato la “Unionimprese” ricordando la “storia” di questi ultimi undici mesi di contatti e trattative con la civica amministrazione che aveva ritoccato del 330 percentuale le tariffe.

UNA CATEGORIA importante nell’economia cittadina che cerca di stabilizzare un settore del quale denunciano forti squilibri. «Pagare tutti per pagare di meno tutti» è il principio al quale si rifanno i commercianti che ripetutamente hanno chiesto «un censimento per stanare tutti gli abusivi e irregolari, i cosiddetti “furbetti della situazione. Solo distribuendo il gettito di questo tributo equamente su tutti i tenuti a versarlo – sostengono – le tariffe possono essere riportate a valori congrui accettabili e gestibili dalle imprese».

TRA LE considerazioni consegnate all’assessora al bilancio quella della revisione delle aliquote tra centro e periferie tenendo conto delle disparità dei costi d’esercizio differenti, come, ad esempio, gli affitti. Così come si lamenta come «nulla è stato fatto per una seria ed efficace lotta all’imperante abusivismo commerciale, tributario e igienico sanitario: su questo fronte che impatta sia sulle casse comunali che sulla salute pubblica con implicazioni anche sul turismo, l’amministrazione comunale è totalmente assente».

SI INSISTE sul censimento degli operatori del settore. «Lo andiamo chiedendo da mesi: servirebbe ad individuare con certezza tutte le aree realmente occupate che al 90% sono abusive o irregolari. Ciò consentirebbe di rimodulare le tariffe del tributo e ottenere un gettito molto importante per le disastrate casse del Comune». Altro punto evidenziato è quello dei controlli: «Un «importante e fondamentale aspetto che la quotidiana evidenza dei fatti farebbe pensare – viene rilevato – ad una gestione di “figli e figliastri”, a situazioni per le quali si chiude un occhio e spesso tutti e due».

UNA CATEGORIA in affanno anche per «la evidente carenza turistica associata ad una programmazione estiva inesistente: non sono le rassegne fotografiche e gli slogan le manifestazioni estive che attraggono i turisti. La pseudo programmazione estiva presentata – rilevano i commercianti – giova solo ed esclusivamente all’agenzia pubblicitaria/comunicazione che ha redatto il programma». E non mancano di ricordare «per mero tuziorismo che gli esercenti vessati dalle tasse del CUP, sono gli stessi a cui l’amministrazione si rivolge in questi giorni per il contributo alle manifestazioni della festa della Patrona delle città, la Madonna di Siponto, che – rimbrottano – chiamano “grandi eventi”». Echi preoccupanti di una guerra solo annunciata.

 Michele Apollonio

 

 

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