Giovedì 28 Marzo 2024

Family Day 3.0: No alla teoria del gender nelle scuole

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E’ stata presentata in Senato la petizione di ProVita Onlus, Age, Agesc, Giuristi per la vita e Movimento per la Vita per una sana educazione sessuale a scuola indirizzata al Governatore Matteo Renzi. “In poche settimane quasi solo con il passaparola – spiegano le cinque associazioni – abbiamo già raccolto online oltre 60mila sottoscrizioni di cittadini contrari alla diffusione dell’ideologia gender nelle scuole. Un vero Family Day 3.0 che rilanciamo anche su Facebook e su Twitter con una campagna di sensibilizzazione e sostegno della nostra petizione ‘cinguettando’ con l’hashtag #Nogender. Segno che siamo di fronte a una vera emergenza educativa. In molti casi, infatti, l’educazione sessuale a scuola è priva di riferimenti morali, discrimina la famiglia e mira a una sessualizzazione precoce dei ragazzi. La libertà di espressione è un diritto per tutti proprio come è giusto non discriminare nessuno”.  Toni Brandi, presidente di ProVita Onlus, evidenzia come dietro al mito della lotta alla discriminazione in realtà spesso si nasconda l’indottrinamento gender, l’equiparazione di ogni forma di unione e di “famiglia” e la normalizzazione di quasi ogni comportamento sessuale, ricordando che “in molte scuole non si promuove l’educazione sessuale, bensì la sessualizzazione precoce dei nostri figli, con tutti i rischi che ne consegue visti gli esempi dell’Australia e del Regno Unito dove queste strategie educative hanno causato l’aumento degli abusi e delle violenze sessuali, l’aumento della pedofilia e di centinaia di gravidanze ed aborti a 10-13 anni di età”. Brandi ricorda, infine, la recente proposta di legge Fedeli che vuole introdurre l’educazione di genere e la prospettiva di genere nei manuali scolastici delle scuole e nelle università, erogando 200 milioni di euro per questo fine.

La cittadinanza consapevole, le associazioni e le famiglie di Manfredonia dovrebbero incontrarsi per discutere di queste problematiche che influenzano l’educazione e la formazione dei giovani studenti sempre più pressati dai falsi dogmi generati dalle pubblicità, dai programmi televisivi e dai new media elettronici che ingabbiano le loro immature menti.

Invitiamo la cittadinanza a seguire un’interessante incontro “La buona scuola: come difendersi dal Gender?” che si terrà giovedì 5 febbraio 2015 presso la Sala San Francesco della Chiesa di Gesù e Maria alle ore 19:30 a Foggia.

Grazia Amoruso

Articolo presente in:
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  • E’ da un po’ che sto constatando una realtà allarmante: appena una persona dice “No al gender”, o scrivendo un articolo, o chiedendo chiarimenti a scuola su che tipo di educazione si sta dando al proprio figlio, viene sommersa da critiche o addirittura insulti. Non capisco una cosa: perché molti sono d’accordo nel sostenere la necessità che si abbia libertà di espressione, ma quando poi il pensiero diverge dal proprio, questa libertà viene così duramente attaccata?
    La mia preoccupazione è cresciuta quando ho ascoltato la conferenza stampa di Papa Francesco, fatta sul volo durante il ritorno dalle Filippine: il Papa aveva già parlato di “Colonizzazione ideologica” e per spiegarsi meglio ha fatto un esempio concreto, accaduto nel 1995: un ministro della Pubblica Istruzione dell’Argentina aveva chiesto un cospicuo prestito per costruire scuole per i poveri. Glielo hanno concesso, a condizione che nelle scuole fosse adottato un libro per i bambini, tramite il quale si sarebbe insegnata la teoria del gender. Questo ministro argentino aveva bisogno dei soldi per costruire le scuole, ma doveva accettare tale condizione. Il Papa ha definito questa situazione “Colonizzazione ideologica: entrano in un popolo con un’idea che niente ha a che fare col popolo; sì, con gruppi del popolo, ma non col popolo, e colonizzano il popolo con un’idea che cambia o vuol cambiare una mentalità o una struttura. Durante il Sinodo i vescovi africani si lamentavano di questo, che è lo stesso, che per certi prestiti si impongano certe condizioni. Perché dico “colonizzazione ideologica”? Perché prendono proprio il bisogno di un popolo o l’opportunità di entrare e farsi forti, per mezzo dei bambini. Ma non è una novità questa. Lo stesso hanno fatto le dittature del secolo scorso. Sono entrate con la loro dottrina. Pensate ai Balilla, pensate alla Gioventù Hitleriana. Hanno colonizzato il popolo, volevano farlo. Ma quanta sofferenza! I popoli non devono perdere la libertà. Il popolo ha la sua cultura, la sua storia; ogni popolo ha la sua cultura. Ma quando vengono condizioni imposte dagli imperi colonizzatori, cercano di far perdere ai popoli la loro identità”.

    Sara 05/02/2015 22:51 Rispondi
    • Grazie Sara! Dai forza alla preoccupazione di tanti genitori e non che vogliono vivere in una società che riconosca le sue fondamenta nella verità: la verità della famiglia costituita dall’amore di un uomo e una donna; la verità della persona che realizza se stessa e la sua sessualità nell’amore nuziale appreso da padre e madre.

      milena 06/02/2015 10:03 Rispondi
    • Quello di “teoria del gender” (detta anche “teoria gender”, “teoria del genere”, o “ideologia del gender” o addirittura semplicemente “gender”), è un concetto creato dall’estrema destra religiosa fondendo le definizioni di “gender studies” e “queer theory”. Il risultato è una presunta “gender theory”, che però, al di fuori di questo contesto, non esiste, e non è mai stata teorizzata da nessuno.

      In Italia, la provenienza dei sostenitori di questa visione dalle frange più estreme della Chiesa cattolica spiega l’insolita rozzezza delle loro tesi, la cui difesa è spesso affidata a “esperti” autonominati, dei quali è spesso facile dimostrare che letteralmente “non sanno nemmeno di cosa stanno parlando

      Paradossalmente l’espressione “ideologia del gender” (gender ideology) non fu usata in origine dalle destre religiose ma dai loro critici: la si trova infatti impiegata già nel 1994 in un’opera della femminista e sociologa Judith Lorber; ancora nel 2006 la Blackwell Encyclopedia of Sociology, possiede una voce dedicata a Gender ideology and Gender role ideology. Tuttavia, in questo utilizzo originario l’espressione indicava l’esatto opposto di quanto indica oggi negli scritti dei clericali, riferendosi alla loro ideologia che, senza basi scientifiche, attribuisce una base biologica ai ruoli di genere. Per questa ideologia i comportamenti di uomini e donne, le loro differenze di carattere, le loro preferenze, ed ovviamente i ruoli a cui sono sottomessi, hanno origini genetiche ed ereditarie (in quanto voluti da Dio), indipendenti dall’educazione e dalla cultura.

      L’attuale definizione di “ideologia gender”, così come in uso da parte delle destre religiose, non ha invece caratteristiche ben definite. Si tratta infatti d’una caricatura polemica, nella quale alcuni aspetti controversi dei gender studies e della queer theory sono stati ingigantiti fino al grottesco e presentati come “la” ideologia del mondo gay e femminista. Ciò è particolarmente evidente laddove le teorizzazioni più estreme della queer theory sono mescolate a tematiche femministe assolutamente “tradizionali” (come la difesa del diritto all’aborto e addirittura al divorzio!) e citati come se fossero parte d’un sistema di pensiero coerente.
      Alla fine, la sola cosa che accomuna tutti questi pensatori non è ciò che pensano, bensì ciò che contestano, vale a dire proprio la “gender-role ideology”, la visione che l’estrema destra religiosa ha della sessualità. Non stupisce perciò che la “teoria gender” possa essere meglio definita come “il modo di pensare del nemico, dei clericali d’estrema destra”, piuttosto che descritta in base a precise affermazioni teoriche.

      Manfred 13/02/2015 20:49 Rispondi
  • Brava Donatella!!!! Sagge parole. Concordo!Combattiamo tutti insieme le ipocrisie….

    Sipontina 29/01/2015 14:20 Rispondi
  • Facciamo attenzione a non farci manipolare. La vera emergenza educativa è parlare ai ragazzi e alle ragazze per prevenire la violenza di genere, per combattere gli stereotipi di genere, per affrontare il tema dell’educazione sentimentale e sessuale. Le gravidanze in adolescenza si evitano facendo educazione sessuale e non negandola.
    Le raccomandazioni dell’OMS in materia sono validissime. Non vogliono certo insegnare ai bambini/e a masturbarsi come i signori di Pro Vita vogliono far credere, nè spingerli ad una sessualità precoce ma sono guidarli nella comprensione dei loro impulsi in modo che possano viverli in maniera consapevole e sana, oltre che corretta.
    Purtroppo grazie alla propaganda di questi signori “pro Vita” il cammino per chi vuole favorire la conoscenza di questi temi è ancora più difficile.
    L’articolo parla di falsi modelli della pubblicità e dei media, è l’unica cosa su cui sono d’accordo, ma proprio per questi motivi è ancora più importante fare educazione sentimentale e affettiva.

    Donatella 29/01/2015 12:08 Rispondi
  • Chiedo scusa per qualche “orrore ortografico” a inizio testo. Era per la foga di scrivere.. Marcella l’educazione di genere nelle scuole, condotta in modo appropriato per fasce d’età e competente ed esperto, finalmente allineerebbe il nostro paese agli altri europei. Consiglio, basilarmente, di scindere la sessualità dal tabù della sessualità. Nessuno ha intenzione di sessualizzare i creaturi in tenera età, mi creda; loro scoprono da soli che possono procurarsi piacere toccando alcune parti del corpo, ma ciò è del tutto naturale e non riprovevole, fa parte dell’esplorazione del corpo medesimo. Nessuno intende, con ciò, favorire impropri “rinforzi” della masturbazione infantile, non c’entra davvero nulla.
    Grande è il lavoro da fare anche! con il mondo degli adulti.

    vittoria gentile 28/01/2015 15:52 Rispondi
  • Cara Vittoria,quanto sono felice di leggere il tuo commento! Stamattina, letto l’articolo, mi sono chiesta se fossi stata io a non aver compreso il contenuto (scritto malissimo) o quello che stavo leggendo era davvero sconcertante e scandaloso.A parte il fatto che non si capisce bene fino all’ultima riga quale sia il messaggio di sottofondo….è un messaggio di integralismo cattolico? E’ una guerra alla libertà dei nostri ragazzi?(il che non significa sesso sfrenato o atteggiamenti promiscui!!!!)..so solo che stamattina mi sono portata addosso una inquietante sensazione di disgusto….a confronto un testo di scientology o d’integralismo islamico è acqua fresca!!!! VERGOGNA.

    Sipontina 28/01/2015 14:16 Rispondi
  • Un testo incredibile. Non scientifico, falso, fuorviante. che si fatica a leggere tutto per il cumulo di informazioni improprie e/o non correte.
    Incredibile davvero! L’educazione di genere “non forza” sessualismi strani o precoci di alcun genere. Accompagna, semplicemente, la consapevolezza di sé dei ragazzi (qualunque essa sia, non quella che vorremmo o ci aspetteremmo noi. Puntiamo a rispettare loro) e promuove le relazioni affettive perché siano sane, equilibrate ed armoniche. Davvero non avevo (ancora) mai letto una cosa così. Sconcertante. Cosa c’entra il cattolicesimo autentico con tutto questo?? Me lo chiedo sinceramente; persino il papa, secondo me, sarebbe sconcertato.

    vittoria gentile 28/01/2015 12:00 Rispondi
    • Scusa, ma potresti essere più chiara? In quali parti ravvedi informazioni false e fuorvianti?
      Dici “L’educazione di genere “non forza” sessualismi strani o precoci di alcun genere”
      Chiunque può andare a leggere gli “Standard per l’Educazione Sessuale in Europa-Quadro di riferimento per responsabili delle politiche, autorità scolastiche e sanitarie, specialisti” (dell’Ufficio Regionale per l’Europa dell’OMS e BZgA http://www.aispa.it/attachments/article/78/STANDARD%20OMS.pdf)
      dove si dice chiaramente “Per come è intesa nel presente documento, l’educazione sessuale è molto più della trasmissione di informazioni” e già nella fascia da 0 a 4 anni prevede di
      Trasmettere informazioni su
      gioia e piacere nel toccare il proprio corpo, masturbazione infantile precoce, scoperta del proprio corpo e dei propri genitali…
      Si potrebbero riportare tantissime altri spezzoni del suddetto documento, per dimostrare come l’articolo non sia affatto falso e fuorviante, ma, al contrario, colga pienamente quanto si intende “realizzare” con e per i nostri figli e nipoti…

      Marcella 28/01/2015 14:37 Rispondi

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