Domenica 28 Aprile 2024

Il Museo Archeologico si fa scuola

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Intenso programma della direttrice Treglia per le Giornate europee del Patrimonio

 

IL MUSEO come scuola, come luogo interagente con la comunità. Non semplicemente il luogo dove si conserva il patrimonio materiale e immateriale dell’umanità e del suo ambiente, ma un punto di riferimento culturale dove la conoscenza si trasmette in modo diretto; un luogo da visitare non distrattamente, bensì da esplorare e osservare attentamente. Da studiare, appunto. Come del resto indica la parola museo “luogo sacro alle Muse” figlie di Zeus protettrici delle arti e delle scienze, e figlie di Mnemosine dea della memoria.

«UN PATRIMONIO di conoscenze, tradizioni, pratiche e modi di vivere ereditati dalle generazioni passate, da salvaguardare e trasmettere alle generazioni future» esemplifica la dottoressa Annalisa Treglia, direttrice del Museo nazionale archeologico di Manfredonia, che ha organizzato e diretto una serie di attività educative per giovani, bambini e famiglie, nell’ambito delle Giornate europee del patrimonio 2023.

DUE I FILONI sviluppati con laboratori distinti: “Un giorno in bottega con i Dauni” e “In mare con i Dauni”. Un viaggio fantastico che ha entusiasmato i numerosi visitatori che hanno seguito le lezioni con interesse e profitto. «Lezioni teorico pratiche – spiega l’archeologa Treglia – per approfondire gli usi e i costumi degli antichi Dauni del VII e VI secolo a.C., attraverso l’analisi delle grandi lastre verticali in pietra calcarea, scolpite a figura umana, le famose Stele Daunie, che tramandano con gli usi e costumi, la straordinaria abilità artistica del popolo dai Dauni».

DOPO la teoria, la manualità. I partecipanti hanno potuto sperimentare direttamente le tecniche di incisione e lavorazione delle stele, riproducendo in laboratorio i motivi decorativi e simbolici presenti nelle sale espositive del museo. «Con la collaborazione dell’artigiano Raffaele Gentile, ogni partecipante ha realizzato la propria lastra in pietra facendo rivivere simboli e significati incisi sulle antiche stele daunie».

L’ALTRO laboratorio, “In mare con i Dauni”, ha accentuato l’intreccio tra patrimonio materiale e patrimonio immateriale, tracciandone le connessioni inscindibili. «Un viaggio nella navigazione antica e moderna – rileva la direttrice Treglia – che ha affascinato i bambini accompagnati dai rispettivi familiari. Attraverso le raffigurazioni schematiche di navi sulle stele daunie, sono stati spiegati i principali elementi delle imbarcazioni utilizzate dall’antico popolo dei Dauni per attraversare i mari dell’Adriatico».

ANCHE qui la teoria è stata tradotta in manualità operativa. «Partendo – evidenzia l’archeologa direttrice – dagli esemplari in esposizione, dopo la visita guidata, i partecipanti hanno realizzato, con l’esperta guida dialogata del maestro d’ascia di Manfredonia, Antonio Berardinetti, una porzione di scafo secondo la tecnica detta “cucita”, utilizzata in antico per assemblare il fasciame ligneo, con corde in fibra vegetale. Sono stati realizzati anche dei modelli di vela quadra, con simboli e decorazioni tipiche del popolo dei Dauni».

SODDISFATTA delle risposte ricevute ad una attività complessa ma estremamente coinvolgente, la direttrice Annalisa Treglia si è ripromessa di ripetere la sperimentazione che certamente ha avvicinato e per tanti versi svelato i “segreti” del Museo.

Michele Apollonio

 

 

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