Sabato 27 Aprile 2024

"Sul Masterplan per il Mezzogiorno ora la Regione attivi un tavolo tecnico di coordinamento"

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È stato un confronto autentico e significativo quello promosso dalle Associazioni Lavoro&Welfare e Capitanata Futura e tenutosi mercoledì 2 dicembre al Museo Civico di Foggia sul nuovo piano di sviluppo per il Mezzogiorno, varato recentemente dal Governo.

È emerso in tutta chiarezza quali fattori peseranno sulle decisioni che riguarderanno nei prossimi anni anche le condizioni di vita e di sviluppo delle comunità del nostro territorio.

In primo luogo c’è il nodo essenzialmente interno al “sistema Capitanata” di un distacco dal virtuosismo civico e produttivo e di una autoreferenzialità della rappresentanza istituzionale e politica, che tuttora si manifestano a scapito del gioco di squadra e dell’impegno unitario su priorità e visioni condivise. Determinante dovrà essere invece un protagonismo finalmente attivo della Provincia riformata e del suo luogo istituzionale, più che mai utili al nostro territorio per il coordinamento delle azioni di sistema che ci riguardano. Come anche l’assunzione di una responsabilità organica nel guidare la “nave Capitanata”, da parte di assessori regionali ed esponenti di Governo espressi dal territorio in virtù del consenso ottenuto dai cittadini.

Vi è inoltre la necessità di far seguire alla pur giusta interpretazione critica, settoriale, rivendicativa verso uno strumento ancora ambiguo ma determinante come il Masterplan per il Mezzogiorno, azioni e contenuti propositivi specifici capaci di rendere interlocutori inevitabili e credibili i corpi sociali intermedi della Capitanata (ovvero le rappresentanze del mondo del lavoro e delle attività economiche e produttive), soprattutto quando con efficacia articolano e consolidano le strategie e le priorità individuate per il nostro territorio, incardinandole in modo realistico anche alle dinamiche più strategiche della macro-area del Mezzogiorno.

Infine, ma non ultimo, c’è il ruolo della Regione, interpretato dal Presidente Emiliano e dal suo entourage con un dinamismo inconfutabile che fa della partecipazione alle scelte da parte dei cittadini e dei territori un pilastro della attività del governo regionale, ma che, privilegiando il fare, si predispone “generosamente” alla supplenza dei ruoli politici ed istituzionali laddove essi si esprimono, come da noi, con difficoltà di sintesi. Invece pensiamo che alla Regione competa oggi una responsabilità cruciale per vincere la sfida di una Puglia che abbia una voce forte ed unica: quella di rendersi protagonista ed attivare in prima persona, in territori come la Capitanata, una relazione di sistema tra gli attori locali più significativi che costituisca il virtuosismo su cui fondare le proprie decisioni.

Per queste ragioni abbiamo indicato e sosteniamo la necessità che sul Masterplan per il Mezzogiorno si attivi in Capitanata un Tavolo tecnico di Coordinamento promosso dalla Regione, al quale siano chiamati ad assumere i propri ruoli di responsabilità la Provincia e le rappresentanze territoriali delle attività imprenditoriali e del mondo del lavoro, nonché espressioni delle Autonomie Locali e del dinamismo civico, con un obiettivo stringente: indicare gli interventi di sistema, infrastrutturali, produttivi e sociali, sui quali far leva per ottenere la giusta attenzione nel Patto che la Regione sottoscriverà con il Governo.

Per parte nostra le abbiamo individuate nelle seguenti:

  • Dotazione e funzionalità delle infrastrutture e del sistema dell’intermodalità (oltre alle opere già interessate da decisioni del Governo e della Regione, in parte indicate con Capitanata 2020, come l’alta capacità ferroviaria e il raddoppio della linea Termoli-Lesina, il treno-tram, la tangenziale est San Severo, il nuovo casello, vi sono poi: il porto e il raccordo di Frattarolo, la diga di Piana dei Limiti, il completamento della strada a scorrimento veloce del Gargano, la definizione della piena funzionalità dell’aeroporto Gino Lisa, il completamento della strada regionale 1 a servizio dell’area dei Monti Dauni, la connessione tra le aree produttive e la valorizzazione del polo intermodale di Incoronata, l’impiego produttivo dell’interporto di Cerignola a supporto della competitività del settore agro-alimentare);
  • Potenziamento dei distretti produttivi agro-alimentare e turistico;
  • Valorizzazione delle aree già interessate da industrializzazione o reindustrializzazione (contratto d’area e 6 patti territoriali);
  • Gestione più competitiva ed efficiente dei servizi pubblici locali, dai quali è possibile ottenere costi minori, prestazioni più qualificate, maggiore occupazione.

L’interlocuzione diretta con la Regione ad un Tavolo tecnico di coordinamento territoriale potrà costituire il momento della sintesi e delle scelte il più possibile condivise.

Salvatore Castrignano, Coordinatore Associazione Lavoro&Welfare di Capitanata

Tiziana Zappatore, Presidente Associazione Capitanata Futura

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