Venerdì 26 Aprile 2024

Friolo (FI): “La rivoluzione in sanità? Seppellita da una serie di inchieste e scandali"

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Una nota del consigliere regionale di Forza Italia Maurizio Friolo, vicepresidente della III commissione Sanità.
Aveva annunciato, all’alba del suo insediamento che tanto clamore mediatico aveva suscitato, una ‘Rivoluzione dolce’ soprattutto nella sanità regionale, il Governatore Vendola.
Nove anni dopo, possiamo purtroppo constatare che quella rivoluzione in sanità si è tradotta in una sequenza incredibile di inchieste giudiziarie, di scandali, di arresti, di truffe, di arricchimenti indebiti, di persone che hanno avuto gioco fin troppo facile nell’approfittare delle falle di un sistema lacunoso in ogni ambito, e in particolare nei controlli, nella gestione, nell’amministrazione ordinaria e straordinaria.
E il numero spropositato e apparentemente inarrestabile di casi emersi (senza ovviamente considerare la polvere ancora nascosta sotto al tappeto) all’attenzione delle cronache non può essere certo archiviato come episodico, ma spia e fotografia di un’inefficienza che stride con un’etica tanto decantata e promessa.
E che ha travolto e travolge tutto e tutti, dai direttori generali ai gradini più bassi di una scala di responsabilità e gerarchie che è riuscita a sopravvivere, nonostante tutto, a qualunque bufera nonostante i buoni propositi e gli annunci.
E nonostante il continuo avvicendamento di assessori al ramo, le aspettative che ne sono conseguite e le delusioni che puntualmente si sono succedute.
E la campagna elettorale ormai alle porte sta già condizionando le azioni dell’ultimo arrivato, con buona pace delle tante emergenze destinate a essere rinviate ancora e sempre a data da destinarsi, e dei cittadini che hanno pagato e continuano a pagare sulla loro pelle, in questi ultimi nove lunghissimi anni, un prezzo che va ben oltre conti economici pur fallimentari.
Per arginare questa deriva, mi sembra doveroso e rispettoso delle prerogative dei pugliesi stufi e sconcertati chiedere ancora una volta la relazione della verifica di metà mandato dei direttori generali, ampiamente disattesa nei tempi e modi: almeno un passo verso quella trasparenza che da obiettivo prioritario del governo regionale è scivolata inesorabilmente in un triste dimenticatoio”

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