Venerdì 26 Aprile 2024

Oltre un quintale di agostinelle sequestrate nuovamente nel porto di Manfredonia

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Negli ultimi tre giorni, i militari della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Manfredonia, diretta dal Capitano di Fregata Marcello Notaro, hanno svolto un’ennesima azione di repressione della commercializzazione illegale di prodotti ittici sottomisura nel porto della città di Manfredonia.

Il fermo biologico è ormai vigente da oltre una settimana, pertanto gli uomini della Capitaneria di Porto per prevenire e reprimere il fenomeno della pesca abusiva, hanno sequestrato ben 120  chili circa di triglie al di sotto della taglia minima prevista dalla normativa nazionale vigente (11 centimetri).

Le triglie sottomisura, comunemente note come “agostinelle”, erano detenute, pronte per la successiva commercializzazione, in furgoni non adibiti al trasporto di prodotto ittico.

Un’operazione in favore della tutela del mare, per scoraggiare chi ancora pratica la pesca di pesci allo stato neonato che sono un importante anello della catena alimentare marina, in quanto favorisce la crescita di altre specie cosiddette pelagiche (di profondità e di più grosse dimensioni). Il risultato dell’operazione è stato attribuito alla tenacia degli uomini della Capitaneria di Porto di Manfredonia, che da alcuni giorni stavano effettuando una serie di mirati appostamenti, al fine di raggiungere l’obiettivo che oltre ad essere repressivo è anche un deterrente per gli altri pescatori di frodo, e si va ad aggiungere agli altri sequestri operati lungo le arterie cittadine, esercizi commerciali adibiti alla commercializzazione del pescato e nel Mercato Rionale di Santa Restituta giorni addietro.

Il pescato, dopo gli accertamenti sanitari effettuati dal medico del Servizio Veterinario dell’ASL FG Area B – Distretto di Manfredonia e su disposizione del Magistrato di turno presso la Procura della Repubblica di Foggia, è stato destinato alla distruzione mediante rigetto in mare, in quanto lo stesso si presentava in cattivo stato di conservazione, e quindi non destinabile al consumo umano.

Tre soggetti diversi sono stati deferiti alla competente Autorità Giudiziaria per violazione della normativa nazionale e comunitaria in materia di taglie minime, nonché per detenzione del prodotto ittico stesso in cattivo stato di conservazione.

L’attività di repressione posta in essere dagli uomini del Nucleo di Polizia Giudiziaria della Guardia Costiera sipontina contro gli illeciti in materia di pesca e commercializzazione illegale di prodotti ittici sottomisura proseguirà incessante anche nei prossimi giorni in tutta la provincia di Foggia, allo scopo di garantire il rispetto delle leggi e tutelare la salute degli inconsapevoli consumatori, attività che si va ad aggiungere agli ulteriori impegni della Guardia Costiera derivanti dalla corrente stagione estiva giunta oramai al culmine della sua evoluzione.

 

 

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