Giovedì 28 Marzo 2024

Il ministro della Salute Lorenzin in Casa Sollievo riconferma il carattere scientifico dell'Ospedale per la disciplina "Malattie genetiche, terapie innovative e medicina rigenerativa"

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Il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha visitato questa mattina (ieri, ndr) la Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo. Accompagnata dal Presidente dell’Opera di San Pio da Pietrelcina l’Arcivescovo Michele Castoro, ha raggiunto la sala convegni per incontrare gli operatori sanitari e gli ammalati. Ad attenderla c’erano, tra gli altri, il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, l’ex ministro Maurizio Lupi, il direttore  generale della Ricerca e dell’Innovazione in Sanità Giovanni Leonardi e Giancarlo Ruscitti, commissario straordinario dell’Ares Puglia.

Il Ministro, ai 300 operatori sanitari presenti in sala, ha subito comunicato il motivo della sua visita: la firma del decreto di riconferma, d’intesa con la Regione, del carattere scientifico dell’Ospedale, riconosciuto come IRCCS-Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico per la disciplina di “Malattie genetiche, terapie innovative e medicina rigenerativa”.

 

«Siete una struttura che ha fatto molto in questi anni – ha spiegato il ministro Lorenzin – sia dal punto di vista della sostenibilità del bilancio, sia come riorganizzazione delle strutture. Due aspetti importanti in un ospedale all’avanguardia come questo che intercetta i bisogni di un territorio che non è solo quello pugliese. È la dimostrazione che i centri di eccellenza possono essere ovunque in Italia. Ciò che fa la differenza è la gestione ottimale delle risorse umane e la professionalità degli operatori sanitari».

 

«Avete ottenuto la riconferma come IRCCS perché qui si fa ricerca, un’ottima ricerca. Io sono innamorata degli IRCCS perché sono luoghi in cui si fa assistenza e ricerca allo stesso tempo e ci si confronta con i pazienti, con le loro storie cliniche e con la loro diversità».

 

Il Ministro, rivolgendosi in particolare al direttore scientifico di Casa Sollievo Angelo Vescovi, ha sottolineato l’importanza degli istituti di ricerca, dove «le innovazioni vengono sperimentate sul campo utilizzando le risposte dei pazienti che indirizzano il lavoro dei ricercatori e permettono di scoprire nuove terapie».

 

Nel portare il benvenuto dei 2.869 operatori direttamente impiegati nell’ Ospedale, nel Centro di ricerca, nella Residenza socio sanitaria assistenziale per anziani, nei centri alberghieri di accoglienza e nelle aziende agricole, e dei  267 occupati nei servizi esternalizzati, il direttore generale Domenico Crupi ha messo in evidenza l’impatto della Casa Sollievo della Sofferenza sull’economia locale e il contributo positivo al male endemico della disoccupazione che affligge il Mezzogiorno d’Italia.

«Numeri – sostiene Crupi – che ci riconducono inevitabilmente al tema della sostenibilità economica, che riguarda la responsabilità della gestione aziendale e politica. Sostenibilità intesa come capacità di mantenere un trend economico favorevole quale condizione per assicurare continuità al soddisfacimento dei bisogni del malato e dei lavoratori». Il tutto affrontato con precise scelte etiche, i cui valori sono racchiusi nel termine inglese dell’accountability: trasparenza, rendicontazione, responsabilizzazione ed efficienza «da intendersi nella sua valenza morale ed economica», ha precisato Crupi.

«A questi valori – ha ripreso – ci siamo ispirati nei rapporti con le istituzioni e con la politica, o meglio, la buona politica, che in questo percorso difficile, abbiamo incontrato e frequentato, nell’esclusivo interesse dei nostri ammalati».

Per quanto concerne lo sviluppo tecnologico e dell’assistenza, il direttore Crupi ha ricordato la recente apertura della Cardiochirurgia, dotata di sofisticate tecnologie, dove negli ultimi due mesi sono già stati effettuati più di cento interventi. All’apertura del reparto, si sono aggiunti l’installazione in corso di un nuovo acceleratore lineare per la radioterapia di ultima generazione e il robot assistivo M.A.R.I.O., frutto di un progetto di ricerca europeo nell’ambito di Horizon 2020, che arricchisce la vocazione dell’IRCCS Casa Sollievo alla robotica, ad oggi incentrata essenzialmente su quella chirurgica. Investimenti che per la sola tecnologia ammontano nel 2016 ad oltre otto milioni di euro, finanziati esclusivamente con il patrimonio privato e con la generosità dei benefattori, pur trattandosi di tecnologie destinate agli utenti del Servizio sanitario nazionale.

Su questi presupposti, il direttore Crupi ha formulato una richiesta di valenza generale: «definire con estrema chiarezza il ruolo, i diritti ed i doveri, degli ospedali classificati no profit, che concorrono in modo strutturato al raggiungimento degli obiettivi del Servizio sanitario pubblico».

Riferendosi all’apertura della Cardiochirurgia, il Presidente Emiliano ha sottolineato come la «Regione Puglia, dimostrando fiducia nel management dell’Ospedale, abbia anticipato uno dei pezzi del piano di rientro autorizzando la partenza di questa nuova importante specialità chirurgica. Tutto questo prendendosi la responsabilità, con senso del dovere, di corrispondere ad una esigenza di questo territorio che per gli interventi di cardiochirurgia era costretta a recarsi a Bari o addirittura fuori Regione. Qui in Casa Sollievo – ha concluso Emiliano – ho trovato un’energia e una volontà di fare che va oltre le mie capacità. Continuate ad aiutarmi come avete fatto. Sono orgoglioso di voi».

Emiliano ha colto poi l’occasione della presenza del Ministro Lorenzin per soffermarsi sul problema di Taranto, una città che deve necessariamente far convivere l’occupazione con la tutela della salute dei cittadini. «A Taranto, Governo e Regione possono costituire un modello di analisi e di studio sulle malattie connesse con l’industrializzazione».

Terminato l’incontro in sala convegni il Ministro e il Presidente hanno effettuato un breve giro nei reparti dell’Ospedale, soffermandosi nel Punto Nascita ristrutturato recentemente. Qui ha salutato e si è intrattenuta con alcune pazienti dell’Unità di Ostetricia e Ginecologia, prima di ripartire alla volta di Bari.

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Commenti

  • Sicuramente con la laurea in medicina CHE NON HA la ministra avrà capito molto di quello che ha detto.

    cittadina 13/11/2016 16:39 Rispondi

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