Venerdì 29 Marzo 2024

La rinascita del Porto di Manfredonia. Sogno o realtà?

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E’ giunta l’ora di fare i bagagli per il commissario e il commissario aggiunto dell’Autorità portuale di Manfredonia, dopo l’approvazione del D. Lgvo recante la riorganizzazione delle Autorità portuali, giusta la L. 28/01/1994, n.84. Circa undici anni si è atteso, con la razionalizzazione e la semplificazione della disciplina delle Autorità portuali, perché possa finalmente realizzarsi il sogno di una intera città e dello storico Raffaello di Sabato che, negli anni ’30, nella sua pubblicazione “Il porto di Manfredonia nella vita economica della Capitanata”, dato alle stampe solo nel 2008, affermava che: ”La rinascita del porto di Manfredonia non può non mancare, ne siamo certi, poiché è intimamente legata alla sua sistemazione, la quale, peraltro, sarà un fatto compiuto soltanto il giorno in cui i figli migliori della Capitanata, ammaestrati dal passato, desti e fieri della propria grandezza avranno la forza da scuotere il giogo dell’antico Fato per rivolgersi con amore al mare che oggi guardano da tergo diffidenti e tristi per chi li volle miseri e negletti. Espansione commerciale, sviluppo industriale, colla pace e col lavoro fecondi, uomini più fortunati di noi vedranno in questa terra splendere col sogno realizzato di Manfredi che la notte dei secoli sfiderà siccome un faro!!!”. Queste parole, pesanti come un macigno, tuonano ancora oggi negli orecchi di chi, vuoi per insipienza o per proprio tornaconto, ha fatto scempio delle immense risorse del nostro porto. Una gestione fallimentare, nonostante il fiume di denaro confluito nelle casse dell’Autorità portuale di Manfredonia, speso in modo indiscriminato, attuando progetti faraonici che non serviranno a portare alcun beneficio allo sviluppo, sia industriale che commerciale del nostro porto, tuttora in completo stato di abbandono. Solo per “Lavori di straordinaria manutenzione del muro di cinta del Porto commerciale” sono stati spesi ben 130.865,66 euro. In molti si sono chiesti se fosse “proprio necessario spendere tanto denaro pubblico per dipingere una recinzione visto che, stando al parere di esperti, qualsiasi vernice non lega sul quel tipo di mattone?” Alla domanda se non fosse stato meglio utilizzare detta somma per abbattere l’orrendo muro di cinta, il commissario Falcone candidamente ci rispose: “Non è stato possibile demolirla. La ringhiera serve a proteggere gli uffici della Capitaneria di Porto, della Dogana e del Mercato ittico”. (Sic!). Altro sperpero di denaro pubblico, la realizzazione di “Lavori di manutenzione straordinaria della pavimentazione delle banchine, della rete di smaltimento delle acque meteoriche e nere e riordinamento dei sottoservizi del porto commerciale”. Costo: € 7.815.307,56, importo lavori; € 398.250,00 per oneri di sicurezza. Opere non tutte necessarie. Sarebbe stato utile e opportuno, utilizzare parte di queste risorse per mettere in sicurezza il porto alti fondali che sta cadendo a pezzi. Struttura che, opportunamente sistemata, potrebbe veramente fare la fortuna della nostra economia, utilizzandola, oltre che per scopi commerciali, quale approdo per le navi da crociera. Ora viene spontanea la domanda: La nuova governance dell’Autorità di sistema portuale della quale farà parte anche Manfredonia sarà in grado di dare risposte concrete a quanti, da anni, attendono che il porto di Manfredonia “emporio della Capitanata” possa finalmente decollare? Speriamo solo che in tutto questo non vi sia, ancora una volta, l’ingerenza della politica, anche se sono iniziate le grandi manovre per la nomina, in particolare, di un componente del comitato di gestione dell’autorità di Sistema Portuale, che sarà designato dal sindaco. Se ciò fosse, come crediamo che sia, avremmo creato un ennesimo carrozzone e fonte inesauribile di interessi privati.

Matteo di Sabato

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Commenti

  • Buongiorno.
    “Non si canti vittoria economica troppo presto”…conoscendo la mentalità territoriale del non saper rendere bene per bene,
    salvo quei “santi” citati in qualche liturgia, probabilmente ci si deve aspettare di perdere la città…
    Chissà quando vorrà il Dio rendere questo paese, territorialmente frutto della grazia di Dio, ma umanamente frutto della volontà umana
    incapace di educazione, comprensione, continuità…
    sbagliando s’ impara, ma non devi stare sempre a ripetere “che si è fatto un errore” altrimenti lo si ricommette…intelligenza vuole che s’ indaghino le cause e si giustifichi l’ accaduto…e non si può andare avanti con il “mors tua vita mea”…
    C’è tanto da dire, soprattutto se si pensasse che si deve morire…
    con il perdono per tutti, si rimetta la causa nelle mani del buon Dio…
    ricordo la fede in Gesù Cristo figlio di Dio e in Dio…le leggi civili…
    grazie per l’ attenzione e la possibilità d’ intervento…

    Domenico Pio 11/04/2016 13:09 Rispondi

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