Giovedì 16 Maggio 2024

Elezioni 2024, si intrecciano le schermaglie preparatorie

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C’è chi fa un passo avanti, chi rivendica autonomia, chi riflette

 

LE ELEZIONI amministrative sono lontane ma è già competizione fra le varie forze che mirano alla conquista di Palazzo San Domenico. Più spesso si tratta di ballon d’essai per sondare quale è il fronte d’attacco, ma anche per verificare i rispettivi propri orientamenti. Una sorta di esplorazione in un contesto politico cittadino quanto mai scosso e intimidito dagli eventi amministrativi di inedita gravità susseguitesi in un lasso di tempo lungo che hanno gettato la città in uno stato di grande instabilità e precarietà su tutti i fronti, dagli economici, ai sociali, ai culturali.

UN LAVORIO di fino molto circospetto in un terreno nel quale c’è chi cerca alleanze e chi le rifiuta. Niente di definitivo beninteso ma utile per approfondire intenzioni e orientamenti nella prospettiva di andare lontani. La terminologia espressa è aulica e prospetta soluzioni mirabolanti dei problemi sul tappeto. Così il coordinatore regionale, Donato Troiano, di “Liberaldemocratici di Puglia”, annuncia l’intesa con Dino Marino presidente di “Italia Viva Provincia di Foggia”. «Verificata la compatibilità politica e programmatica delle nostre rispettive proposte – precisa Troiano – abbiamo convenuto di realizzare uno schieramento liberaldemocratico e progressista nei comuni di Manfredonia, San Giovanni Rotondo, San Severo e Torremaggiore». Un fronte «Nella convinzione che il riformismo in Capitanata – ha affermato Marino – non può essere emarginato dal populismo di sinistra e il sovranismo di destra».

DECISA smentita del Gruppo territoriale del M5S di Manfredonia «di notizie diffuse a nostra insaputa che ci vedono coinvolti in coalizioni di cui non siamo a conoscenza». Definite «chiacchiere da bar», il M5S «dichiara fermamente di non aver stretto nessuna alleanza e non crediamo che il futuro della città dipenda da un mero calcolo di voti per vincere le amministrative. Manfredonia ha bisogno di governabilità, di idee, di competenze di persone che si mettono in gioco per il bene comune e non per questioni legate alla carriera dei singoli».

UNA NETTA dichiarazione che, almeno per il momento, esclude la possibilità di costituzione di quel “campo largo” cui si è fatto ampio riferimento e dunque con il PD che ha avviato, presso la sede in Piazzetta del Carmine, «una riflessione sulla elaborazione di una proposta programmatica per la città». Una panoramica condotta da Paolo Campo che ha evidenziato da un lato «le enormi potenzialità del patrimonio sociale e ambientale; dall’altro le dinamiche dello sviluppo e le criticità indubbiamente esistenti». Una discussione «aperta al confronto e al contributo di uomini e donne di buona volontà».

ALLA PARATA non manca “Agiamo Manfredonia” di Antonio Tasso e Massimiliano Ritucci che fanno sapere che «per ora vogliamo restare alternativi sia al centrodestra che al centrosinistra». E quindi la serie dei civici “Progetto popolare”, “Molo 21”, “Manfredonia Nuova” fino a “Con” di Maria Teresa Valente che auspica di poter lavorare insieme con i colleghi dell’opposizione consiliare.

UNA PANORAMICA assortita di belle e buone intenzioni tutte da connotare e definire magari aggiungendo anche i nomi, il vero banco di verifica tra un “passato” che si ripresenta battagliero e un presente-futuro che vuole guardare libero innanzi.

  Michele Apollonio

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